venerdì 29 aprile 2011

Nozze made in UK

La parata che porta a Buckingham Palace Riusciranno Kate e William a riportare il sorriso in un Paese tormentato dalla crisi economica e da profonde divisioni sociali? Intanto la Gran Bretagna si prepara a chiudere gli occhi per sognare una favola collettiva negli street parties di domani. Almeno 500mila fans per strada o davanti al mai schermo di Hyde Park a Londra, centinaia di migliaia nelle piazze delle altre città britanniche tranne Belfast, dove ancora troppo freschi sono i segni dei conflitti settari fra repubblicani e monarchici per vivere rilassati il trionfo dei Windsor. È una Inghilterra diversa da quella di Blair e Lady D. Una Inghilterra fiaccata da una enorme crisi finanziaria, logorata dai tagli imposti dal governo conservatore ai servizi e ai posti di lavoro. Il governo Cameron aumenta il divario fra privilegiati e nati senza camicia. Un esempio su tutti: l’impennata delle tasse unversitarie. Saranno gli studenti a tirare uova marce contro la carrozza degli sposi o la security avrà ben altre preoccupazioni col terrorismo di matrice islamica? Ma famiglia reale non si turba ed è capace di sorprendere, come quando il principe Carlo finanziò i minatori in sciopero contro il governo Thatcher. E adesso la monarchia più influente nel mondo rilancia la sua immagine con una operazione che potrebbe perfino superare quella di Diana. La favola di Kate accende la speranza in un paese dove la mobiità sociale è sempre più difficile. Kate Middleton non ha sangue blu. Minatori da parte di madre, piccola borghesia da parte paterna. Ma Mr Middleton aveva grosse ambizioni sulla figlia al punto da creare un fondo di investimenti per finanziare il curriculum scolastico della piccola Kate. Lei, proiettata nei circoli dorati delle scuole giuste, incontra e fa innamorare il principe del Galles, figlio della mitica Lady D. Miss Middleton, modella e poi buyer di moda non perde d’occhio la sua vera carriera e studia da futura regina. Oggi a 29 anni sembra già gestire l’invadenza dei media con maggiore compostezza della meno matura People Princesse. William viene descritto dai compagni di scuola e dai commilitoni come un principe senza spocchia. Uno che non direbbe come Draco Malfoy in Harry Potter: “Occhio, mio padre lo verrà a sapere...” Il William iconicamente orfano di Lady D si è trasformato presto nel William party animal ma anche soldato e pilota, volontario in mille cause sociali. A Kate e William è affidato molto più che una favola a lieto fine: in gioco è il destino del marchio UK nel mondo Gianluca Zucchelli (Da L’Unita’ del 28 aprile 2011) da http://radiolondra.blog.unita.it

