martedì 7 aprile 2009

Pre: Villareal-Arsenal

(AGM-DS) - Spagnoli e inglesi incrociano le lame, stavolta ai quarti, tre anni dopo una storica semifinale. Senna ok, out Cazorla. Tre anni dopo, di nuovo di fronte. Come il destino che ritorna, come una resa dei conti. Come un contrappasso. Chissà quanto l’hanno agognata i tifosi del 'sottomarino giallo', questa rivincita. Questa nemesi benedetta che nei loro sogni avrà lavato cento, mille volte il prato del Madrigal dalle lacrime di un’utopia stroncata sul più bello. Dalla macchia, dalla ferita di un ricordo impossibile da dimenticare: quell’urlo strozzato in gola che è rimasto lì, sul dischetto dal quale Riquelme nel 2006 consegnò in bocca a Lehmann un pallone lemme lemme, spegnendo le ultime speranze dei sottomarini gialli di approdare a una storica finale di Champions. Alla quale arrivò invece l'Arsenal, che poi a Parigi non ebbe fortuna.Mille giorni più tardi, il duello si rinnova: siccome l’urna della Champions League si diverte a romanzare le parabole del pallone, sublimandole e investendole di un’aura vagamente epica, spagnoli e Gunners si ritrovano nuovamente faccia a faccia. Questa volta in un quarto di finale (allora era una semifinale) che spalanca le porte del gotha europeo. Un’elite ristrettissima che comprende le quattro migliori formazioni del Vecchio Continente. E di cui,se saprà cogliere l’occasione al volo, potrebbe entrare a far parte un umile (almeno rispetto ai colossi più blasonati) club della Spagna, favola ed espressione artigiana e spensierata di un grande paese di appena 50.000 abitanti. Che, c’è da giurarci, domani si ritroveranno tutti sulle tribune del “Madrigal”, per trasformare lo stadio in un catino, un vero e proprio inferno per gli inglesi. I quali, oltre a dover far fronte a una situazione ambientale caldissima e ostile, si troveranno anche a leccarsi le ferite sul fronte infortuni.Arsene Wenger sfoglia la margherita, e per un Fabregas che recupera dal lungo stop e si presenta in grande spolvero (due assist vincenti nelle ultime due gare di Premier), deve constatare l’indisponibilità di almeno quattro “big”: Diaby, Eduardo, Rosicky e soprattutto Van Persie, che si è fatto male nell’ultima partita di campionato e dovrebbe risorgere per il ritorno all’Emirates. Senza contare Arshavin, non utilizzabile per i match internazionali. Per contro, il tecnico francese potrà fare affidamento su Adebayor, Nasri e Walcott, che dovrebbero essere della partita nonostante i rispettivi acciacchi e figurano regolarmente fra i convocati. Facile, quindi, ipotizzare un tridente d’attacco Adebayor-Nasri-Fabregas (con quest’ultimo spostato in posizione più arretrata), soluzione più volte sposata da Wenger in campionato.I padroni di casa, reduci dalla sofferta eliminazione del coriaceo Panathinaikos, potranno invece schierare l’undici migliore. Con la dolorosa eccezione di un prezioso tassello, unico infortunato ma pedina cruciale nello schieramento di Pellegrini: Santi Cazorla, centrocampista della Spagna campione d’Europa che si è seriamente infortunato (frattura al perone) nell’ultima gara di Liga, persa malamente dai canarini per 0-3 contro il modesto UD Almeria. Il tecnico iberico, d’altra parte, può contare sul rientro di Marcos Senna, colonna insostituibile del centrocampo, e su un ampio assortimento di soluzioni offensive. I vari Rossi, Nihat, Llorente e Franco, tutti disponibili, con il loro estro e la loro imprevedibilità possono regalare straordinaria vivacità all’undici spagnolo. E incendiare la partita da un momento all’altro, come del resto i funamboli dell’Arsenal. Lo spettacolo è assicurato.Appuntamento domani alle 20,45 al "Madrigal". E’ solo il primo turno, ma per qualcuno è anche la prima stazione di una vendetta troppo a lungo covata in silenzio.

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