Goals. 11'Partey, 59'Lacazette(p),
Arsenal. Ramsdale; Cedric, White, Holding, Tierney; Partey, Xhaka; Saka (Pepe 85), Odegaard, Martinelli (Smith Rowe 78); Lacazette (Nketiah 88).
Subs. Leno, Holding, Tavares, Lokonga, Elneny, Swanson,
Manager. Mikel Arteta
Leicester City. Schmeichel; Ricardo Pereira (Justin 61), Amartey, Soyuncu, Thomas; Maddison, Mendy (Ndidi 61), Dewsbury-Hall; Albrighton, Icheanacho (Daka 73), Barnes.
Subs. Justin, Perez, Cloudhury, Vestergard, Jakupovic, Lookman,
Manager. Brendan Rodgers
Booked. Iheanacho, Daska, Soyuncu
Referee. A Taylor (Manchester)
Attendance. 60.111
Table. 69.Manchester City, 66.Liverpool, 59.Chelsea, 51.Arsenal, 50.Manchester United, 48.West Ham, 46.Wolverhampton, 45.Tottenham...
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L’Arsenal va e ormai lo fa da parecchie settimane, tra il sostanziale silenzio alle latitudini nostrane. Sono cinque le vittorie di fila consecutive in Premier League messe in fila dai ragazzi di Arteta, ormai serissimi candidati non solo a un posto in Champions, ma anche a contendere l’eventuale terzo posto a un Chelsea tutto da valutare (viste le vicende societarie), da qui alla fine. I Gunners infatti non sentono pressioni nonostante la vittoria del Manchester United ieri e quella dello stesso Chelsea poche ore fa; e rispondono con un secco 2-0 al Leicester tra le mura di casa dell’Emirates. Apre le danze Thomas Partey dopo 11 minuti, chiude i conti un rigore di Lacazette nella ripresa. Nel mezzo tanto Arsenal, capace di colpire anche un traversa e di legittimare in sostanza la vittoria.
Sono tre punti pesanti quelli dei Gunners. In primis perché permettono il controsorpasso immediato al Manchester United, di nuovo un punto indietro e con tre partite in più già giocate rispetto all’Arsenal. Poi perché allontana ancora di più il Tottenham, ora 5 punti indietro rispetto ai Gunners e con una partita in più giocata. Insomma, c’è margine su quelle dietro e potrebbe addirittura aumentare. Ecco perché i Gunners possono guardare avanti. Vincendo entrambi i recuperi l’Arsenal andrebbe addirittura a -2 dal terzo posto del Chelsea. Insomma, quella Champions League che manca ormai dalla gestione Wenger, pare sempre meno un miraggio. da https://www.eurosport.it
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