venerdì 15 luglio 2011

Wenger: "Il mio anno peggiore"

Partita coi migliori auspici, e risultati, la passata stagione è invece terminata in maniera disastrosa per l'Arsenal, rimasto ancora una volta a bocca asciutta. Ha fatica ad incassare il colpo il manager dei Gunners, Arsene Wenger, che ha catalogato la stagione appena conclusa come la peggiore nella propria carriera, soprattutto nel finale: "L'ultima parte di stagione è stato il momento più duro della mia carriera. Emotivamente è stato molto difficile, perché eravamo in fase calante e si è visto che le ultime tre-quattro settimane sono state davvero complicate" - ha dichiarato il tecnico alsaziano, che nel momento cruciale della stagione si è trovato in corsa in tutte e quattro le competizioni a cui partecipava con l'Arsenal - "A un certo punto sapevo che tutto era perso, e avevo avuto così tante speranze per la squadra perché fra Novembre e Dicembre si poteva percepire che la squadra era decollata e poteva vincere tutto. E ci siamo andati così vicini. E lo sanno anche i miei giocatori, come lo so io, che ci siamo andati molto, ma molto vicini. Siamo una squadra giovane, e possiamo solo che fare meglio ma ciò richiede quella forza di carattere che solo i campioni hanno: questo è quello che vogliamo mostrare".

Secondo me non è stata la prima stagione quella dello scorso anno in cui l'Arsenal è andato vicino a vincere un trofeo, ma anche e sopratutto nel 2008. Speravo che Wenger avesse imparato dagli errori passati, ma dalla gestione di quest'ultimo calciomercato non credo.. Dice che Fabregas e Nasri non sono in vendita anche se ha paura che possano partire.. ma contromisure nel frattempo le starà prendendo? o ci ritroveremo a fine agosto con una squadra ancora meno forte di quella precedente? e sentirci dire che siamo i più forti del mondo..

mercoledì 13 luglio 2011

Un Arsenal(e) di problemi

Arsene Wenger sarebbe un ottimo uomo d’affari. Compra a poco, valorizza, rivende a caro prezzo. Il problema però è che fa l’allenatore dell’Arsenal. E il calcio non è (solo) una questione di soldi. Nel calcio contano i trofei: e la bacheca dei Gunners, vuota da 6 anni, rischia di accumulare ancora più polvere. Arsene Wenger dovrà sudare sette camicie per trattenere i suoi gioelli. Il progetto, a dire la verità, è di quelli da illuminare gli occhi. Squadra giovane, fresca, che gioca un calcio di qualità e diverte. Piccolo problema: non vince. Il perché? Forse è troppo acerba, forse troppo presuntuosa nei momenti che contano, forse è semplicemente sfortunata. Ma fatto sta che i tifosi stanno perdendo la pazienza. E non solo loro: da qualche estate infatti, puntuale come un orologio, qualche campioncino dell’Emirates Stadium ha il mal di pancia. E con altrettanto tempismo il buon Arsène cerca di farglielo passare. Con scarsi risultati: casi come quelli di Kolo Tourè, Adebayor, Eduardo o il più anziano Gallas parlano da soli. Quest’anno è già andato via Clichy, passato al Manchester City. E potrebbe essere il turno di Samir Nasri, folletto francese voluto da mezza Europa, e soprattutto di Cesc Fabregas, il capitano, da diversi anni richiesto dal Barcellona, la squadra che se lo fece soffiare appena 17enne. Dovessero partire loro, l’obiettivo di tornare a vincere qualcosa al più presto sarebbe ancor più remoto. Certo si potrebbe monetizzare per poi reinvestire, ma Fabregas e Nasri sono giocatori difficili da rimpiazzare. Allora ecco che Wenger raddoppia gli sforzi per trattenerli, proponendo al francese un considerevole aumento di stipendio e fissando il prezzo del catalano a 40 milioni, non un euro di meno. Due mosse abili, ma che forse non basteranno a trattenere i due gioielli. Perché loro vogliono vincere. E forse la casacca dell’Arsenal non è quella giusta per riuscire a cucirsi qualche trofeo sul petto. C’è ancora tempo per riuscire a convincerli, ma l’impressione è che alla fine almeno uno dei due se ne andrà. E sarebbe un brutto colpo per i tifosi dei gunners, nostalgici dei tempi che furono di Henry e Ljungberg, dove vincere era diventata un’abitudine. Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire..

martedì 12 luglio 2011

Tradition.. tour 2011

Guardando questa immagine di presentazione del tour Malesia 2011, si vede "un incerto" capitan Fabregas (tra l'altro assente) insieme ad alcuni suoi compagni posare con la nuova divisa, a differenza degli altri lo spagnolo ha le maniche lunghe, alquanto strano vista la tradizione che da sempre è presente nello spogliatoio dei Gunners, che vuole il capitano decidere prima dei match con quale maglia giocare, se con le maniche lunghe o corte, ma tutti devono indossare la stessa.