martedì 5 maggio 2015

L’uomo più ricco d’Africa vuole comprare l’Arsenal

L’uomo più ricco d’Africa, Aliko Dangote, ha ribadito di voler comprare l’Arsenal nonostante il tentativo fallito nel 2010 di acquisire una quota del club. Il miliardario nigeriano non ha abbandonato il sogno di possedere il club londinese e ha detto aBloomberg: “Spero ancora, un giorno e al giusto prezzo, di riuscire a comprare la squadra. Potrei farlo, non pagando un prezzo esorbitante, ma ad una cifra a cui i proprietari potrebbero non resistere. Ho in mente un piano”. Che probabilmente finirebbe con l’esonero di Arsene Wenger: “Ha bisogno di cambiare un po’ stile, credo che il club abbia bisogno di una nuova direzione”.
Ma chi è Dangote? Aliko, 58 anni, è il proprietario del Dangote Group, che fa affari con le commodities in tutta l’Africa. La sua fortuna si deve principalmente al cemento, allo zucchero e alla farina. Il suo patrimonio si aggira secondo Forbes tra i 15 e i 18 miliardi di dollari americani: è il 67° uomo più ricco del mondo, primo nel suo continente, e 68° personaggio più influente del mondo. Eppure nell’ultimo anno avrebbe perso un’enorme fetta del suo patrimonio, che prima era addirittura superiore: quasi 10 miliardi di dollari sarebbero stati bruciati a causa della crisi del cemento e dalle incertezze della Borsa nigeriana.
I tifosi dei Gunners potrebbero stare stranquilli: il businessman nigeriano è più facoltoso di entrambi i maggiori azionisti dell’Arsenal, cioè l’americano Stan Kroenke (6,3 miliardi di dollari) e il magnate uzbeco Alisher Usmanov (14 miliardi), che nelle ultime stagioni hanno lottato per ottenere il controllo del club. Al momento però si tratta solamente di ipotesi, dal momento che Kroenke ha recentemente acquistato nuove azioni dell’Arsenal e non pare intenzionato a vendere il club, di cui ora detiene il 67%. E anche Dangote – tycoon dell’immobiliare e delle commodities – ha fatto sapere di avere altre priorità in questa fase: “Abbiamo pianificato investimenti per 16 miliardi di dollari nei prossimi anni, per cui al momento voglio portare il mio business ad un certo livello. Una volta che avrò finito lì, allora potrei fare un’offerta per l’Arsenal“. da http://www.calcioefinanza.it/

lunedì 4 maggio 2015

PL HULL CITY-ARSENAL= 1-3



Chissà come avremmo commentato questa partita se nelle prime 12 partite di campionato i Gunners non avessero offerto la peggior partenza dalla stagione 1982/83. Più vicini alla zona relegation che al Chelsea capolista, Wenger sotterrò di fatto lì le sue chance di titolo. E chissà quanta rabbia, di nuovo, tra i tifosi dell’Arsenal, per quella serata storta di Champions League contro il Monaco; quell’1-3 in casa costato ambizioni e sogni di gloria in serate come queste potrà sembrare ancor più amaro. L’excursus sulla stagione è quasi doveroso. Sì perché con 9 vittorie e un pareggio – col Chelsea – nelle ultime 10 partite, in questo momento in Europa non esiste (Barcellona escluso) squadra in maggior salute dell’Arsenal di Wenger. Anche stasera i Gunners hanno confermato il loro momento magico al KC Stadium, condannando l’Hull City a una sconfitta che tiene i Tigers al quart’ultimo posto e li lascia in piena lotta per non retrocedere. Sanchez e Ramsey, invece, hanno trascinato a suon di combinazioni vincenti l’Arsenal verso un successo che riporta i londinesi al secondo posto. Per quest’anno ormai toccherà accontentarsi di quello… con la speranza che “la lezione”, nella prossima stagione, servirà a qualcosa.
Esattamente come contro il Liverpool lunedì scorso l’Hull di Bruce prova a partir forte: aggressione alta, pressing e linee compatte. Il piano funziona qualche minuto ma l’Arsenal non è il Liverpool altalenante di Rodgers e già al 20esimo a tenere in mano le redini della partita ci sono i Gunners. Quando poi, nel giro di 6 minuti, l’Arsenal firma l’uno-due con la coppia Sanchez – da punizione deviata – e Ramsey –girata dopo gran controllo (anche questa deviata) – la serata va in ghiaccio.
I Gunners, forti del risultato, si esaltano con combinazioni velocissime nello stretto e chiudono i conti già nel recupero di primo tempo con la doppietta di un Sanchez tanto per cambiare ispiratissimo. Un risultato che l’Hull prova a contrastare con orgoglio a inizio ripresa e che permette addirittura a Quinn di accorciare le distanze. Ma è un gol illusorio. La partita, infatti, non si riapre mai. Sono anzi a Gunners a proseguire il loro show e a sfiorare più volte il gol del poker. Insomma, una sola squadra al comando.

da https://it.eurosport.yahoo.com
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HULL CITY (3-5-2): Harper 6.5; Chester 5, Dawson 5, McShane 5; Elmohamady 6.5, Livermore 5 (Meyler HT, 6.5), Huddlestone 6, Quinn 7 (Jelavic 83), Brady 6; Aluko 4 (Robertson 65, 6), N'Doye 4.5.
Subs not used: McGregor, Rosenior, Bruce, Hernandez.
Booked:: N'Doye, Livemore
Goal: Quinn 56 
Manager: Steve Bruce 6
ARSENAL (4-2-3-1): Ospina 6; Bellerin 6, Mertesacker 6, Koscielny 6, Monreal 6; Coquelin 6, Cazorla 7; Ramsey 6.5 (Wilshere 67, 6.5), Ozil 6, Sanchez 7.5; Giroud 6 (Walcott 85).
Subs not used: Szczesny, Gibbs, Gabriel, Rosicky, Flamini.
Goals: Sanchez 28, 45, Ramsey 33 
Manager: Arsene Wenger 7
Man of the Match: Alexis Sanchez
Referee: Lee Mason 6
Attendance: 23,628
Table. 83. Chelsea, 70. Arsenal, Manchester City 65. Manchester United, 61. Liverpool, 58. Tottenham, 57. Southampton...

mercoledì 29 aprile 2015

Thierry Henry, spiega: "Ai Gunners servono almeno quattro acquisti per vincere".

E' stato uno dei migliori giocatori che abbiano vestito la maglia dell'Arsenal, un fenomeno che ha trascinato i Gunners per otto stagioni a suon di goal e che con il club londinese ha vinto tutto in Inghilterra e sfiorato il titolo di campione d'Europa. Thierry Henry, intervistato ai microfoni di Sky Sports, ha spiegato cosa serve all'Arsenal per tornare ad essere una squadra da titolo: "Credo che servano almeno quattro giocatori. Servono un portiere, un nuovo difensore centrale, un centrocampista che partecipi all'azione e temo anche un attaccante al top".
L'ex fuoriclasse francese ha usato il Chelsea come termine di paragone: "L'anno scorso i Blues hanno lottato per vincere la Premier ma nonostante questo hanno continuato a comprare aggiungendo alla rosa giocatori come Courtois, Matic, Fabregas e Diego Costa. Non è un caso che in questa stagione siano vicini a vincere il campionato". Henry ha anche bocciato il connazionale Giroud: "Penso che stia facendo bene ma secondo voi si può vincere un campionato con lui? Secondo me no, non si può vincere un campionato con Giroud".
da http://www.goal.com/