domenica 29 aprile 2018

PL MANCHESTER UNITED-ARSENAL= 2-1



Il Manchester United si toglie una bella soddisfazione all'ultimo secondo nella 36esima giornata di Premier League. Vittoria importante per i rossi quella interna di oggi contro l'Arsenal, in una gara giocata su buon ritmo da entrambe le fazioni, che però ad un certo punto sembravano essersi entrambe accontentate del pari (legittimamente, viste le rispettive situazioni). Alla fine però la soluzione-Fellaini dalla panchina ha pagato ed ha portato i tre punti ad i giocatori locali, ora più che mai vicini al secondo posto. Per i londinesi invece qualche rimorso ma abbastanza limitato, visto l'ampio turnover da loro impiegato oggi con vista alle semifinali di ritorno d'Europa League. Di seguito la cronaca del match. Per quanto riguarda le formazioni iniziali, José Mourinho sceglie un 4-3-3. Davanti a De Gea ci sono Valencia, Smalling, Lindelof e Young. A centrocampo il perno centrale è Matic, le mezzali sono invece Ander Herrera e Pogba. Il tridente offensivo è invece composto da Lingard, Lukaku ed Alexis Sanchez. Arsène Wenger risponde con un 4-2-3-1. Il portiere è Ospina. I terzini sono Bellerin e Kolasinac, con Chambers a far coppia col giovane Mavropanos al centro. Maitland-Niles e Xhaka fanno i mediani, con Mkhitaryan, Iwobi e Nelson a supportare Aubameyang in attacco. L'avvio di gara vede i Gunners piuttosto distratti, sia mentalmente sia sotto un aspetto prettamente tecnico, con tante trame sconclusionate portate avanti in fasi di sterile possesso palla. La controparte trova dunque con merito il vantaggio alla sua quinta conclusione del match: la quarta l'aveva tentata Alexis Sanchez, deviando di testa il pallone che dopo un bel contropiede Lukaku aveva scodellato per lui dalla destra alla sinistra dell'area. Il cileno, cogliendo il palo dopo una deviazione decisiva di Bellerin, ha involontariamente favorito il tap-in di Paul Pogba da due passi per l'1-0. Successivamente un moto d'orgoglio porta gli ospiti ad una buona reazione, che si concretizza perà in nulla più di due conclusioni sterili di Mkhitaryan (larga) ed Aubameyang (comoda per il portiere avversario). Il primo tempo si spegne su una situazione di sostanziale equilibrio, aldilà del palo colto da Young con un cross casuale dalla sinistra. La ripresa inizia su ritmi ben diversi. I Red Devils cercano di gestire più che altro la sfera, provando a mettere la partita su binari conosciuti ed in cui difficilmente il risultato sarebbe cambiato; i loro avversari però non ci stanno e pescano praticamente subito il pareggio. La firma è di Henrikh Mkhitaryan, che con il classico gol dell'ex concretizza il recupero palla sulla trequarti di Xhaka, incrociando col destro dalla lunetta, con un diagonale rasoterra, debole ma imparabile. I pericoli non mancano per De Gea, anche se spesso non sono nettissimi, come nell'occasione in cui il neo-entrato Welbeck lo ha costretto al bloccaggio con una conclusione potente ma centrale dalla distanza. In generale però anche la ripresa è lenta e le occasioni stentano ad arrivare, nonostante il livello tecnico rimanga buono. Nel finale però l'equilibrio viene rotto dalle sostituzioni che Mourinho aveva attuato già da parecchio tempo. Mentre Wenger aveva dato ulteriore spazio alle seconde linee con i cambi, lo Special One ha inserito tre che già all'89esimo avevano collezionato il gol del 2-1, poi annullato. Nell'occasione, cross di Martial per la testa di Fellaini, il conseguente palo e la ribattuta di Rashford, però da palese posizione irregolare. Poco dopo però la stessa azione si ripete e stavolta il gol è regolare: il traversone lo mette Ashley Young, con grande misura, ed a centro area svetta nuovamente col suo dominio aereo Marouane Fellaini, che la piazza sul secondo palo e stavolta la mette direttamente praticamente all'incrocio, non lasciando speranze ad Ospina. All'inizio del recupero arriva dunque la sentenza sul match, che termina sul risultato di 2-1. da https://www.vavel.com
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Goals. 16'Pogba, 51'Mikhitarian, 91'Fellaini,
Manchester United: De Gea, Valencia, Lindelof, Smalling, Young, Ander Herrera (Fellaini 64), Matic, Pogba, Lingard (Martial 64), Lukaku (Rashford 50), Sanchez.  
Subs not used: Rojo, Mata, McTominay, Joel Pereira. Manager Jose' Mourinho
Arsenal: Ospina, Bellerin, Mavropanos, Chambers, Kolasinac (Monreal 64), Maitland-Niles, Xhaka, Mkhitaryan (Willock 76), Nelson (Welbeck 64), Iwobi, Aubameyang
Subs not used: Holding, Cech, Nketiah, Osei-Tutu. Manager Arsene Wenger
Booked: Xhaka,
Referee: Kevin Friend
Attendance: 73.035
Table. 93.Manchester City, 77.Manchester United, 72.Liverpool, 68.Tottenham, 66.Chelsea, 57.Arsenal, 54.Burnley, 48.Everton...

