sabato 16 maggio 2020

Emery: "Ozil capitano? Lo spogliatoio dell'Arsenal ha detto no"

Unai Emery attacca Ozil, suo ex calciatore all'Arsenal. L'allenatore, nel corso di un'intervista al Daily Mail, ha raccontato: "Uno dei capitani sarebbe potuto essere Ozil, ma lo spogliatoio non voleva che lui fosse il capitano. Il suo livello di impegno non era lo stesso di qualcuno che meritava di essere il capitano". Il tecnico basco ha svelato anche un altro episodio che vede protagonista in negativo il tedesco, successivo alla finale di Europa League dello scorso anno: "Siamo tornati a Londra alle otto del mattino e sono tornato a casa, ho dormito tre ore e poi sono tornato a Colney. Ho avuto incontri con tutti i giocatori. Colloqui individuali di mezz'ora con ciascuno. Solo Ozil non voleva venire. Non so perché non sia venuto". Emery, parlando dello scarso impegno del trequartista dei Gunners, ha concluso: "Durante la mia carriera, i giocatori di talento sono stati i miei preferiti e hanno giocato al meglio con me. Ho fatto del mio meglio per aiutare Özil, ma l'atteggiamento che ha adottato e i livelli di impegno non erano sufficienti".


In seguito, l'ex allenatore dell'Arsenal ha parlato di alcune sue idee in contrasto con le decisioni prese dalla società inglese. Innanzitutto Emery ha rivelato che avrebbe voluto tenere in squadra Ramsey, nella scorsa estate passato alla Juventus a parametro zero: "Quando sono arrivato, ho visto che Ramsey è un leader in campo e nello spogliatoio e voleva restare. Logicamente, aveva bisogno di negoziare un nuovo contratto e non hanno raggiunto un accordo. Penso che sarebbe stato meglio per la squadra se fosse rimasto, e anche per me come allenatore perché sarebbe stato il prossimo capitano". Poi ha svelato la sua volontà di avere in rosa Zaha, attaccante del Crystal Palace, prima che il club decidesse di acquistare Nicolas Pépé per una questione anagrafica: "Ho avuto un incontro con Zaha, era il giocatore che volevo perché avevo notato che aveva vinto molte partite da solo. Lui voleva venire, ma alla fine il club ha preso Pépé perchè era più giovane".

mercoledì 29 aprile 2020

Szczesny, la sigaretta che lo portò all'addio all'Arsenal

Una sigaretta avrebbe portato Szczesny a lasciare l'Arsenal. È stato il polacco stesso a raccontare la storia a Mirror, spiegando l'incidente con Wenger. Nel 2015 Szczesny era il titolare fisso dei Gunners ma contro il Southampton due suoi errori fecero perdere l'Arsenal, scatenando la reazione dei tifosi. "In quel periodo fumavo molto, Wenger lo sapeva e aveva messo un divieto nello spogliatoio. Quella sera ero veramente arrabbiato cosi ho pensato di fumarmi una sigaretta prima che la squadra tornasse. Mi sono messo in un angolo delle docce ma qualcuno mi vide comunque e lo disse subito al mister. Lui mi chiese se era vero e io risposi di si. Mi multò e mi disse che per un po' sarei rimasto in panchina. Pensavo di tornare subito ma Ospina comincio a giocare bene e prese il mio posto da titolare.". Il polacco fini poi in prestito alla Roma: "Volevo guadagnarmi di nuovo il posto da titolare e, può sembrare strano, il modo migliore era giocare in prestito in un'altra squadra.". Il polacco ha ammesso che il suo obiettivo era poi tornare e rimanere all'Arsenal ma andò diversamente. Szczesny ha concluso dicendo: "Mi manca il club, i miei compagni, lo stadio, il derby, i tifosi. Era speciale per me giocare in un club che amavo".
da https://www.corrieredellosport.it/

martedì 28 aprile 2020

Arsenal, ripresi gli allenamenti: è la prima squadra in Premier League.

Arsenal di nuovo in campo a Colney. Sono i Gunners il primo club della Premier League a riprendere gli allenamenti in seguito alla sospensione del 13 marzo a causa dell’emergenza Coronavirus. Prima società del campionato inglese a concordare un taglio degli stipendi con i giocatori e, soprattutto, la prima a tornare ad allenarsi. La squadra di Mikel Arteta è tornata all'opera nel rispetto delle condizioni di sicurezza: si fa riferimento al mantenimento della distanza, al lavoro individuale e separato con un massimo di cinque giocatori in ciascuno dei 10 campi da gioco del complesso sportivo fino alle sessioni d'allenamento di massimo un'ora. Come aveva specificato un portavoce del club, "i giocatori viaggeranno da soli, eseguiranno il loro allenamento individuale e torneranno a casa". Un protocollo sanitario molto rigido da seguire, norme che comprendono anche il divieto di qualsiasi contatto fisico.

L'Arsenal voleva rimettersi al lavoro prima di altri club poiché, a causa della positività al Covid-19 dell’allenatore Mikel Arteta, è stato costretto a rimanere fermo più di altre squadre accumulando in totale 47 giorni di stop. Anche il Brighton ha riaperto le proprie strutture per consentire ai giocatori di allenarsi. Il cosiddetto Project Restart, ovvero il piano del torneo di rimettersi in gioco dopo la sospensione del 13 marzo, sarà implementato in settimana. Il Times e la Bbc hanno diffuso la notizia che la Premier prevede di riprendere l'8 giugno per concludersi a fine luglio. Gli allenamenti di gruppo dovrebbero scattare il 18 maggio. I club venerdì discuteranno le diverse, possibili opzioni per il ritorno in campo a porte chiuse. La decisione finale, tuttavia, spetterà al governo del Regno Unito che a sua volta ha avviato degli incontri con i medici e le Federazioni sportive per affrontare la questione. da https://sport.sky.it