sabato 7 dicembre 2019

Arsenal-Allegri, i motivi di un no: il caos societario e… una delusione che arriva da lontano

L’Arsenal continua nel suo periodo nero e batte, seppure abbastanza controvoglia, un record storico. Era dal 1977 che i Gunners non infilavano nove partite consecutive senza vincere e la squadra di Ljungberg è molto più vicina alla zona retrocessione (cinque punti dall’Everton terzultimo) che a quella Champions (11 lunghezze dal Chelsea quarto). Ce n’è abbastanza per fare la rivoluzione, ma i tempi sono incerti. Se non altro perchè uno dei candidati principali alla panchina, Max Allegri, ha spiegato senza mezzi termini che non prenderà una squadra in corsa. Se l’Arsenal vuole l’ex tecnico della Juventus, dovrà aspettare fino a giugno. E soprattutto, dovrà fargli cambiare idea.
Già, perchè non c’è solo la voglia di prendersi un periodo sabbatico a tenere lontano Allegri dall’Emirates. “Acciughina” sta prendendo lezioni d’inglese e la Premier sembra la sua destinazione più probabile, ma l’Arsenal deve superare un paio di scogli importanti se vuole portarlo sulla sua panchina e superare la concorrenza dello United, dove l’idea di fargli sostituire Solskjaer non è mai del tutto tramontata. L’Evening Standard riporta infatti che ci sono altri due motivi ben precisi per cui Allegri ha rinunciato a sostituire Emery quando allo spagnolo è stato dato il benservito. Il primo riguarda il progetto del club. Al momento, l’Arsenal dà l’impressione di una società in un momento di confusione totale, sia in campo che fuori. Il che non rende certo la panchina dei Gunners troppo attraente.
E poi bisogna far dimenticare ad Allegri di essere stato…snobbato nell’estate 2018, quando Wenger ha lasciato il club. Il nome del tecnico italiano sembrava quello favorito per la sostituzione dell’eterno Arsene, ma alla fine non se ne è fatto nulla e al suo posto è stato scelto Emery. E il toscano è stato…costretto a rimanere alla Juventus, per l’ennesima stagione vincente, che però si è conclusa con un divorzio che era già nell’aria. Lasciando nei confronti del club londinese, spiega l’Evening Standard, un po’ di delusione. Un briciolo di convinzione e di sincero interesse dell’Arsenal una stagione e mezza fa forse avrebbero raccontato un’altra storia, sia per i bianconeri che per gli inglesi. Dunque, se i Gunners vogliono Allegri, devono sicuramente aspettare. E convincerlo che stavolta lo vogliono davvero… da https://www.ilposticipo.it

venerdì 6 dicembre 2019

Arsenal in crisi: Ozil si infuria, Aubameyang scappa in bagno!

Decimo posto in campionato e una distanza dalla vetta della classifica di ben 24 punti dopo le prime 15 giornate. L'Arsenal sta vivendo un momento di profonda crisi e neanche l'essersi affidato temporaneamente a uno dei protagonisti degli 'Invincibles', Fredrik Ljungberg, è bastato finora per cambiar marcia rispetto ai risultati ottenuti dall'esonerato Unai Emery. Contro il Brighton, nel turno infrasettimanale, è arrivata la quarta sconfitta stagionale in Premier e allungato a 9 la striscia di partite senza vittorie per i Gunners in tutte le competizioni. Per trovare un Arsenal così in difficoltà bisogna tornare indietro nel tempo a 42 anni fa: nel 1977, infatti, il club londinese fallì per 10 gare consecutive l'appuntamento con i tre punti. Chiuse quel campionato all'ottavo posto, fuori da un possibile piazzamento europeo, e anche quest'anno la strada sembra tracciata verso quella direzione. I risultati negativi contribuiscono ad alimentare il nervosismo tra i giocatori, sensazione che si è avvertita anche giovedì all'Emirates, al termine dell'incontro. Le telecamere hanno ripreso, infatti, Ozil discutere animatamente e lamentarsi con il connazionale Mertesacker, suo vecchio compagno di squadra e oggi allenatore in seconda dei Gunners. Nessun litigio - come testimoniato dalla stretta di mano tra i due -, ma una situazione che sta evidentemente esacerbando gli animi nello spogliatoio e non solo.
Questo delicato momento inasprisce anche i malumori dei tifosi che, nella sfida ai Seagulls, se la sono un po' presi con Aubameyang. L'attaccante gabonese, capocannoniere della scorsa Premier insieme al duo del Liverpool (Salah e Mané) e uno dei candidati al Pallone d'oro africano, non era in serata e ha mancato un paio di opportunità non difficili per andare in gol. L'appuntamento principale, però, lo ha mancato quando è scomparso dal campo per un paio di minuti circa. Dov'era finito? Probabilmente in bagno, come accennato anche dal suo allenatore: "Non lo so con certezza, ma può essere - ha detto Ljungberg -. Purtroppo se ti scappa non c'è niente che puoi fare". Un dettaglio che, in altri momenti, sarebbe magari sfuggito ai presenti. da https://sport.sky.it/

