martedì 14 febbraio 2023

HISTORY - L’Arsenal di Wenger era un covo di bevitori mostruosi: “Ordinammo 35 birre, 7 per ciascuno”.

Svelata la storia del ‘Tuesday Club’, le serate in cui i calciatori del grande Arsenal di Arsene Wenger bevevano come spugne. E tuttavia si scandalizzavano se vedevano un compagno fumare una sigaretta: “Come faremo a vincere?”.

L'Arsenal degli Invincibili di Arsene Wenger è la formazione passata alla storia nella stagione 2003/04 per aver vinto la Premier League senza perdere neanche una partita. Ma i Gunners allenati dal tecnico francese già avevano trionfato in campionato due volte negli anni precedenti e in entrambe le occasioni (1998 e 2002) in rosa c'era un connazionale di Wenger, il duttile difensore e centrocampista Gilles Grimandi. Non un titolarissimo, ma un elemento importante di quella squadra (165 presenze totali in cinque anni di militanza).

Arrivato dal Monaco campione di Francia nel 1997, l'allora 26enne vinse subito il double Premier-FA Cup, centrandolo anche quattro anni dopo. Quello era uno squadrone, con gente come Vieira, Bergkamp, Henry, ma lo zoccolo duro era composto da calciatori inglesi che avevano una caratteristica: erano tutti bevitori da competizione mondiale. Sono noti i problemi di alcolismo del capitano Tony Adams, raccontati poi da lui stresso, ma anche altri non scherzavano quando si trattava di mandare giù pinte su pinte.
Nei suoi primi anni all'Arsenal, Grimandi decise di far parte del cosiddetto ‘Tuesday Club', un'uscita serale organizzata il martedì dai giocatori. Il club in questione prevedeva sessioni di bevute pesanti con presenze abituali del calibro di Adams, Lee Dixon, Paul Merson e Ray Parlour, tra gli altri. Un giorno dunque anche il difensore francese volle unirsi alla festa, uscendo decisamente sconvolto da quell'esperienza.

"Stavo solo iniziando a parlare inglese, ma mi piace la buona compagnia, quindi volevo andare con loro – ha detto Grimandi, ricordando i bei tempi andati al Sun – Sono andato un giorno e ho incontrato molti grandi bevitori. Poco dopo ho detto a Ray: ‘Devo andare a casa o morirò!'. Lui si è messo a ridere. Ero molto sorpreso. Un altro giorno, un giocatore francese della squadra stava fumando ed i giocatori inglesi erano scioccati. Eppure il giorno prima erano completamente ubriachi e per loro non è stato scioccante! Avevamo approcci molto diversi al bere e al fumo…".

Lo stesso Parlour dal canto suo ha fatto un racconto simile, che spiega bene com'era la situazione ‘alcolica' di quell'Arsenal e come fosse ritenuta normale da tutti: "Posso raccontare una storia sul periodo in cui siamo andati in tour con Arsene Wenger nel 1997/98 – ha detto l'ex centrocampista inglese a talkSPORT – Era la sua prima vera stagione e alla fine abbiamo vinto il Double. Andiamo in tour precampionato e non abbiamo bevuto per 14 giorni. Immaginate i ragazzi britannici, eravamo imbavagliati. L'ultimo giorno abbiamo avuto un incontro e Wenger ha detto: ‘Siete stati eccezionali, potete fare quello che volete stasera'. Avevamo già visto il pub in cui saremmo andati".

"C'erano circa cinque di noi che avevano visto questo pub e non vedevano l'ora – ha continuato Parlour – Poco prima di lasciare l'hotel, Grimandi, uno dei francesi, ha detto: ‘Posso uscire con voi ragazzi?'. Gli ho detto: ‘Gilles, vieni con noi, ti divertirai molto di più'. So cosa avrebbero fatto quella sera i francesi, sarebbero andati al bar a parlare di calcio. Ho detto: ‘No, no, Gilles, andiamo al pub e ci divertiamo'. Quindi è venuto con noi. Steve Bould era il più grande bevitore di tutti.. era sempre in prima fila! Era al bar e ha detto: ‘Ciao Gilles, cosa vuoi bere?'. Ha detto: Posso avere un bicchierino di vino?'. Così Steve va dal barista e gli dice: ‘Posso avere 35 boccali di birra e un bicchierino di vino bianco?'. Ne avevamo sette per ciascuno. Gilles era tipo: ‘Come potete bere così tanto e correre in campo?'. Usciamo da questo bar dopo sette pinte veloci e andiamo in un altro bar. E tutti i ragazzi francesi erano al bar a fumare! Ho pensato: ‘Come faremo a vincere il campionato quest'anno quando siamo tutti ubriachi e loro fumano?'. E abbiamo finito per vincere il Double!". da https://www.fanpage.it

