lunedì 13 febbraio 2012

Henry vuole chiudere in grande

Gli infortuni, un momento così così a livello fisico e l'Arsenal sarebbero già tre pensieri non da poco per il Milan e Massimiliano Allegri. Ma mercoledì a San Siro rischia di essercene uno in più, un fattore non da poco. Trattasi di Thierry Henry, leggenda autentica dei Gunners che scenderà a San Siro appositamente per chiudere degnamente la breve parentesi del ritorno al club che più di tutti ha amato. Da giovedì mattina non sarà più un giocatore dell'Arsenal e farà ritorno negli Stati Uniti dove lo attendono a braccia aperte i New York Red Bulls. Ma mercoledì sera sarà ancora un "gooner" a tutti gli effetti. E, allora, ci sarà da stare attenti.
Sabato ha impresso il suo marchio all'addio in Premier League. Come? Segnando al 90' il gol decisivo nella rimonta a Sunderland, sua rete numero 229 con la maglia dell'Arsenal. Mercoledì sera contro il Milan partirà dalla panchina, ma qualche minuto gli verrà riservato. E, così, l'obiettivo diventa quello di ripetersi. "Sabato sono rimasto a festeggiare con i tifosi - ha dichiarato Henry - perché sapevo che sarebbe stata la mia ultima partita in Inghilterra e volevo ringraziare tutti. Mi sono sentito come un ragazzino che segna la sua prima rete per la squadra che ama. Tra me e l'Arsenal c'è un legame speciale". Difficile dargli torto. La domanda è spontanea, perché una storia d'amore come questa non può finire in modo qualsiasi. "Non ho pensato a come dirò addio - ammette il francese -. Io voglio soltanto aiutare l'Arsenal a vincere la partita. Ho una sfida in più a disposizione e il Milan è sempre il Milan. Non è mai facile imporsi in trasferte del genere. Non so se tornerò per una terza volta, certo è che quando si presenta l'Arsenal è difficile dire no. Quello che è certo è che dopo questa partita me ne andrò e che quando mi guarderò alle spalle mi sembrerà tutto quasi surreale".  Un grande come lui non poteva che chiudere su un sipario di questo livello. A dire il vero, il "tenore" dell'Arsenal ha giocato poche volte a San Siro per essere un fuoriclasse. Soltanto tre sono i precedenti che lo legano a questo stadio. La prima volta dell'8 aprile 1997, quando nella semifinale d'andata Coppa Uefa contro l'Inter fu sconfitto con il Monaco per 3-1. L'ultima è invece uno 0-0 tra Italia e Francia dell'8 settembre 2007 (qualificazioni Europei), mentre in mezzo sta una delle notti più indimenticabili di tutta la sua carriera: Inter-Arsenal 1-5 (25 novembre 2003, fase a gironi di Champions League). Quella volta, i Gunners si vendicarono del 3-0 subito ad Highbury e travolsero i nerazzurri allenati da Alberto Zaccheroni con gol di Ljungberg, Edu, Pires e, ovviamente, una doppietta di Henry. Sono passati nove anni, ma la stoffa è rimasta la stessa. Milan, qui c'è da stare attenti sul serio.
da http://it.eurosport.yahoo.com/

