domenica 18 maggio 2014
sabato 17 maggio 2014
FAC Final ARSENAL-HULL= 3-2 d.t.s.

Crazy Arsenal, crazy final. Basterebbe il soggetto cinematografico del film della FA Cup Final 2013-2014 per dare la misura dell’altalena di emozioni vissuta dagli spettatori a Wembley: in otto minuti l’Arsenal va sotto di due gol e rischia addirittura l’imbarcata in stile Chelsea/Liverpool, poi lentamente si rialza, pareggia i conti entro il Novantesimo e sferra il knock out nel secondo tempo supplementare. Il 3-2 inferto all’Hull City dopo l’Odissea dei supplementari frutta all’Arsenal il primo titolo dopo nove lunghissimi anni: si tratta dell’undicesima FA Cup conquistata dai gunners (eguagliato il Manchester) e della quarta personale alzata da Arsene Wenger. L’uomo copertina, e non poteva essere altrimenti, è stato Aaron Ramsey: quanto è mancato il gallese a Wenger nel momento cruciale della stagione! Anche in giornate ricche di luci e ombre il centrocampista sa sempre trasformare il volto della squadra: citazione di merito anche a Wenger che, azzeccando il cambio Podolski/Sanogo, ha dato nuova linfa alla squadra; citazione di merito soprattutto a un Hull City splendido protagonista dell’ultimo atto di Wembley: di certo avrebbero meritato miglior finale le tigri. Nightmare before Summer in avvio per un Arsenal tramortito dal tocco beffardo su Chester liberato da schema – più o meno voluto – da corner dalla destra di Quinn e dall’appoggio a rete di Curtis Davies dopo miracolo di Fabianski su perentorio stacco aereo di Alex Bruce, figlio del manager deitigers Steve. Otto minuti e 2-0 Hull! Sull’orlo del baratro è il fantasista asturiano Cazorla a riportare in vita l’Arsenal con efficace punizione dal limite a sorpendere il piantato McGregor sul suo palo di competenza. Sono passati diciassette minuti ed è già scoppiata una rivoluzione a Wembley. Saranno, però, gli unici fuochi di un primo tempo dove l’unico cruccio dell’Arsenal è quello di riordinare le idee senza incappare in ulteriori tempeste. Tale atteggiamento indolente è riproposto dall’Arsenal in una ripresa a lungo avara di sussulti; sono due gli avvenimenti che cambieranno il corso degli eventi: l’infortunio del ministro della difesa tigers Alex Bruce e il cambio tra un impalpabile Podolski e l’elettrico Yaya Sanogo. Ecco che l’Arsenal con le due punte improvvisamente si sblocca e assedia la porta di McGregor con l’inevitabile guizzo in mischia di uno stoico Koscielny a richio d’incolumità sull’uscita kamikaze di McGregor. Per quanto tremendamente sgraziato, Sanogo è la carta che fa saltare il banco. Nel finale dei tempi regolamentari l’Arsenal farà incetta di occasioni da rete, la più clamorosa divorata da Gibbs con un sinistro da due passi davvero difficile da sbagliare. Tra tanti rimpianti l’Arsenal lamenta, a ragion veduta, due solari penalty non concessi da un deludente Probert; l’Hull City dal canto suo recrimina per il corner che origina il 2-2, inesistente. Nei tempi supplementari ancora una volta Wenger decifra da maestro l’andamento del match e leva l’esausto Cazorla e un evanescente Ozil per inserire i genietti Wilshere e Rosicky. Sarà proprio Wilshere ad avviare l’azione del 3-2, rifinita dal tacco di Giroud e conclusa da sontuoso esterno destro a fil di palo di Aaron Ramsey. A distanza di nove anni l’Arsenal torna ad alzare un trofeo e forse cova diversi rimpianti sulla stagione che sarebbe potuta essere ma non è stata… da https://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Fabianski 6, Sagna 8, Mertesacker 6, Koscielny 7, Gibbs 6.5, Arteta 6, Ramsey 7, Cazorla 7 (Rosicky 106, 6), Ozil 6 (Wilshere 106, 6), Podolski 5 (Sanogo 61, 5), Giroud 6.5.