domenica 24 aprile 2011

PL BOLTON-ARSENAL= 2-1

Senza parole... Wenger, durante i minuti finale della partita, altra stagione negativa per l'Arsenal ed il suo manager.
Niente da fare. Anche quest’anno, tanto per cambiare, quella dell’Arsenal sarà una stagione da “zero tituli”. Il ricordo del successo in FA Cup nel 2005 è sempre più lontano e la rabbia relativa all’incredibile sconfitta nella finale di Carling Cup di quest’anno viene acuita dopo il rovescio pasquale di Bolton, un ko che esclude definitivamente i Gunners dalla lotta per la Premier League. L’Arsenal perde 2-1 e rimane fermo a -9 dal Manchester United a 4 giornate dalla fine. Una distanza incolmabile, nonostante domenica prossima sia in programma il confronto diretto con i Red Devils all’Emirates Stadium: in quell’occasione, di fatto, i Gunners avranno solamente la possibilità di fare un favore al Chelsea di Ancelotti, salito a -6 con il tris rifilato al West Ham. Al Reebok Stadium la partita è divertente e combattuta fin da subito, con l’Arsenal che cerca il successo dopo il 3-3 del derby contro il Tottenham, mentre il Bolton vuole un risultato positivi per cancellare il ricordo dell’incredibile 0-5 contro lo Stoke nella semifinale di FA Cup a Wembley. Walcott, Nasri e Fabregas non trovano il bersaglio grosso da una parte, Davies li imita dall’altra e i primi venti minuti scorrono via nella tipica intensità del calcio inglese. Nella seconda parte del primo tempo, quindi, il Bolton prende con decisione le redini dell’incontro, mettendo a nudo i limiti difensivi dei Gunners: il coreano Lee spreca solo davanti a Szczesny (25’) e pochi secondi dopo il portiere polacco deve salvare i suoi sul sinistro di Taylor. Al 38’ l’estremo difensore dell’Arsenal è ancora decisivo sullo stesso Lee, ma sul corner seguente arriva il gol dei Trotters, con il colpo di testa di Cahill che viene respinto sulla linea da Nasri, il quale però non può evitare che il tap-in dell’ottimo Daniel Sturridge termini nel sacco. L’Arsenal prova a reagire subito e colpisce un palo clamoroso con Fabregas (44’), ma è a inizio ripresa che il vento sembra cambiare… Una follia di Djourou regala un rigore a Davies, che però spara addosso a Szczesny e sul ribaltamento di fronte arriva il gol dell’1-1 firmato da Robin Van Persie che insacca con un sinistro chirurgico chiudendo il triangolo con il solito Fabregas. Sembra l’episodio decisivo per avviare la rimonta, ma non è così. Con il passare dei minuti i Gunners si sbilanciano in avanti, ma faticano a sfondare di fronte a due linee strette e aggressive. Wenger inserisce prima Chamakh e poi anche Arshavin, ma è Samir Nasri al 70’ a sprecare il match-point di destro solo davanti a Jaaskelainen, che risponde d’istinto con un prodigio. Nel finale saltano completamente gli schemi e all’89’ è il Bolton a trovare il gol della vittoria: in occasione di un angolo da destra il neoentrato Tamir Cohen stacca bene sul primo palo insaccando il 2-1 dei Trotters, autori di una stagione davvero eccezionale. Lo stesso non si può dire dell’Arsenal, ancora una volta deludente e a mani vuote. La partita del Reebok Stadium fotografa infatti un’intera stagione, quella del “voglio ma non posso”. Un’annata che potrebbe costare carissima a Wenger, che ora rischia di perdere un paio dei suoi gioielli (Fabregas su tutti) visto che ormai l’hanno capito anche i giocatori che questo Arsenal, anno dopo anno, non vincerà mai niente. da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Gol. Daniel Sturridge (38); Robin van Persie (48); Tamir Cohen (90);

Bolton. J. Jaaskelainen, Z. Knight, G. Cahill, P. Robinson, G. Steinsson, F. Muamba (M. Davies, 72), M. Taylor , C. Chung-Yong Lee, K. Davies , D. Sturridge (T. Cohen , 85), J. Elmander (I. Klasnic, 89) Subs not used: D. Wheater, R. Moreno, M. Petrov, A. Bogdan
Arsenal. W. Szczesny, G. Clichy, J. Djourou, B. Sagna, L. Koscielny, C. Fabregas, T. Walcott (A. Arshavin, 73), A. Song (M. Chamakh , 65), S. Nasri, J. Wilshere (A. Ramsey, 84), R. van Persie Subs not used: S. Squillaci, E. Eboue, K. Gibbs, J. Lehmann
Booking: Muamba, Song. Taylor, Davis, Wilshire, Cohen, Chamakh, Referee: M J Jones Attendance: 26881 Stadium: Reebok Stadium

Table. 73 Man Utd, 67 Chelsea, 64 Arsenal, 56 Man City, 55 Tottenham..

