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lunedì 19 dicembre 2011

da Gazzetta.it (London Calling)

Il sito della Gazzetta dello Sport, venerdi 16 dicembre 2011 ha recensito insieme ad altri libri anche il nostro, nella pagina dedicata ai libri.
http://www.gazzetta.it/Libri/

giovedì 15 dicembre 2011

da Fever Pitch (London Calling)


Anche la fanzine Fever Pitch nel nuovo numero di dicembre 2011, ha presentato cosi il libro, un grazie a Giacomo Mallano ed a tutti i suoi collaboratori che si adoperano affinchè questa preziosa rivistà continui ad uscire, sostenetela..

martedì 13 dicembre 2011

dal Guerin Sportivo (gennaio 2012 - London Calling)

E' uscito il 10 dicembre, il numero di gennaio 2012 del "mensile" Guerin Sportivo con la recensione di London Callling, curata da Christian Giordano.
http://blog.guerinsportivo.it/

martedì 6 dicembre 2011

da Sport Story (London Calling)

“London Calling” e Max Troiani risponde

La Fondazione Gabriele Sandri continua nel suo percorso alla scoperta della letteratura calcistica con un occhio attento alla memoria storica di questo splendido mondo. Con questi presupposti l’incontro sfera di sabato 3 dicembre è stato dedicato alla presentazione del libro “London Calling” di Max Troiani e Luca Manes con la prefazione di Massimo Marianella, edito da Bradipo Libri. Il testo ripercorre la storia dell’Arsenal e di un secolo e mezzo di football all’ombra del Big Ben, tra derby, partite, vittorie e sconfitte. Uno degli autori, Max Troiani, spiega come è nata l’idea di affrontare questo argomento: “In Italia non c’era un libro che raccontasse la storia dei Gunners e qui si ripercorrono molti episodi, aneddoti e situazioni che si collegano anche con le altre squadre di Londra, che sono tantissime circa 9 solo nelle quattro divisioni”. In realtà, però, lo scrittore non è un semplice osservatore, ma un vero tifoso dei rossibianchi e questo colpo di fulmine ha origini lontane nel tempo: “Mi sono appassionato al calcio inglese dal 1980 leggendo riviste sportive come “Calcio Mondo”. In quell’anno, la Juventus venne sorteggiata con l’Arsenal, era la semifinale di Coppa delle Coppe e una di queste riviste aveva fatto un servizio favoloso con tutti i giocatori a colori, da lì mi sono innamorato. Mi piaceva vedere oltre come giocavano, palla avanti senza troppe tattiche, anche le tribune degli stadi dove c’erano movimenti che attraevano. Rimasi incantato a guardare quelle immagini, avevo 11 anni, oggi con internet ne siamo pieni. Negli anni ’80 dovevo aspettare il mercoledì per sapere i risultati del sabato. Era un’altra epoca e questa passione mi ha accompagnato per l’adolescenza e oltre. L’Arsenal, però mi ha lasciato qualcosa dentro che ho voluto raccontare”. La macchina del tempo, dal passato al futuro, è stata rappresentata dalla costruzione del nuovo stadio, un momento che i tifosi hanno vissuto come un passaggio obbligato per crescere: “All’inizio è stato un bel colpo, perché chi conosce il calcio conosce Highbury, rispecchiava l’Arsenal. Solo chi c’è stato, però sa che si vedeva la partita benissimo, ma si stava scomodi e quando si spende 50-60 sterline a partita è una cosa importante. Quindi hanno costruito l’Emirates Stadium, a 500 metri dal vecchio, con i soldi della cessione per la costruzione dei residence ad Highbury. La fermata metro è rimasta la stessa Arsenal, credo sia stato fatto proprio il massimo, ma io faccio sempre un pellegrinaggio davanti al vecchio stadio”. Una breve annotazione anche sul modo in cui il calcio inglese ha risposto al problema della violenza e sul marketing della società dalla membership per premiare la fedeltà dei tifosi alla solidarietà: “I costi si sono alzati e questo ha impedito alla working class di accedere agli impianti, ma gli stadi sono sempre pieni e a ragion veduta è stata una scelta premiante. Non è una bella cosa, perché si è persa la parte genuina. Con card si possono acquistare i biglietti e spesso a fine hanno i tifosi sono consigliati a donare una somma per fare beneficienza”. Il titolo non è un richiamo ad una canzone, ma una semplice sensazione dell’autore: “Ho scelto questo titolo per dare uno spaccato più personale, rispetto al libro e farlo capire ai lettori, perché io sento il richiamo della città di Londra ed è quello che sento ogni volta”. L’Arsenal vanta in Italia un numero importante di fan club e di appassionati del calcio inglese. Quello che emerge è che nel nostro Paese c’è ancora molto da fare per arrivare ai livelli di tolleranza, di valori morali  e calcistici che caratterizzano il football e in una sede come quella della Fondazione Sandri si sente ancora più forte il ritardo con cui il nostro mondo del pallone si propone.
di Fabiola Rieti, da http://sportstory.it/

