lunedì 6 gennaio 2020

FAC ARSENAL-LEEDS UNITED= 1-0



Goal. 55'Nelson,
Arsenal. Martinez, Sokratis, Holding, Luiz, Kolasinac, Guendouzi, Xhaka, Pepe (Saka 91), Ozil (Willock 77) Nelson  (Martinelli 67); Lacazette.
Subs. Leno, Mavropanos, Ceballos, John-Jules.
Manager. Mikel Arteta
Leeds. Meslier, Ayling (Stevens 78), White, Berardi, Douglas, Klick, Phillips, Gotts (Dallas 61); Harrison, Bamford, Alioski (Costa 61).
Subs. Casilla, Cooper, Davis, Casey.
Manager. 
Marcelo Bielsa
Bookings Klich, Dallas, 
Kolasinac
Referee. Anthony Taylor

Attendance. 58.403
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Lezione di calcio di fronte a 58.403 spettatori, in uno stadio teatro come l'Emirates: professore, in panchina, Marcelo Bielsa, argentino, 64 anni, detto El Loco, grandissimo insegnante di questo sport. Nel primo tempo il suo Leeds, sostenuto da 9 mila tifosi - la passione per questo club glorioso, lontano dalla Premier dal 2004, è sconfinata -, leader in Championship, mette alla frusta l'Arsenal. Le parti sono rovesciate: il Leeds pare una scuderia di prima categoria e i Gunners, affidati a un giovane come Mikel Arteta, sembrano di serie inferiore. Nei 45' iniziali non c'è match: la banda di Bielsa potrebbe segnare tre gol. Il centravanti Bamford colpisce la traversa, il portiere argentino Martinez compie miracoli. Poi succede quello che capita quasi sempre nel calcio: vince il più forte. L'Arsenal sfrutta al meglio i primi dieci minuti della ripresa, in cui chiude nella sua area il Leeds: al 55', dopo un paio di carambole, Nelson piazza il tocco decisivo e i Gunners approdano al quarto turno di FA Cup. In questi casi, la squadra che ha giocato meglio e si ritrova sotto, sbanda. Il Leeds invece rientra nel match. Reagisce, ricomincia a ballare il suo football di passaggi, pressing, movimenti continui. Bielsa inserisce nomi importanti, come Dallas e Helder Costa, ma manca qualcosa in attacco, dove Bamford è ormai stremato. L'allenatore argentino non si arrende. La sua partecipazione alla gara è uno show. Bielsa si muove in continuazione lungo il perimetro dell'area tecnica. Con le mani dietro la schiena, la testa bassa e lo sguardo pensieroso, percorre mille volte il rettangolo che lo imbriglia. Ogni tanto si piega sulle ginocchia, per seguire la gara dal basso. Un'altra visuale, chissà. Alla fine, il popolo del Leeds lo acclama: con rispetto, come merita un professore. da https://www.gazzetta.it/

mercoledì 1 gennaio 2020

PL ARSENAL-MANCHESTER UNITED= 2-0



Goals. 8'
Pepe, 42'Sokratis,
Arsenal. Leno, Maitland-Niles, Sokratis, Luiz, Kolsinac (Saka 69); Torreira, Xhaka, Pepe  (Nelson 63), Ozil, Aubameyang, Lacazette.
Subs. Martinez, Holding, Guendouzi, Willock, Ceballos.
Manager. Mikel Arteta
Man Utd. De Gea, Wan-Bissaka, Lindelof, Maguire, Shaw, Fred, Matic (Mata 81); James (Greenwood 59), Lingaard  (Pereira 59), Rashford, Martial.
Subs. Romero, Jones, Williams, Young.

Manager. Ole Gunnar Solskjaer
Booking. 
Kolasinac
Referee. Chris Kavanagh

Attendance. 60.328
Table. 55.Liverpool, 45.Leicester, 44.Manchester City, 36.Chelsea, 31. Manchester United,  30.Tottenham, Wolverhampton, 29.Sheffield United, 28.Crystal Palace, 27.Arsenal...
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La continuità non è mai stata la peculiarità dell’Arsenal, anche nelle stagioni migliori. Altrimenti non si spiega come mai la squadra di Arteta veleggi in un’anonima posizione di classifica dopo 90’ in cui ha dominato il Manchester United. I Gunners hanno costruito la vittoria con un primo tempo di grandissimo livello, poi nella ripresa si sono limitati a controllare una reazione dei Red Devils per la verità molto sterile.
James, titolare a destra nell’undici di Solskjaer, costringe al fallo da ammonizione Kolasinac dopo nemmeno 2’. Ma è un falso allarme, perché l’Arsenal mette in campo tanta intensità e non è certo la qualità che manca ai Gunners. Così dopo soli 8’ Kolasinac sfonda a sinistra, cross sporcato da Lindelof e sinistro vincente di Pèpè, inseguito invano dal Napoli in estate. Lacazette si mangia il raddoppio, un ottimo Torreira sfiora il palo. Ma c’è solo una squadra in campo e il raddoppio in chiusura di primo tempo, che arriva con Sokratis su azione da calcio d’angolo, è il giusto e meritato premio. Nella ripresa la squadra di Arteta allenta fisiologicamente i giri del motore, ma Leno non deve fare gli straordinari nella prima partita del 2-0. Se giocherà così, l’Arsenal non faticherà a risalire in classifica, anche se certi traguardi sono ormai preclusi. Mentre lo United 2019/20 resta un grosso enigma: in arrivo l’ennesima rivoluzione estiva? da https://www.gazzetta.it/

martedì 31 dicembre 2019

Aubameyang stanco dell'Arsenal, ha chiesto la cessione

Scossone all'Arsenal, che si prepara a perdere Aubameyang a fine stagione: il gabonese vuole giocare in Champions e lottare per vincere dei trofei.
Ancora una sconfitta, ancora una delusione. L'ennesima di una stagione nata male e proseguita peggio. L'Arsenal non decolla, perde pure il derby contro il Chelsea e ora rischia seriamente di perdere Pierre-Emerick Aubameyang al termine della stagione.
Secondo il 'Times', l'attaccante gabonese ha infatti chiesto la cessione alla dirigenza dell'Arsenal. Non già a gennaio ma, appunto, la prossima estate. Il suo obiettivo è chiaro: andare in un club che disputi la Champions League e che, soprattutto, lotti ogni stagione per portare a casa dei trofei. Due condizioni che non combaciano con l'annus horribilis dell'Arsenal, la cui unica nota positiva è la finale di Europa League raggiunta - e persa - a maggio. Per il resto, i Gunners hanno vissuto solo delusioni. E l'attuale dodicesimo posto in Premier League lo conferma. Fino al termine del campionato, come riporta il 'Mirror', Aubameyang ha comunque fatto una promessa a Mikel Arteta, da poco nominato manager dell'Arsenal al posto di Unai Emery: darà il 100% alla causa biancorossa, per provare a rialzare le sorti del club in Premier League e coltivare il sogno Europa League.
Tra qualche mese, come detto, Aubameyang appare fermo nel proprio proposito: quello di cambiare squadra dopo due anni dal suo arrivo dal Borussia Dortmund, datato gennaio 2018. Volente o nolente, l'Arsenal si prepara a perdere uno dei propri punti di riferimento offensivi. da https://www.fotmob.com/