martedì 27 ottobre 2015

Arsenal multato per utilizzo di agente senza licenza: trema la Premier League?

C’è del marcio nel mercato della Premier League. Lo sostengono, pensano e sospettano in molti, scrutando prezzi dei cartellini e movimenti di denaro degni di una finanziaria. Da ieri i dietrologi sostenitori di questa teoria hanno un piccolo appiglio in più - e finalmente concreto - a cui aggrapparsi per tenerla in vita: l’Arsenal multato per 60mila sterline (83.540 euro al cambio) dalla Football Association per aver violato le norme sull’utilizzo degli agenti di calciatori nell’acquisto di Calum Chambers, arrivato nell’estate del 2014 dal Southampton in cambio di 16 milioni di sterline. 
Il peccato, seppure veniale, commesso dai Gunners è il «fronting», ovvero aver partecipato a un affare in cui è coinvolto un procuratore non autorizzato e privo di licenza. L’intruso in questione si chiama Filippo Ercolano, fondatore della Cassius Sport Company. «Abbiamo agito sempre in buona fede e non avevamo idea che il rappresentante del giocatore non fosse autorizzato a partecipare ai negoziati per il trasferimento», la difesa sbandierata dall’Arsenal per tutta l’inchiesta. Una linea parzialmente accolta dalla Fa che ha riconosciuto, nonostante i pagamenti da 30mila e 120mila sterline alla Cassius Sports Company, l’assoluta assenza di dolo da parte del club londinese. Un pochino peggio, invece, è andata a Alan Middleton, l’agente regolarmente autorizzato a operare sia da parte dell’Arsenal che di Chambers, multato per la modica cifra di 30mila sterline e «sospeso da ogni agenzia/attività di intermediazione per un periodo di tre mesi». 
La strana storia consumata sull’asse Arsenal-Southampton-Chambers-Ercolano-Middleton, però, non è la prima del genere in Inghilterra. Nel 2011, ad esempio, il Queens Park Rangers pagò con 875mila sterline di multa e nessun punto di penalizzazione, riuscendo a salvare la promozione dalla Championship alla Premier League appena ottenuta sul campo, l’utilizzo di procuratori non iscritti all’elenco Fifa nell’operazione per l’acquisizione dell’argentino Aleandro Faurlin, successivamente transitato per sei mesi al Palermo nel 2013. «Abbiamo migliorato le nostre procedure per evitare che simili situazioni accadano di nuovo», il commento della Fa che sa tanto di minaccioso avviso ai naviganti del mercato per il futuro . Solo il tempo dirà se il “Chambersgate” passerà alla storia come una semplice eccezione, frutto di una disattenzione, o la prima di una lunga serie di spiacevoli scoperte all’interno dei ricchi e pazzi affari della Premier League. 
da http://www.lastampa.it/

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