lunedì 5 dicembre 2011

Mostra "Made in England" a Roma (London Calling)

Sabato 3 dicembre 2011 alla Fondazione Gabriele Sandri, si è tenuta una mostra sul calcio inglese, "Made in England" a cura di Riccardo Morgigno e Francesco Del Vecchio, dove è stato presentato anche il libro London Calling, con l'intervento di Maurizio Martucci.
Un momento della presentazione
La Fondazione Sandri, si trova in Piazza della Libertà a Roma
Un grazie speciale alla Fondazione Gabriele Sandri. http://www.fondazionegabrielesandri.it/

Un sabato romano all’insegna del calcio Made in England. Il 4 dicembre, presso la Biblioteca dello Sport in piazza della libertà, continua il percorso di “Sfera” per avvicinarsi al prossimo Festival nazionale della cultura del calcio che la Fondazione Gabriele Sandrista organizzando per il prossimo anno, oltre al primo premio di letteratura calcistica intitolato a Gabriele Sandri. L’appuntamento ha visto protagonista il calcio d’Oltremanica con l’esposizione di una ricca collezione di maglie della nazionale e dei club inglesi, riviste e libri sul football britannico, il magazine “Fever Pitch” e gli oggetti più vari, come vecchi biglietti dello stadio, sciarpe e riproduzioni in miniatura dei calciatori. La giornata si è conclusa con la presentazione del libro “London Calling” da parte di uno degli autori, Max Troiani. Il co-autore, assente all’evento, è Luca Manes. Gli organizzatori della mostra, Riccardo Morgigno, ideatore del programma tv “Come una seconda pelle” e conduttore radiofonico su Teleradiostereo e Francesco Del Vecchio, responsabile del sito “passionemaglie.it”, hanno spiegato la particolarità del calcio in Inghilterra: “Uno degli aspetti emblematici del calcio inglese sono le maglie e le loro storie. Affondano le radici nella seconda metà del XIX secolo ed è viva più che mai la loro memoria grazie ai tanti appassionati che per ogni squadra hanno ricostruito l’evoluzione delle divise, creando un patrimonio straordinario per tutto il movimento calcistico d’Oltremanica. In questo filone si inserisce il libro ‘True Colors’ di John Devlin, che in particolare si sofferma sull’evoluzione dei football kits dal 1980 ad oggi”. Le maglie esposte sono tante e riempiono tutto lo spazio della biblioteca, dal Liverpool al Chelsea, dal Birmingham al Charlton, passando per Aston Villa, Arsenal, Newcastle, Hull City, Leeds, Nottingham Forest e due angoli dedicati a West Ham e Manchester United. Oltre ad un’ampia selezione di maglie home ed away della nazionale inglese degli ultimi 20 anni. Riccardo Morgigno, collezionista ed esperto di maglie ha una grande passione per il football anglosassone: “Dietro ognuna di queste maglie ci sono tanti ricordi. Alcune sono state acquistate, altre sono dei regali, poi ci sono oggettini vecchi di 20 anni. La maglia è la squadra. I colori rappresentano la sua identità, l’espressione di una comunità che si crea. Soprattutto nel calcio inglese la maglia e i colori distinguono la cultura del made in England, formano una memoria storica che nel nostro calcio non c’è”.
di Sara Sbaffi, da http://sportstory.it/2011/12/made-in-england/

martedì 29 novembre 2011

Mito inglese. Sabato cult con mostra, riviste e presentazione di libri sul football anglosassone (London Calling)

L’appuntamento Made in England di SFERA nella Biblioteca del Calcio si fa sempre più ghiotto.