mercoledì 20 aprile 2011

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 3-3

Tutto finito. L'Olandese Van der Vaart calcia il rigore del 3-3, siamo al 70' mancano ancora una ventina di minuti alla fine, i gunners potrebbero farcela se solo fossero più concreti e sistemati in campo in maniera migliore, veder entrare ancora una volta Bentdner in sostituzione di Walcott e giocare sulla fascia lascia molti dubbi, questa stagione è stata buttata via alla grande..
L’Arsenal FC si fa rimontare due gol e impatta 3-3 in casa del Tottenham Hotspur FC nel derby del nord di Londra, il quinto pareggio nelle ultime sei partite di Premier League per i gunners. Un risultato che ridimensiona ulteriormente le ambizioni di titolo della squadra di Arsène Wenger, raggiunta al secondo posto dal Chelsea FC che a Stamford Bridge supera 3-1 il Birmingham City FC. Il 166esimo derby del nord di Londra non tradisce le attese: quella tra Tottenham e Arsenal è una sfida spettacolare, con tre reti nei primi dodici minuti. Theo Walcott porta in vantaggio i Gunners dopo solo cinque minuti, ma l’olandese Rafael van der Vaart infiamma White Hart Lane realizzando la rete del pareggio. Samir Nasri riporta avanti gli ospiti con un gran tiro da fuori area, poi – cinque minuti prima dell’intervallo – è Robin van Persie a firmare il 3-1. Tom Huddlestone riporta in partita gli Spurs con una bellissima conclusione dal limite, poi la formazione di Harry Redknapp completa la rimonta nella ripresa: Aaron Lennon, subentrato all’infortunato Gareth Bale, viene steso in area Wojciech Szczęsny e ancora Van der Vaart fa centro dal dischetto. Il Tottenham consolida il quinto posto, mentre l’Arsenal viene raggiunto a quota 64 punti dal Chelsea. da http://it.uefa.com
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Gol. Theo Walcott (5), Rafael van der Vaart (7), Samir Nasri (12), Robin van Persie (40), Tom Huddlestone (44), Rafael van der Vaart (70);

Tottenham. H. Gomes, M. Dawson, B. Assou-Ekotto, V. Corluka (Y. Kaboul, 45), W. Gallas, T. Huddlestone, G. Bale (A. Lennon, 45), L. Modric, R. van der Vaart, R. Pavlyuchenko (Sandro, 78), P. Crouch Subs not used: S. Bassong, J. Defoe, C. Cudicini, S. Pienaar
Arsenal. W. Szczesny, G. Clichy , J. Djourou , B. Sagna, L. Koscielny, C. Fabregas, T. Walcott (N. Bendtner, 82), A. Song , S. Nasri (A. Arshavin, 82), A. Diaby (J. Wilshere, 52), R. van Persie Subs not used: A. Ramsey, K. Gibbs, J. Lehmann, S. Squillaci Booking: Clichy, Djourou, Song, 
Referee: M Atkinson 
Attendance: 36138 
Stadium: White Hart Lane
Table. 70 Man Utd, 64 Chelsea & Arsenal, 56 Man City, 54 Tottenham...
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A prescindere dal 3-3 di stasera, si è scatenato il dibattito sui media inglesi, ma non solo, sui limiti dell'Arsenal di Wenger, ormai a secco di trionfi dal 2005. A inasprire ulteriormente il dibattito un'intervista di Fabregas a "Don Balòn" nella quale lo spagnolo è andato dritto al punto: "ci manca la mentalità vincente e la maturità giusta nei momenti chiave". Implacabile, Cesc ha anche detto: "Dobbiamo decidere se l'obiettivo è vincere qualcosa o crescere giocatori di talento". E l'affondo finale: "Se fossimo in Spagna Wenger avrebbe perso il posto". Fabregas ha poi spiegato: "Qui è differente. Il tecnico è una persona intelligente e il club tiene in considerazione altre cose: che la squadra si qualifichi sempre in Champions League, che lotti fino alla fine, che cresca giovani giocatori, la stabilità economica. Credo che per il board questo sia importante, anche se immagino che ci sarà un momento in cui si debba decidere di fare un passo avanti e vincere qualcosa". Parole sacrosante, mentre nel frattempo si parla sempre più insistentemente di fuga dei giocatori francesi, e non solo, dall'Arsenal. Vedi questo post del blog di Grandesso sul calcio francese. da http://calciofrancese.gazzetta.it/post/24463726/arsenal-frenchies-in-fuga