Goals. 27'Rashford, 28'Odegaard, 96'Rice,101'Jesus,
Arsenal. Ramsdale, White, Saliba, Gabriel, Zinchenko(Tomiyasu 76), Odegaard(Jorginho 99), Rice, Havertz (Vieira 76), Saka, Nketiah (Jesus 76) Martinelli (Nelson 90).
Subs. Raya, Smith Rowe, Kiwior, Trossard,
Manager. Mikel Arteta
Manchester United. Onana, Wan-Bissaka, Lindelof (Evans 85), Li Martinez (Maguire 67), Dalot, Casemiro, Eriksen, Antony (Garnacho 85), Fernandes, Rashford, Martial (Hojlund 67).
Subs. Bayindir, Reguilon, Pellistri, Gore, Mejbri,
Manager. Erik Ten HagBooked. Saka, Jesus, Onana, Lindelof, Li Martinez,
Referee. Anthony Taylor
Attendance. 60.192
Table. 12.Manchester City, 10.Tottenham,Liverpool,West Ham,Arsenal,9.Brighton, 7.Crystal Palace, 6.Brentford,Nottingham,Aston Villa,Manchester United..
-----------------------------------------------------------
La legge dell’Emirates funziona più o meno così: le partite possono essere più o meno equilibrate, più o meno belle, ma nei minuti di recupero dall’Arsenal è lecito aspettarsi praticamente di tutto. Come che il 3-1 al Manchester United arrivi tra il 96’, quando Declan Rice firma il gol che manda avanti i Gunners, e il 101’, quando Gabriel Jesus in contropiede sigilla la partita. Il successo cancella i dubbi dell’Arsenal, che fino al 90’ stava rimuginando su un pari che avrebbe portato a 4 i punti persi dal Manchester City nelle prime 4 partite: i Gunners invece sono nel gruppetto a quota 10, due meno della capolista. La sconfitta aumenta invece i dubbi dello United, al secondo k.o. stagionale e col cartello "lavori in corso" ben appeso fuori dalla porta dell’ufficio di Erik Ten Hag a Old Trafford.
Rice è stato l’acquisto più caro dell’estate dei Gunners, e per un mese il giocatore più pagato nella storia del calcio inglese. Per 115 milioni di euro, l’Arsenal ha preso un leader capace di comandare il centrocampo e trovare gol pesanti come quello che al 96’ cambiano la partita: aveva lasciato il West Ham per vivere momenti come questo, per fare la differenza in big match come questo. A differenza di Kai Havertz, l’altra grossa novità estiva, Rice ha già trovato il suo posto nel nuovo modulo fluido varato da Arteta, quello che la squadra comunque fatica ancora a digerire. I due gol del recupero allontanano i problemi, non le riflessioni. E confermano che l’Arsenal ha carattere da vendere, soprattutto all’Emirates dove già nella scorsa stagione i Gunners avevano abituato i loro tifosi a finali al cardiopalmo. Lo United recrimina per quello che avrebbe potuto essere il gol vittoria cancellato dalla Var all’88’ per un fuorigioco millimetrico di Garnacho, ma anche l’Arsenal ha avuto da ridire quando l’arbitro Taylor, dopo averlo rivisto al monitor, si è rimangiato il rigore che aveva concesso al 59’. Ten Hag ha una lunga lista di infortunati che comprende tre titolari (Varane, Shaw e Mount), ha scoperto per la prima volta l’ex atalantino Rasmus Højlund, ma deve capire come rivitalizzare una squadra che in attacco fatica, nonostante all’Emirates avesse trovato il gol del vantaggio al 27’ con Marcus Rashford, immediatamente pareggiato da Martin Ødegaard. Dopo la sosta, lo United dovrà trovare la sua fisionomia precisa: al momento sembra mancare di condizione, anche se fino al tracollo nel recupero la difesa aveva tenuto bene. Altra preoccupazione per Ten Hag: l’infortunio che al 67’ ha tolto di mezzo Lisandro Martinez. L’argentino è uno degli insostituibili, soprattutto in una squadra che sembra aver dimenticato come mordere.
I gol di Rashford al 27’ e di Ødegaard al 28’ sono le fiammate di un primo tempo che non decolla. Si riparte da 1-1 e col giallo del rigore prima dato e poi tolto all’Arsenal per un contatto tra Havertz e Wan-Bissaka che rivisto al monitor fa pensare all’arbitro Taylor che non era poi così grave. Ten Hag al 67’ fa entrare Højlund ma è un altro subentrato, Garnacho, che all’88’ illude lo United di aver vinto: il suo gol in contropiede è cancellato da un fuorigioco millimetrico. Non è un’illusione invece il gol di Rice al 96’, bravo a raccogliere un corner di Saka. La festa dell’Emirates diventa ancora più grande quando al 101’ Gabriel Jesus fa 3-1 in contropiede. E quei tifosi beccati dalla tv a festeggiare per le strade imparano un’altra regola dello stadio dell’Arsenal: mai andare via prima che la partita sia davvero finita. da https://www.gazzetta.it