sabato 28 aprile 2018

Arsenal, Luis Enrique per il dopo Wenger. Ma lo spagnolo spara alto

In casa Arsenal si sta per chiudere un'era. A fine stagione Arsene Wenger lascerà l'Emirates Stadium dopo 22 anni di permanenza sulla panchina dei Gunners e dal giorno del suo annuncio arrivato la scorsa settimana si sono subito scatenate le voci sul suo possibile successore. I nomi degli allenatori papabili per prendere il posto del francese sono molti: dalla soluzione "sentimentale" che porta a Patrick Vieira alle possibilità di puntare su tecnici emergenti come Nagelsmann, Jardim o Fonseca.
Nelle ultime ore però un profilo sembra aver superato tutti gli altri ed è quello di Luis Enrique. L'ex Barcellona e Roma sarebbe il prescelto dalla dirigenza dell'Arsenal e l'accordo fra le parti sembra sempre più vicino alla chiusura, nonostante le richieste dello spagnolo siano molto elevate. Stando a quanto riportato dal quotidiano inglese Mirror, l'ex allenatore del Barcellona avrebbe chiesto uno stipendio da circa 17 milioni di euro netti a stagione. Una cifra decisamente alta, se si pensa che l'ingaggio di Wenger nell'ultimo anno si aggirava sugli 11,5 milioni. Eppure la dirigenza dell'Arsenal sembra convinta a spendere una somma del genere pur di assicurarsi Luis Enrique, che viene da un anno di pausa dopo aver lasciato il Barcellona nell'estate del 2017.
Il Sun riporta che le ambizioni dell'asturiano siano molto alte e che oltre alla richiesta di un ingaggio faraonico abbia chiarito che pretende una campagna acquisti che possa riportare in alto l'Arsenal: gli obiettivi principali saranno un centrocampista (si parla già di Nainggolan) e un portiere che possa sostituire l'ormai fin troppo esperto Cech. Grandi piani per aprire un'epoca nuova per i Gunners. da https://www.foxsports.it/