sabato 11 febbraio 2012

PL SUNDERLAND-ARSENAL= 1-2

È tutto vero. Henry si congeda dai tifosi del suo Arsenal con un gol al novantesimo, regalando tre punti che sembravano una chimera, dopo il vantaggio dei black Cats con McClean. L'Arsenal si rilancia in campionato, mentre il Sunderland interrompe la sua serie positiva in Premier. "Italian job", direbbero gli inglesi per descrivere il primo tempo allo Stadium of Light. Il Sunderland sfoggia un catenaccio d'altri tempi. L'Arsenal conduce i ritmi della gara, ma il suo possesso palla è sterile. Il Sunderland ha tutto il tempo di ritirarsi dietro la linea della palla nella vana attesa di trovare ripartenze letali. Gli unici spunti (potenziali) degni di nota nascono dai piedi magici di Robin Van Persie, l'unico a estraniarsi da una mediocrità tecnica dilagante. Un destro pericoloso dell'asso olandese dall'interno dell'area di rigore e un assist per Walcott (il suo tiro si perderà sul fondo) dopo uno spettacolare coast to coast. Le uniche insidie per i gunners arrivano da svarioni difensivi dei distatti Mertesacker e Koscielny. Inoperoso Szczesny. Tutto qui per l primo tempo. Lo spettacolo della Premier League è un assente ingiustificato nella prima frazione di gioco. S'intuisce facilmente il motivo per cui i black cats hanno mantenuto la porta inviolata nelle ultime quattro uscite della Premier. L'organizzazione difensiva è una prerogativa della cura O'Neill. Tutta un'altra storia nel secondo tempo. Un'autentica rivoluzione. Dopo un avvio sulla falsariga del primo tempo ci pensa Gardner a scuotere definitivamente l'incontro. Il suo duello con Szczesny ha il sapore di una sfida all'ok Corral. Doppia conclusione mancina da fuori, doppio miracolo di un immenso Szczesny. Al 70esimo il risultato si sblocca. McClean s'invola verso la porta sfruttando un errore imbarazzante di Mertesacker (infortunatosi nell'occasione) e trafigge Szczesny con un diagonale imparabile. L'Arsenal reagisce immediatamente. Ramsey (appena subentrato) s'inventa un destro chirurgico da fuori. La palla sbatte su entrambi i pali prima di insaccarsi in rete. Al 90esimo si consuma l'happy end da commedia americana. Arshavin pennella un cross delizioso per Thierry Henry. Il campione francese si esibisce in una spaccata vincente, un colpo tipico del suo repertorio. Henry corona nel migliore dei modi il suo ultimo gettone di presenze in Premier. Dopo la partita di Mercoledì a San Siro l'idolo dei tifosi dell'Arsenal tornerà infatti dai suoi New York Red Bulls. Storie incredibili. Storie che solo la Premier sa offrire. da http://it.eurosport.yahoo.com/
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Gol: McClean (70), Ramsey (75), Henry (91),
Sunderland S Mignolet, M Turner, P Bardsley, J O'Shea, K Richardson , S Larsson, C Gardner, S Sessegnon, J Colback, J McClean, F Campbell (J Dong-Won, 87)
Arsenal W Szczesny, T Vermaelen, P Mertesacker (A Ramsey, 72), B Sagna, L Koscielny, T Walcott (A Arshavin, 87), A Song, A Oxlade-Chamberlain (T Henry, 66), T Rosicky , M Arteta, R van Persie
Referee: Neil Swarbrick
Attendance: 40312
Stadium: Stadium of Light
Table: 58 Man utd, 57 Man City, 53 Tottenham, 43 Arsenal & Chelsea, 42 Newcastle, 39 Liverpool..

venerdì 10 febbraio 2012

E’ durato poco, ma è stato bellissimo… Wenger pronto a salutare nuovamente Henry: “Mi sarebbe piaciuto tenerlo un altro po’”

E' stata una splendida favola, ma come ogni storia che si rispetti, anche quella tra Thierry Henry e l'Arsenal si avvicina alla conclusione. Arrivato in prestito dai NY Red Bulls, l'attaccante francese sta per lasciare per la seconda volta i Gunners per far ritorno negli USA. A confermarlo è stato Arsene Wenger che ha svelato la data di fine prestito: il 16 febbraio. Il tecnico francese ha spiegato come stanno le cose: "Mi sarebbe piaciuto poter contare su Thierry per un altro paio di settimane ma lui è il capitano dei Red Bulls ed è giusto che faccia ritorno a New York. Sapevamo fin dall'inizio che avremmo dovuto liberalo e manterremo la nostra parola. Il derby col Tottenham? Henry non ci sarà". Il fuoriclasse francese sarà a disposizione di Wenger per due gare ancora, quelle con il Sunderland e con il Milan in Champions. In questa sua seconda mini esperienza con la maglia dei Gunners ha sin qui segnato due reti in cinque apparizioni, la prima al debutto in FA Cup col Leeds, la seconda in campionato nel 7-1 rifilato al Blackburn.