sabato 11 settembre 2021

PL ARSENAL-NORWICH CITY= 1-0



Gola. 66'Aubameyang,
Arsenal. Ramsdale; Tomiyasu (Smith Rowe 62), Gabriel, White, Tierney; Lokongo (Partey 62), Maitland-Niles (Cedric 82); Pepe, Odegaard, Saka; Aubameyang.
Subs. Leno, Lacazette, Tavares, Chambers, Mari, Martinelli.
Manager. Mikel Arteta.
Norwich. Krul; Aarons, Omobamidele, Hanley, Williams; Lees-Melou, Rupp (Idah 80), McLean; Dowell (Cantwell 62), Pukki, Tzolis (Rashica 69).
Subs.  Gunn, Gibson, Gilmour, Cantwell, Kabak, Normann, Rashica, Sorensen, Idah.
Manager. Daniel Farke.
Booked. Aarons, Hanley, White, Partney,
Referee. Michael Oliver.
Attendance. 60.009
Table. 10.Manchester United, 9.Manchester City,Brighton,Tottenham, 8.West Ham, 7.Everton, 6.Leicester...
-----------------------------------------------

venerdì 10 settembre 2021

Scoppia il caso ‘no vax’ nell’Arsenal: “Sarà tutta la squadra a pagarne il prezzo”.

La stagione non è iniziata nel migliore dei modi per l'Arsenal, con tre sconfitte in altrettante partite di Premier League. Mikel Arteta e la sua squadra hanno evidenti difficoltà sul rettangolo verde ma bisogna sottolineare come i Gunners abbiano dovuto fare a meno di alcuni calciatori importanti che sono risultati positivi al Covid-19 e questa vicenda ha messo ancora più in difficoltà il club di Londra: prima è toccato a Aubameyang e Lacazette, i due attaccanti più importanti; poi a Ben White, costoso acquisto estivo; e, infine, a Granit Xhaka, che si è rifiutato di vaccinarsi prima di contrarre il COVID-19 la scorsa settimana quando si è sottoposto ai test con la nazionale elvetica ed è risultati positivo.
Di fronte a questa situazione Arteta, nella conferenza stampa che precede la gara contro il Norwich, ha puntato il dito contro i ‘no vax' presenti nella sua rosa e ha illustrato come queste scelte non ricadano solo sui singoli ma possono portare svantaggi a tutta la squadra: "Ovviamente, se non si vaccinano, ci saranno dei limiti, perché non vogliamo esporci a certe cose. Ad esempio, quando si viaggia. Se non sono vaccinati e viaggiano o socializzano in determinate occasioni, il rischio aumenta molto. Non vogliamo esporre nessuno dei nostri giocatori. Alla fine, la squadra e il club ne pagheranno il prezzo".
Il tecnico basco di fronte all'ondata di positivi improvvisi aveva dichiarato che a suo parere la partita contro il Brentford avrebbe dovuto essere rinviata e ora si augura che i suoi giocatori possano vaccinarsi al più presto: "Stiamo cercando di spiegare tutti i motivi per cui questa è la cosa giusta da fare. Prima di tutto proteggerà il club e in secondo luogo i compagni di squadra, l'ambiente con cui sono in costante contatto e l'esposizione che dovranno affrontare se non sono vaccinati".
Arteta ha concluso il suo intervento affermando: "D'altra parte, qual è la cosa migliore per il club e la squadra se non ridurre al minimo il rischio che un giocatore contragga il virus o lo trasmetta a qualcun altro? Però è una questione personale, non è un obbligo e dobbiamo rispettarlo".
da https://www.fanpage.it

martedì 7 settembre 2021

ARTICOLO. Arsenal in crisi da anni: ultimo in Premier League.