Sarà un sabato speciale, unico, da veri romantici del calcio.

Mostra di maglie storiche sulla nazionale e i club inglesi, riviste e libri ‘italiani’ sul football britannico, il magazine Fever Pitch, l’incontro con gli autori del nuovo saggio London Calling (Bradipo Libri), del programma tv Come una seconda pelle e del sito Passione Maglie.

Una miscela avvincente, affascinante, nel segno del mito del football in terra d’Albione. I curatori della mostra, Riccardo Morgigno Francesco Del Vecchio, ci scrivono in anteprima cosa accadrà Sabato 3 Dicembre (ore 11-18) nella Biblioteca del Calcio di Roma, a Piazza della Libertà.

Per i fans dell’Arsenal anche un motivo in più per esserci sabato. Presenteremo il libro sulla squadra più amata all’ombra del Big Ben dal titolo “London Calling” scritto a quattro mani da Max Troiani Luca Manes e prefato da Massimo Marianella, telecronista di Premier League per SKY SPORT.

lunedì 28 novembre 2011

da Goal.com (London Calling)

L’Arsenal è la squadra più vincente e amata della capitale inglese. Vanta fan club in tutto il mondo, Italia compresa. Per conoscere tutti i segreti dei Gunners, le storie dei miti del passato come Herbert Chapman, Charlie George e Charlie Nicholas, ma anche del presente come Arsene Wenger e Titì Henry, ecco London Calling, il nuovo libro di Luca Manes e Max Troiani, edito da Bradipo Libri.Dalla prefazione di Massimo Marianella:C’era uscendo dalla metropolitana a sinistra un pretenzioso cartello. Welcome to Highbury the Home of Football. Pretenzioso certo, ma per me era molto vero. Era tutto quello che avevo sempre sognato. Londra, il calcio inglese, l’Arsenal. Quello per me era il calcio. E non stavo neanche guardando nessuna partita. Il profumo della storia. Il fascino di un mondo allora lontano che oggi la televisione satellitare ha avvicinato. Già la storia.
Quella vera non tutti, anche nell’era delle parabole, la conoscono bene e allora l’occasione di farci dentro “quattro passi” gustandosi le pagine di questo libro è da non perdere. Gli inizi della Football Association, i club che hanno alzato l’FA Cup per i primi anni e che adesso si trovano solo sull’albo d’oro. Poi l’Arsenal. Dall’attraversamento di Londra, ai trionfi e le delusioni compresse nelle due gestioni più significative. Da Chapman a Wenger. Tra la rivalità aspra col Tottenham e i ritratti di chi ha saputo farsi amare con la maglia dei Gunners. Alex James, Ian Wright, Titì Henry e soprattutto quel Charlie Nicholas che se avesse anche vinto qualcosa in più della Coppa di Lega gli avrebbero fatto un busto anche a lui ad Highbury.

venerdì 25 novembre 2011

dal "Guerin Sportivo Blog" (London Calling)