giovedì 26 aprile 2018

ELS ARSENAL-ATLETICO MADRID= 1-1





Sarà ricordata forse con grosso rammarico l’ultima partita casalinga europea di Arsene Wenger sulla panchina dell’Arsenal. I londinesi infatti sono usciti con un deludente 1-1 dalla gara d’andata della semifinale di Europa League contro l’Atletico. Deludente perché i Gunners hanno giocato con un uomo in più per 80 minuti dopo il rosso estratto all’indirizzo di Vrsaljko per un doppio fallo nel giro di pochissimi minuti. La prestazione, in particolare nel primo tempo, non è stata affatto da buttare, anzi, ma a pesare sul punteggio finale sono state le enormi quantità di occasioni gettate al vento sia prima che dopo il vantaggio realizzato da Lacazette al 61’. Nei minuti finali è arrivata la classica beffa e a colpire, in una situazione di difficoltà per i Colchoneros, è stato l’uomo leader, Griezmann, pericoloso in un paio di situazioni anche nella prima frazione di gioco. Simeone, allontanato e costretto a seguire l’incontro dalla tribuna per oltre 75 minuti di gioco, non poteva desiderare risultato migliore visto come si era messa la partita. Al match di ritorno tra 7 giorni, il Cholo avrà a disposizione la vittoria per conquistare la finale di Lione o anche un pareggio senza gol, puntando sul suo punto forte: la difesa.
Wenger sceglie la difesa a 4 e schiera Welbeck e Ozil alle spalle di Lacazette. A centrocampo tanta qualità con Ramsey, WIlshere e Xhaka dove i primi due si alternano come terzo riferimento offensivo alle spalle dell’attaccante francese. Simeone invece deve rinunciare ai suoi terzini titolari, Filipe Luis e Juanfran, sostituiti rispettivamente da Lucas Hernandez e Vrsaljko. Correa e Koke sono gli esterni di centrocampo, Saul e Thomas Partey compongono la linea centrale. In attacco c’è il duo composto da Gameiro e Griezmann. La partenza dell’Atletico è molle e dopo neanche 100 secondi di gioco costa già il primo giallo della partita, rifilato all’indirizzo di Vrsaljko per un intervento duro e tattico. Questa situazione carica i padroni di casa e soprattutto Lacazette che nel giro di 60 secondi spaventa due volte i madridisti. Nella prima occasione pizzica il palo con una conclusione volante, molto complicata da trasformare in rete, poi ci riprova di testa e chiama Oblak al primo grande intervento della serata. I Colchoneros continuano ad essere assenti mentalmente e dopo soli 10 minuti il terzino ex Sassuolo rimedia il secondo giallo e l’espulsione per un fallo con il piede a martello ai danni di Lacazette. Simeone è una furia, non riesce a contenersi e dopo l’ennesima protesta – con tanto di insulto - viene allontanato anche lui dall’arbitro Turpin. Nel frattempo in panchina l’Atletico non ha terzini a disposizione ed è quindi Thomas ad arretrare sulla linea dei difensori. L’Arsenal però continua a giocare benissimo e crea un’altra chance con il colpo di testa di Wilshere, troppo centrale per far male al portiere.
La spinta degli 11 di Wenger è incontenibile. La salvezza degli spagnoli si chiama però Oblak, bravissimo a opporsi con i piedi al tentativo di Welbeck. L'Atletico prova ad allentare la pressione, ma l'inferiorità numerica e il nervosismo si fanno sentire. I Gunners prendono fiato e si riaffacciano in attacco alla mezz'ora, con Monreal che cerca un gol complicato incrociando il mancino al volo, senza però trovare fortuna. Passato lo spavento, la formazione ora guidata dal vice Burgos prende coraggio e cerca a sua volta di creare difficoltà agli avversari. Il primo squillo degli ospiti capita sul destro di Griezmann, ma Ospina si distende e neutralizza con sicurezza. Poco dopo il francese ha di nuovo la chance di portare avanti i suoi, grazie a una travolgente azione di Thomas, ma non riesce ad angolare la conclusione e l'estremo difensore colombiano devia in angolo. Nel finale di primo tempo l'Arsenal torna a rendersi pericoloso, ma c'è troppa foga tra i padroni di casa e finisce per rendere troppo confusa la manovra negli ultimi metri. L'ultimo tentativo spetta comunque a Correa, il cui tiro termina alto sulla traversa. Il direttore di gara, dopo due minuti di recupero, manda le squadre al riposo sullo 0-0.
In avvio di ripresa è ovviamente sempre l'Arsenal a fare la partita, ma l'Atletico sempre più equilibrato rispetto alla prima frazione di gioco. Basta un tentativo velleitario di Ramsey dalla distanza però a riaccendere il forcing dei Gunners. La difesa spagnola contiene a fatica e al 61' soccombe. Monreal recupera con forza una palla sulla trequarti, Wilshere pennella verso il centro e Lacazette di testa trova il meritato vantaggio. La squadra di Wenger non si siede sugli allori e continua ad attaccare alla ricerca del raddoppio, ma in un paio di situazioni manca il guizzo finale. Burgos capisce il momento di difficoltà e decide di coprirsi inserendo Gabi per Gameiro, autore di una prova incolore anche a causa dell'inferiorità numerica.
Il copione della partita non cambia neanche nei minuti successivi, ma Oblak non viene praticamente mai chiamato in causa. L'Arsenal infatti ogni tanto si specchia troppo e si perde negli ultimi messaggi. La difesa invece non è imperforabile e nella fase finale del match subisce la beffa. La classica regola del «gol sbagliato, gol subito» si materializza infatti a otto giri di lancette dal termine quando Griezmann, su un lancio in verticale di Godin, vola via sul filo del fuorigioco e realizza l'1-1. Ospina riesce a ipnotizzare l'attaccante francese sul primo tentativo che poi ribadisce in rete sulla ribattuta. I Gunners non si fanno abbattere e vanno subiti vicini al nuovo vantaggio con il colpo di testa di Ramsey, ma il portiere sloveno dell'Atletico vola e manda la sfera in angolo. I padroni di casa effettuano il forcing finale, ma gli spagnoli tengono duro e strappano un pareggio importantissimo in vista del ritorno. Per l'Arsenal resta l'amaro in bocca per aver sprecato una grandissima occasione di ipotecare la finale. da https://sport.sky.it
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Goals. 61'Lacazette, 82'Greizmann,
Arsenal: Ospina 6, Bellerin 6, Mustafi 6, Koscielny 5, Monreal 6, Ramsey 7, Xhaka 6, Wilshere 7, Welbeck 6, Ozil 6, Lacazette 7.
Subs not used: Cech, Holding, Iwobi, Chambers, Maitland-Niles, Kolasinac, Nketiah
Manager: Arsene Wenger 6 
Atletico Madrid: Oblak 8, Vrsaljko 3, Gimenez 7, Godin 9, Lucas 6; Correa 6 (Savic 75), Saul 6, Thomas 7, Koke 7, Gameiro 6 (Gabi 65), Griezmann 7.
Subs not used: Werner, Torres, Costa, Vitolo, Olabe del Amo. 
Manager: Diego Simeone 5
Yellow cards: Vrsaljko.
Red cards: Vrsaljko  
Referee: Clement Turpin 7
Attendance: 59.066