venerdì 4 luglio 2008

Eroe per una notte.

Un giorno, in futuro, ognuno di noi sara’ famoso per almeno 5 minuti. Andy Warhol
Mi chiamo Paul, Paul Vaessen. Sono nato a Gillingham nel 1961 in una famiglia proletaria, dove mio padre Leon gioco’ a calcio, sia per il Millwall che per il Gillingham. Dopo che ci siamo trasferiti a Londra , anch’io ho coronato il mio sogno di entrare a far parte di una squadra professionistica , e nel 1977 sono stato acquisito dall’Arsenal. Ho debuttato nelle fila dei gunners il 27 settembre 1978, era un match di coppa UEFA, una notturna contro la Lokomotive Lipsia, compagine non male ai tempi. Il debutto in Prima Divisione(se non sbaglio ora la chiamate Premier League o Premiership) e’ avvenuto solo sul finire di quella stagione, il 14 maggio 1979 per la precisione , in un derby contro il Chelsea.Proprio nell’estate del 1979 firmai il mio primo contratto da professionista.Ora ero diventato veramente un calciatore dell’Arsenal! Nella stagione 1978/79 segnai 5 gol collezionando 13 presenze ma ,cio’ che mi ha reso famoso nella storia dei gunners, e’ avvenuto in una tiepida serata italiana. Era il 23 Aprile 1980 e allo Stadio Comunale di Torino, il mio Arsenal si giocava l’accesso alla finale di Coppa delle Coppe contro la Juventus. All’andata ad Highbury, pur pressando gli italiani per quasi tutta la partita, eravamo usciti dal campo con un poco rassicurante 1 a 1 .Io non ero sceso in campo neanche per un minuto e la stessa sorte, almeno inizialmente, mi tocco’ anche a Torino. La partita fu’ molto combattuta anche al ritorno ma il risultato non si sbloccava e noi cominciavamo ad innervosirci. Che sfiga, avremmo perso la possibilita’ di disputare la finale solo per la regola dei gol segnati in trasferta! Al 75° minuto pero’, il nostro coach Don Howe, mi disse di prepararmi velocemente perche’ sarei entrato molto presto.Cosi’ fu e nel successivo quarto d’ora successe cio’ che mi avrebbe cambiato la vita, o almeno era quello che credevo all’epoca. Giusto il tempo di posizionarmi in campo, dare un occhio ai ragazzi e dalla fascia arriva un cross di Graham Rix. Io guardo il tiro partire e mi dico:”Dai Paul , buttala dentro”.Non era certo la mia specialita’ il colpo di testa , ma al 77° minuto di “quella “ semifinale di coppa, colpisco la palla come non avrei piu’ fatto e la spedisco alle spalle del grande Dino Zoff.1 a 0 per noi e palla al centro! Di quel momento in cui la palla e’ in rete ricordo soprattutto il silenzio dello stadio, i cori degli italiani che si interruppero e lo spicchio di curva biancorossa che impazzi’ di gioia. Eravamo in finale e a Bruxelles l’Arsenal l’avevo portato proprio io.Piu’ tardi venni a sapere che quella era la prima volta che la Juventus era stata sconfitta fra le proprie mura da una squadra inglese.E il tabellino sul giornale era li’ che parlava chiaro:”Gol decisivo di Paul Vaessen”! Non importa che poi quella finale la perdemmo malamente ai rigori con il Valencia, anche perche’ io assistetti ai 120 minuti piu’ rigori dalla panchina. Ora questa storia mi piacerebbe finirla qui, ma da quel momento inizio’ il declino della mia breve carriera e , conseguentemente, della mia vita. Nel 1982 mi infortunai seriamente ad un ginocchio durante un derby con il Tottenham, cosi’ che saltai interamente tutta la stagione 1982-83 e l’estate seguente, quando avevo appena 21 anni, fui costretto al ritiro dall’attivita agonistica.In tutto avevo segnato 9 gol in 39 partite con i Gunners. L’Arsenal non fece molto per aiutarmi, ma d’altre parte non saprei neanche dire cosa avrebbero potuto fare.In fondo avevo 21 anni e ancora tutta una vita davanti.Provai a fare il postino ma in quel periodo incontrai anche cio’ che mi avrebbe affossato definitivamente,la droga. Penso che vada benissimo fare lavori come il postino, l’idraulico o l’operaio quando da giovane inizi a farlo, ma vi assicuro che non e’ facile quando hai fatto il calciatore nell’adolescenza ed ora , quando imbuchi le lettere , le persone del quartiere si danno di gomito e sussurrano”ma si e’ proprio lui, e’ quello che ha giocato nell’Arsenal…guarda come si e’ ridotto”. Cosi’, essendo ormai diventato, un consumatore di droga, dovevo fare anche piccoli furti per assicurarmi la dose quotidiana, visto che con il lavoro non guadagnavo abbastanza( il vizietto mi costava circa 125£ al giorno). Cio’ mi porto’ a conoscere anche il carcere per ben sei volte. Mi lascio’ anche mia moglie e si porto’ via con se’ mio figlio Jamie.Stavo veramente toccando il fondo, avevo bisogno di uno scossone, dovevo reagire. Nel maggio 1993, dopo aver preso coscienza definitivamente di essere un tossicodipendente, mi feci ricoverare per due mesi in una clinica a Bexleyheath. Uscito da li’ mi trasferii ad Andover, dove conobbi’ Sally Tinkler.Anche lei aveva gia’ una figlia, la piccola Abigail di due anni. Vivemmo li’ per un anno prima di trasferirci a Farnborough per stare piu’ vicini alla sua famiglia. Stavo riscoprendo la felicita’ e con Sally avemmo anche un figlio tutto nostro, Jack. Fu in quel periodo, a meta’ degli anni 90’, che scoprii Dio e cercai di ricollocarmi nel mondo del lavoro, seguendo un corso per fisioterapisti sportivi. I terribili dolori al ginocchio e i fantasmi del passato pero’, mi fecero tornare alla droga con conseguente deterioramente dei rapporti con Sally. Cosi’ feci di tutto per rovinarmi la vita un’altra volta .Lasciai Sally e i bambini e mi trasferii a Bristol da mio fratello. Proprio li’ un fredda mattina di agosto nel 2001, il mio amico Jason Murphy mi trovo’ senza vita nel bagno che condividevo con mio fratello.Era l’8 di agosto. Il coroner nei giorni successivi dira’ che si e’ trattato du una morte dovuta ad overdose di eroina. Era l’8 di agosto, avevo appena quarant,’anni. Ora spero solo che , i tanti ragazzi che gremiscono il nuovo stadio costruito ad Ashburton Grove, e che si vantano dei successi ottenuti dalla loro squadra, si ricordino che un viaggio a Bruxelles ai loro padri e amici piu’ grandi , e’ stato offerto tanti anni fa da un ragazzo come loro, con uno strano cognome olandese, un certo Paul, Paul Vaessen.
di Luca Ferrato, da UK Football, please

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