giovedì 5 dicembre 2019

PL ARSENAL-BRIGHTON= 1-2



Goals. 36'Webster, 50'Lacazette, 80'Maupay,
Arsenal. Leno, Bellerin, Sokratis, Luiz, Kolasinac (Tierney 72); Xhaka, Torreira, Willock (Pepe 46); Ozil, Aubameyang, Lacazette (Martinelli 77).
Subs- Chambers, Nelson, Martinez, Guendouzi,
Manager. Freddie Ljungberg
Brighton. Ryan, Alzate (Duffy 88), Webster, Dunk, Burn, Propper, Stephens, Mooy, Gross (Trossard 80); Connolly (Montoya 76), Maupay.
Subs.: Bissouma, Murray, Button, Bernardo Goals: Webster 36, Maupay 80
Manager. Graham Potter
Booked. Gross, Bellerin, Luiz, Sokratis
Referee. Graham Scott

Attendance. 60.164
Table. 43.Liverpool, 35.Leicester, 35.Manchester City, 29.Chelsea, 23.Wolverhampton,  21.Manchester United, Crystal Palace, 20.Tottenham, 19.Arsenal, Sheffield United, Newcastle...
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I Gunners continuano a non vincere. Anzi, proseguono nella collezione di figuracce. I tre punti non arrivano dal 3-2 al Vitoria Guimaraes in Europa League: ma oltre ai risultati, manca anche il gioco. E Fredrik Ljungberg può farci veramente poco: eppure, le punte dei Gunners sembrano cercare di più il fraseggio offensivo, senza riuscirci particolarmente. Segno che manca anche la tranquillità. Il Brighton fa il colpaccio passando al 37' con un'azione “sporca”, quella che nasce da calcio d'angolo e porta Webster a calciare in rete. Leno, già bravo in occasioni precedenti, soprattutto su un sinistro di Maupay, non può farci nulla. Poca intensità tra i Gunners, che escono tra i fischi dell'Emirates soprattutto all'intervallo. Ljungberg, all'esordio casalingo, inserisce Pepé nella ripresa e dopo cinque minuti un colpo di testa fortunoso di Lacazette regala l'1-1 ai padroni di casa: Ryan smanaccia male, la palla termina sul palo e poi in porta. I Gunners si vedono annullare un gol irregolare di David Luiz, il pubblico rumoreggia ma sarebbe stato un vantaggio immeritato. Il Brighton ha un'identità addirittura più marcata rispetto all'Arsenal e la fa valere buttando via il pallone pochissime volte. I Seagulls vengono premiati a dieci minuti dal termine segnando con un colpo di testa di Maupay il gol del 2-1. Ljungberg mastica amaro, consapevole che avrà tanto lavoro da fare: i Gunners sono a 19 punti, un solo in più del Brighton, e la zona retrocessione dista solo cinque lunghezze. da https://www.sportmediaset.mediaset.it