Subs: Szczesny, Vermaelen, Monreal, Flamini. Manager: Arsene Wenger 7
Hull: McGregor 6, Chester 7, Bruce 6 (McShane 66, 5), Davies 7.5, Elmohamady 6, Livermore 7, Huddlestone 7.5, Meyler 7, Rosenior 6 (Boyd 102, 5), Quinn 6 (Aluko 75, 5), Fryatt 6. Subs: Figueroa, Koren, Sagbo, Harper. Manager: Steve Bruce 7
Booked: Huddlestone, Meyler, Davies, Giroud
Referee: Lee Probert (Wiltshire) 6
Attendance: 89.345
venerdì 16 maggio 2014
L’Arsenal per tornare ad alzare una coppa dopo tanti anni a bocca asciutta
Domani alle 17 (17 maggio 2014) inglesi nel Nord Ovest di Londra in un Wembley Stadium sold out Arsenal e Hull City si daranno battaglia per alzare al cielo la prestigiosa FA Cup, una vittoria che significherebbe molto per entrambe le squadre, ne scopriremo il perché. La Football Association Cup fu fondata nel 1871 e cominciò nel novembre dello stesso anno. E’ la competizione calcistica riconosciuta più antica del mondo. Nella prima edizione ne presero parte 15 squadre e a trionfare furono i Wanderers di Londra. 43 club possono vantare almeno un trofeo nella loro bacheca; in testa all’albo d’oro troviamo il Manchester United con 11 trionfi,. Il “premio” di peggior finalista va all’Everton che è stata sconfitta in finale ben 8 volte, vincendo questa competizione 5 volte, l’ultima nel 1995. Il valore e l’importanza di questa coppa resta altissimo, seppur non ai livelli del passato. Come già detto un trionfo nella FA Cup 2013/14 sarebbe di fondamentale importanza sia per i Gunners, sia per le Tigers, per diversi motivi. L’Arsenal non mette un trofeo in bacheca dalla stagione 2004/05, proprio quando vinse la FA Cup. Per una squadra del genere sono troppe 8 stagioni senza una vittoria importante. L’Hull City, invece, ha concluso una stagione decisamente positiva con la salvezza ottenuta grazie ai 4 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, più la qualificazione alla prossima Europa League. Le pressioni saranno tutte sull’Arsenal, ma una vittoria del genere farebbe entrare nella storia questa stagione delle Tigers. Se sarà sconfitta o vittoria, per l’Hull, lo scopriremo domani. Quel che è sicuro è che questo è già il miglior risultato in una coppa per la squadra di Kingston upon Hull. Nel 1930 raggiunsero la semifinale e, guarda caso, a sbatterli fuori fu proprio l’Arsenal con una vittoria per 1-0 dopo il pareggio per 2-2 dell’andata. Quell’Arsenal vinse poi la competizione contro l’Huddersfield Town, fu la prima vittoria che portò alle altre 9, per un totale di 10.
I Gunners hanno un’ottima tradizione nella FA Cup e domani potrebbero raggiungere i Red Devils in cima all’albo d’oro. Per i londinesi dopo la vittoria del 1930 seguirono quelle del 1936, 1950, 1971, 1979, 1993e 1998 arrivando alle più recenti del 2002, 2003 e 2005. L’Arsenal nella stagione dell’ultima FA Cup schierava giocatori come Lhemann, Kolo Touré, Ashley Cole, un giovanissimo Fabregas, Patrick Vieira, Gilberto Silva, Pirès, Bergkamp, Henry, Sol Campbell e Ljungberg, tra gli altri. La casa dei tifosi era ancora Highbury, insomma, sono cambiate tantissime cose, tranne l’allenatore. L’Hull, per poter varcare l’entrata dell’imponente Wembley Stadium, ha affrontato un percorsoabbastanza fortunato, senza nulla togliere alla squadra, si possono incontrare squadre decisamente più forti lungo la strada, le Tigers non hanno trovato nemmeno una squadra della Premier League. Dopo la vittoria contro il Middlesbrough in trasferta nel 3° turno le Tigers hanno dovuto superare un ostacolo decisamente alla portata come il Southend United della League Two. Vittoria al replay (dopo l’1-1 in trasferta) contro il Brighton grazie ai goal di Davies e Koren nel 5°. 3-0 netto al Sunderland nel 6° turno e brivido nella semifinale contro lo Shieffield United.Dopo essere stati in svantaggio per 0-1, e poi per 1-2, l’Hull ha conquistato la finale con 4 goal nel secondo tempo vincendo 5-3 di fronte ai 70,000 di Wembley. Diverso il discorso per l’Arsenal che ha superato senza problemi gli ostacoli difficili, rischiando di cadere in quello più facile. Vittoria nel derby per 2-0 contro gli Spurs nel 3° turno, reti di Cazorla e Rosicky. Dopo il poker al Coventry i Gunners hanno buttato fuori le due di Liverpool. 2-1 ai Reds con le reti di Chamberlain e Podolski, e 4-1 all’Everton nel 6° turno, reti di Giroud (doppietta), Ozil e Arteta su rigore. Nella semifinale contro il Wigan la squadra di Wenger ha rischiato di gettare via tutto andando in svantaggio al 63′ per un rigore realizzato da Jordi Gomez. Dopo il pareggio di Mertesacker all’82′ l’Arsenal ha raggiunto la finale ai rigori trasformandone 4 su 4, a differenza del Wigan che ha sbagliato i primi 2. Adesso i discorsi non contano più nulla, così come il passato. Conta solo la partita di domani. E’ chiaro che per le qualità in campo la bilancia pende verso la squadra allenata da Wenger, tuttavia l’Hull City avrà il compito di fare lo scherzetto, e non sarebbe di certo una novità in una coppa abituata a riservare molte sorprese. I due allenatori, Arsène Wenger e Steve Bruce hanno già parlato in questi giorni. Bruce ha parlato chiaramente: “se riusciamo a tenere la gara sul pari nella prima ora di gioco poi può succedere di tutto”. Wenger si è concentrato su altre cose: “Il risultato di sabato non influirà sul mio futuro. Sono qua da 18 anni, non sarebbe ridicolo basarmi su un singolo match?” confermando poi il fatto che sarà il manager dell’Arsenal anche nella prossima stagione. L’allenatore francese deve affrontare le assenze di Chamberlain, di Walcott e di Vermaelen, ma con il resto della squadra titolare a disposizione. L’Hull City disputerà un match difensivo senza fretta di segnare, come ha fatto capire Bruce, saranno quindi fondamentali gli spunti di fantasia di giocatori come Ozil, Ramsey e Wilshere. Insomma, l’Arsenal non può fallire anche questo appuntamento, altrimenti saranno giorni duri per Wenger. da http://www.eatsport.net/
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