Roberto Gotta dal sito del Guerin Sportivo e tra le colonne di Mister Football

E quando Londra chiama siamo tutti sull’attenti, anche se la capitale si sta un po’ involgarendo. London Calling nella sua accezione migliore dal punto di vista calcistico, partendo dall’Arsenal ed estendendosi al resto della metropoli, è però il titolo dell’ultimo libro dell’accoppiata Luca Manes-Max Troiani, già autori di Celtic Forever, e un filo che collega due grandi squadre (e due grandi città di calcio) identificabili per qualcosa di più che non il nome e la notorietà si nota immediatamente.
Sarebbe disonesto recensire un libro che non abbiamo (ancora) letto, ma vi potete fidare del giudizio di Mister Football, perché dietro a London Calling c’è la garanzia di studio, serietà e passione da parte degli autori. E su questo ribadiamo il concetto a costo di essere pedanti e scontrosi: troppo facile negli ultimi tempi gettarsi a denti scoperti sul calcio inglese, divenuto una sorta di passione collettiva (che raramente hanno basi solide), troppi che vi si dedicano per puro cinismo e calcolo commerciale, mentre va molto più seguito chi, come Luca e Max, l’attrazione verso quel calcio la prova da quando qui in Italia essere appassionati di calcio britannico voleva dire sentirsi mosche bianche, sportivi quasi bizzarri, persino sospetti. Erano i tempi in cui i media di una nazione in cui alle partite si sparavano razzi assassini e petardi da marina preferiva ironizzare sugli hooligans (orrendi, per carità) e qualsiasi accenno di simpatia verso quel tipo di calcio, che vinceva coppe europee senza stranieri se non altri britannici, zero argentini e zero brasiliani, veniva osservato con perplessità quando andava bene. È un calcio non perfetto e non del tutto pulito in alcuni aspetti (alcuni dei personaggi che vi circolano non ci piacciono per nulla), ma non ha ancora prodotto scandali come Calciopoli, ed è già qualcosa, anzi molto. Luca e Max, anche se più giovani dell’estensore di Mister Football, hanno compreso questa realtà prima che il calcio inglese fosse accessibile a tutti, e per questo motivo ogni loro opera è, ci ripetiamo, una garanzia.
Per completezza e correttezza, infine, ecco l’auto-descrizione del libro, alias sinossi, anche se Mister Football, che è un po’ ignorante, non sa cosa voglia dire, esattamente.
“Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili. Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali. E ancora finanza e musical. Londra è sinonimo di queste e di un’infinità di altre cose. Non poteva allora non essere sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi. L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club. Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese”…
… anche se, e qui si reinserisce il parere di Mister Football sulle ultime parole della sinossi, una volta scremato chi lo segue per moda senza averne compreso il reale spirito il numero scenderebbe di parecchio. Ma non è un peccato.

giovedì 24 novembre 2011

dal blog "The Melons Gazette" (London Calling)

The Melons Gazette, il blog di Daniele Melonihttp://melonsgazette.blogspot.com/

Alla fine anche la Regina,Elisabetta II ha dovuto ammetterlo, seppur per via del suo portavoce: anche lei tifa l'Arsenal, la squadra più vincente di Londra e una delle più conosciute dell'intero calcio europeo. Volendo si potrebbe partire così, da una tifosa eccellente come lo sono Nick Hornby, Colin Firth e Spike Lee, per raccontare la storia dell'Arsenal FC, ei fu Dial Square, e, in modo molto più indigesto per i tifosi del Tottenham, Woolwich Arsenal, quando i Gunners se ne stavano sul sud della Capitale britannica, senza dare fastidio ai loro ormai arcirivali del Nord.

Ma il libro di Max Troiani e Luca Manes, London Calling, editore Bradipolibri, è un viaggio tutt'altro che in business class nel cuore del calcio londinese e della squadra di un quartiere, Islington, capace di ergersi a una delle grandi potenze calcistiche europee con tifosi sparsi in tutto il mondo. Dici Arsenal e subito ti viene in mente il jersey rosso con le maniche bianche, le tradizioni scozzesi del team e il mitico stadio di Highbury, demolito nel 2006 per lasciare spazio al nuovo e insipido impianto di Ashburton Grove. Questi due giornalisti italiani, appassionati di football come solo chi una passione non se la sceglie ma gli resta attaccata addosso, hanno scritto un libro degno di Jon Spurling e Brian Glanville, gli aedi inglesi delle gesta del mitico impianto dove dal 1913 al 2006 l'Arsenal plasmò la sua storia. Un libro per Gunners e non solo. Come disse Irvine Welsh di Trainspotting: compratelo, rubatelo o fatevelo prestare. Non ve ne pentirete.

martedì 15 novembre 2011

da Alleniamo.com (London Calling)

Alleniamo.com, aggregatore di contenuti per allenatori di calcio, ha recensito il ns. libro. http://www.alleniamo.com/index.htm

dal blog, "Calcio Passioni" (London Calling)

Ringraziamo Diego Del Pozzo, per la recensione del nostro libro sul suo blog, calcio passioni.
http://calciopassioni.blogspot.com/
Diego è anche autore insieme a Vincenzo Esposito del libro:

Rock Around the Screen. 
Storie di cinema e musica pop - Liguori Editore  294 pagine, 24.50 euro