venerdì 27 gennaio 2023

FAC MANCHESTER CITY-ARSENAL= 1-0



Goal. 64'Ake,
Man City. Ortega, Lewis (Walker 58), Akanji, Stones (Laporte 49), Ake, Gundogan, Rodri, Mahrez (Alvarez 58), De Bruyne (Bernardo Silva 75), Grealish, Haaland.
Subs. Dias, Phillips, Joao Cancelo, Ederson, Palmer,
Manager. Pep Guardiola
Arsenal. Turner, Tomiyasu, Holding (Saliba 46), Gabriel, Tierney (Zinchenko 66), Vieira, Partey (Lokonga 46), Xhaka, Saka (Odegaard 74), Nketiah, Trossard (Martinelli 66)
Subs. Ramsdale, White, Odegaard, Kiwior, Alencar,
Manager. Mikel Arteta
Booked. Holding, Zinchenko, 
Gundogan,
Referee. Paul Tierney
Attendance. 51.694
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La festa è del City, ma il dubbio che l’Arsenal sia più forte resta. La squadra di Guardiola si prende 1-0 il primo incrocio stagionale, quello nel quarto turno di FA Cup deciso da una perla del migliore in campo, Nathan Aké. I campioni d’Inghilterra vanno avanti, la capolista di Premier esce da una coppa a cui tanto tiene con la sensazione di essere all’altezza di quella che Arteta continua a definire “la squadra più forte del mondo”. Perché il tecnico ha ceduto alla tentazione coppa e ha stravolto i Gunners, eppure la squadra si è mossa a memoria dentro quel canovaccio che l’ha resa speciale e per tutto il primo tempo ha giocato meglio dei campioni, cedendo solo in una fiammata nella ripresa. Il prossimo confronto è il 15 febbraio, ma sarà Premier League e si giocherà all’Emirates: potrebbe essere la prima occasione per un responso vero.
Il match lo ha deciso l’uomo che ha giocato meglio. Aké è stato un colosso nella difesa multiforme di Guardiola, annullando Saka, una delle frecce dell’Arsenal capoclassifica. Al 64’ ha aggiunto il tocco vincente, un tiro a girare degno di De Bruyne su cui Turner non ha potuto nulla. Il City ha confermato che gli manca qualcosa per essere quella squadra tritatutto che ha vinto 4 delle ultime 5 Premier: Guardiola sostiene sia una questione di testa, di effetto pancia piena, di mancanza di quella cattiveria che invece l’Arsenal ha. Lo si è visto anche a Etihad: mancavano pezzi importanti come Ødegaard, Zinchenko, Saliba e Martinelli (degnamente rimpiazzato da Trossard, nuovo acquisto al debutto dal primo minuto) eppure l’Arsenal per tutto il primo tempo ha giocato da Arsenal, muovendosi all’unisono e mettendo in difficoltà i campioni. Perdere Partey a inizio ripresa per una botta al costato è stato troppo e mostrato perché i Gunners sono alla disperata ricerca di un centrocampista (ma potrebbero volerci 80 milioni per convincere il Brighton a lasciar partire Caicedo, obiettivo numero 1). Resta la convinzione che, nonostante la sconfitta, la squadra di Arteta abbia qualcosa in più dei campioni. Sarà la Premier a dirlo, visto che la coppa ormai ha emesso il suo verdetto inappellabile: al 5° turno ci va il City. da https://www.gazzetta.it

mercoledì 25 gennaio 2023

Arsenal-Kiwior: è fatta.

Dallo Spezia all’Arsenal. Dalla Serie A alla capolista della Premier League. È la strada che sta per prende Jakub Kiwior, 22enne centrale difensivo polacco che i Gunners hanno scelto come loro secondo rinforzo sul mercato di gennaio, dopo aver preso per l’attacco Leandro Trossard dal Brighton (già ufficializzato): accordo con lo Spezia trovato sulla base di 22,8 milioni di euro (20 milioni di pounds), al giocatore un contratto di 5 anni e mezzo, fino al 2028. da https://www.gazzetta.it

lunedì 23 gennaio 2023

Jeremy Deller, vincitore del Turner Prize, ha realizzato un ciclo pittorico per l’Arsenal Football Club.

L’Arsenal Emirates Stadium di Londra, conosciuto per il suo design elegante e all’avanguardia, è stato rivoluzionato dall’ultima collaborazione con l’artista vincitore del Turner Prize Jeremy Deller. Una serie di 8 opere celebra la storia dell’Arsenal con un’estetica appassionatamente retrò e una tipografia evocativa. L’ambizione dell’artista era quella di condensare 137 anni di storia dell’Arsenal in una serie di opere pittoriche che potessero rappresentarla, insistendo anche su degli aspetti mai stati sottolineati: ad esempio, l’Arsenal è conosciuto generalmente per la sua squadra maschile, mentre Deller ha inserito numerose calciatrici nelle sue opere. Allo stesso modo ha cercato di concentrarsi su una rappresentazione multietnica delle selezioni che negli anni hanno difeso i colori del club, sottolineando come quest’ultimo non abbia mai operato distinzioni razziali.

A collaborare con Deller – per tutta la durata dei lavori iniziati ad aprile 2022 – il tipografo David Rudnick e l’artista Reuben Dangoor. Le opere sono «un’interpretazione della passione dei tifosi e della conoscenza di tutto ciò che riguarda l’Arsenal», e il team creativo ha lavorato partendo da questa premessa per progettare un’immagine unificata per il club. «Mi piacerebbe pensare che questi non siano pezzi separati, ma una collaborazione tra gli artisti in cui trovare una storia coerente e una rappresentazione dei sostenitori». L’obiettivo del team era garantire che i tifosi dell’Arsenal fossero incorporati nel processo delle idee, «volevo incontrare i fan e coinvolgerli in questo», ha dichiarato Deller, durante le prime fasi di progettazione.

In tutti i lavori, appaiono variazioni di bandiere e segnaletica: Eighteen Eighty-Six riprende l’anno di fondazione del club in un carattere retrò e Come To See The Arsenal vede una tipografia audace, ispirata ai caratteri dell’ex casa del club a Highbury. L’edificio ora classificato di grado II è raffigurato altrove da Dangoor in due tonalità, con Remember Who You Are, che immagina l’edificio art déco pieno di giocatori di tutte le epoche e fa riferimento a momenti storici dell’Arsenal. Per Vinai Venkatesham, CEO dell’Arsenal, il progetto è «una sincera celebrazione della comunità dell’Arsenal, progettata per e dalla famiglia dell’Arsenal. Siamo partiti da una tela bianca con la speranza di catturare ed esprimere la nostra ricca storia, i nostri valori di comunità e di progresso e riflettere ciò che l’Arsenal rappresenta nel 2023 e oltre». D’altra parte Deller, residente a Islington da più di 20 anni, il quartiere dove sorge l’Emirates, ha vissuto lo stadio come un elemento costante del suo paesaggio quotidiano, ne ha interiorizzato le forme, ha pensato a lungo come imprimere il suo tocco. «L’opera è il prodotto della collaborazione e del duro lavoro di coloro che fanno parte della comunità dell’Arsenal e aggiunge un altro strato alla ricca storia di questo iconico quartiere a nord di Londra». da https://insideart.eu