Arsenal in crisi da anni. Oggi, i gunners, si ritrovano all’ultimo posto in Premier League. La squadra di Arteta nelle prime tre giornate ha riportato tre sconfitte con Brentford, Chelsea e Manchester City, ma soprattutto non è riuscita a rifilare una rete ai suoi avversari. Da tempo ormai l’Arsenal non rappresenta più l’élite del calcio inglese. Per i tifosi dei gunners, l’ultimo risultato di prestigio è stato il raggiungimento della finale di Europa League nella stagione 2018/19: competizione persa contro i rivali del Chelsea, allora allenati da Maurizio Sarri.
Sono troppi gli errori che la squadra del nord di Londra ha accumulato in questi ultimi anni. E, quest’anno, per la prima volta, dopo 27 anni, i gunners si ritrovano fuori dalle coppe europee. Era dalla stagione 1995/96 che l’Arsenal non partecipava a una competizione continentale. Allora, a seguito di un dodicesimo posto nella Premier League nella stagione 1994/95, i gunners non erano riusciti a qualificarsi per nessuna manifestazione internazionale. Ma, successivamente, l’Arsenal, riuscì sempre a trovare un posto in una rassegna continentale. Per otto anni, dalla stagione 1997/98 alla stagione 2004/05, gli uomini alla guida di Arsène Wenger si stagliarono nelle prime due posizioni della Premier League e, poi, per undici anni, non andarono mai oltre al quarto posto, riuscendo sempre a partecipare alla Champions League. Ora, invece, i tempi sono cambiati e i gunners, dopo l’ottavo posto della scorsa stagione, hanno subito l’onta di restare fuori dall’Europa.
I tifosi dei gunners incolpano la società
Per i fan dell’Arsenal la crisi dei gunners ha un cognome: la famiglia Kroenke. Dicono loro: “la colpa è dei Kroenke. Sia il padre Stan che il figlio Josh se ne fregano dell’Arsenal. Il Presidente, Stan Kroenke, è distante dalla società e il figlio Josh è un vero incompetente che fa solo investire male i soldi al padre!”. Questa stagione 2021/22, l’Arsenal ha spesso ben 166 milioni di euro per comprare giocatori che paiono di livello normale: Nuno Tavares (centrocampista centrale Benfica, 8 mln). Sambi Lokonga (centrale Anderlecht, 17,50 mln di euro). Ben White (centrale di difesa Brighton, 58,50 mln). Martin Odegaard (trequartista Real Madrid, 35 mln). Aaron Ramsdale (portiere Sheffield Utd, 28 mln). Takehiro Tomyasu (difensore Bologna, 18,50). A pensare che in passato l’Arsenal ha avuto fior di giocatori, questi nomi fanno rabbrividire i tifosi dei gunners. In rosa ci sono ancora i Pierre-Emerick Aubemeyang, gli Alexandre Lacazette, Granith Xhaka, ma siamo distanti anni luce dai tempi dei Tony Admas, Martin Keown, Dennis Bergkamp, Freddie Ljungberg, Marc Overmars, Robert Pires, Soul Campbell, David Seaman, Patrick Vieira, Thierry Henry…
La perdita di David Dein, primo allarme per il club del Nord di Londra
Da quando nel 2007, all’Arsenal, è andato via l’ex Vice Presidente David Dein, il club del nord di Londra ha perso la sua bussola. Arsène Wenger, dopo l’uscita di Dein, restò comunque per altre undici stagioni in carica ai gunners, ma il club del nord di Londra non riuscì più a ripercorrere quei fasti di fine, inizio millennio. Da allora più nessun titolo della Premier League, molte apparizioni in Champions, ma a parte la semifinale della stagione 2008/09, più nessun traguardo di rilievo. Era l’Arsenal dei Robin Van Persie, dei Cesc Fàbregas, dei Nasri, Adebayor e Rosický. In quella stagione 2008/09, l’Arsenal diede l’incarico di amministratore delegato ad Ivan Gazidis. L’attuale direttore generale del Milan restò in sella ai gunners fino alla stagione 2018, quando anche Arsène Wenger lasciò la panchina della squadra londinese. La proprietà dell’Arsenal è ben diversa da quella di altri club del calcio inglese, il club è di proprietà di una società madre: l’Arsenal Holdings plc. Storicamente, il club è stata di proprietà dei discendenti delle famiglie Bracewell-Smith e Hill-Wood. Dal 2008 l’Arsenal Holdings pls invece è diventata di proprietà dell’americano Stan Kroenke. da https://sport.periodicodaily.com