sabato 11 febbraio 2023

PL ARSENAL-BRENTFORD= 1-1



Goals. 66'Trossard, 74'Toney,
Arsenal. Ramsdale; White, Saliba, Gabriel, Zinchenko; Odegaard, Partey, Xhaka (Vieira 81); Saka, Nketiah, Martinelli (Trossard 62).
Subs. Tierney, Kiwior, Holding, Tomiyasu, Jorginho, Turner, Cozier-Duberry,
Manager. Mikel Arteta
Brentford. Raya; Ajer, Pinnock, Mee; Roerslev, Janelt (Dasilva 71) 7, Jensen, Henry; Mbeumo (Wissa 71), Toney (Schade 90).
Subs. Hickey, Schade, Jorgensen, Lewis-Potter, Damsgaard, Baptiste, Cox,
Manager. Thomas Frank
Booked. Schade, Norgaard,
Referee. Peter Bankes
Attendance. 60.254
Table. 51.Arsenal, 45.Manchester City, 43.Manchester United, 41.Newcastle, 39.Tottenham, 35.Brighton, Fulham, 34.Brentford, 31.Chelsea...
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Pareggio inaspettato quello raccolto in casa dalla capolista Arsenal contro il Brentford, che porta a casa un prezioso 1-1. La prima della classe fa la partita per i primi 20 minuti con un possesso palla fitto, ma tutto sommato sterile. Al 25’ c’è addirittura un’opportunità per gli ospiti, che mancano il vantaggio con il tentativo a lato di Toney praticamente a porta vuota. Nel secondo tempo prima vera palla-gol per i Gunners con Odegaard, che però trova la bella risposta di Raya al 51’. Sei minuti dopo Toney spaventa ancora i tifosi di casa, che guardano il pallone uscire di poco alla sinistra di Ramsdale. Il vantaggio della formazione di Arteta arriva al 67’ con il nuovo entrato Trossard che trova lo spiraglio giusto in area e segna una rete molto pesante. L’1-0 però dura appena otto minuti perché ci pensa Toney a trovare il pareggio dopo un lungo consulto al Var per l’arbitro. L’Arsenal sale così a 51 punti, mantenendo comunque il primato in classifica a un momentaneo +6 dal Manchester City. Mentre il Brentford resta sempre ottavo a 34, a -1 dal Fulham in settima posizione. da https://www.sportmediaset.mediaset.it

giovedì 9 febbraio 2023

Premier League in lotta col Manchester City: i club chiedono la retrocessione

Il caso Manchester City rischia di sconvolgere il futuro della Premier League. La società inglese è accusata di aver compiuto operazione poco chiare nel bilancio societario infrangendo centinaia di regole e i vertici del campionato si sono riuniti con i rappresentanti dei 20 club per discutere del futuro. Tra i club domina il malcontento per l'operato del Manchester City, chiaro ed evidente dopo le accuse che porteranno il City Group a difendersi con l'aiuto di Lord Pannick KC. Tra le richieste degli altri 19 club ci sono pene esemplari, tra cui la retrocessione.
Il fronte comune è "compatto come non si vedeva dai tempi della Superlega" contro il Manchester City e se le operazioni finanziare illecite dovessero essere confermate, non è detto che la richiesta come punizione si limiti a una retrocessione in Championship anziché far ripartire i Citizens dalle divisioni inferiori.
L'argomento è delicato e riguarda anche il futuro - nonché la credibilità - della Premier League. Per questo i capi del campionato nell'incontro già fissato in precedenza con i rappresentanti delle squadre hanno finito per parlare in maniera predominante del caso City. Le opinioni raccolte riguardo il Fair Play Finanziario sono state differenti - come confermato da Independent -, ma contro il modus operandi del Manchester City si è alzato un muro compatto di dissenso, con una seria preoccupazione che le regole del campionato possano essere state infrante a tal punto senza conseguenze.
Preoccupazione che verte anche sull'immagine che si ha del prodotto Premier League all'estero, ovvero di un campionato pulito, è da preservare. Gli altri 19 club si sono detti disposti a dare battaglia su ogni punto procedurale, anche se questo significasse dover attendere almeno due anni per arrivare a un dunque. Le pene previste però sarebbero pesanti ed esemplari, tra chi si sarebbe limitato a chiedere detrazione di punti e altri che punterebbero addirittura all'esclusione del Manchester City da tutti i campionati. In quest'ultimo caso, allo stato attuale delle regole, il City Group dovrebbe ripartire dalla base della piramide del calcio inglese. da https://www.sportmediaset.mediaset.it