venerdì 24 novembre 2017

Wenger consiglia il suo erede all'Arsenal

Dall'Inghilterra arrivano nuove voci sul ventilato addio di Wenger all'Arsenal. Secondo il Daily Star, il tecnico francese, in scadenza nel giugno 2019, avrebbe individuato il suo successore: si tratta dell'olandese Giovanni van Bronckhorst. Pare che il francese sia rimasto colpito dal 42enne allenatore del Feyenoord e abbia consigliato alla dirigenza londinese proprio l'ex centrocampista del Barcellona come prossimo manager dei Gunners.In carica dal 2015, l'olandese ha condotto il Feyenoord alla vittoria della KNVB Cup nella prima stagione, mentre lo scorso anno il club di Rotterdam ha trionfato nel campionato olandese dopo 18 anni. Van Bronckhorst ha vestito la maglia dell'Arsenal dal 2001 al 2003, conquistando la Premier League e la FA Cup, prima di passare al Barcellona.
L'alternativa all'olandese è Eddie Howe, tecnico del Bournemouth. da http://www.calciomercato.com

giovedì 23 novembre 2017

EL FC KOLN-ARSENAL= 1-0



È la più classica storia di calcio quella che va in scena al Rhein Energie Stadion di Colonia: l’Arsenal, che arriva in Germania già qualificato per la quinta giornata di Europa League, domina in lungo ed in largo, monopolizza il possesso (69%), crea diverse occasioni, ma alla fine viene sconfitto dal rigore di Guirassy, cementato dall’ottima difesa del fortino nell’ultima mezz’ora da parte degli uomini di Stoger. Per i Gunners nessuna cattiva notizia, anzi: arriva comunque la certezza matematica del primo posto nel girone, mentre i padroni di casa approfittano del pareggio tra Bate e Stella Rossa per compattare ancora più il gruppo: tre squadre in due punti, tutto rimandato all’ultima giornata, con lo scontro diretto tra serbi e tedeschi (appaiati a 6 punti) che deciderà verosimilmente l'accesso ai sedicesimi. Riviviamo insieme il match. Peter Stoger che scende in campo con un 3-4-3 che sembra puntare tutto sul gioco sulle fasce: Horn e Klunter danno sostegno a Guirassy e Cordoba, mentre Yuya Osako è il terminale offensivo. Modulo speculare, almeno sulla carta, anche per Arsene Wenger: Debuchy ed Holding accompagnano Mertesacker a difesa di Ospina, mentre Chambers e Maitland-Niles sono i due esterni. Coquelin ed Elneny a fare diga, davanti c’è il solito Giroud con Wilshere e Welbeck. Inizio abbastanza intenso della partita: entrambe le squadre vogliono imporre il proprio gioco e sfruttare i pochi spazi a disposizione. Col passare dei minuti, comunque, è l’Arsenal ad imporre la propria supremazia territoriale costringendo i padroni di casa ad arretrare nella propria metà campo. La prima grande occasione del match arriva sul piede di Coquelin, che ha una visione perfetta dai venti metri dopo il tiro rimpallato di Wilshere: parte il destro, che si allarga appena troppo alla destra di Horn. Passano pochi minuti, ed un’azione propiziata da Giroud viene proseguita sulla mancina: arriva al cross Welbeck che pesca la testa di Wilshere. Conclusione potente ma centrale, controlla senza problemi il portiere. Il Colonia ci prova con un paio di imbucate lunghe, ma Ospina si muove sempre bene ed interviene in anticipo. L’Arsenal va vicino a coronare un’ottima prima mezz’ora con due occasioni consecutive: prima Chambers cerca il numero al volo, impattando il cross di Maitland-Niles, ma la sua conclusione rimane schiacciata e facile per Horn. Il portiere di casa, invece, è battuto un minuto dopo da Francis Coquelin, che scarica il destro su suggerimento di Giroud: traiettoria ideale, ma il palo dice di no. Poco dopo la mezz’ora, invece, tocca a Welbeck, imbeccato da Giroud, sfiorare il legno dalla sinistra col colpo a giro: ancora una volta la fortuna non sorride ai Gunners. In generale, però, gli uomini di Wenger sembrano aumentare via via l’intensità del pressing, monopolizzando il gioco: per il Colonia piove sul bagnato quando capitan Maroh è costretto ad abbandonare il campo per un duro colpo al piede destro. Al suo posto, prima presenza stagionale nella competizione per Rausch. Nel finale, comunque, un guizzo di Osako sulla mancina mette leggera apprensione alla difesa ospite, ma nessuno dei suoi compagni riesce a chiudere verso la rete sul traversone, ma al duplice fischio si chiude un primo tempo abbastanza godibile, seppur senza reti. Seconda frazione che inizia con un cambio: Wenger manda dentro Iwobi per Welbeck, mentre Stoger si gioca il suo secondo subito prima della mezz’ora: dentro Olkowski al posto di Cordoba. A sbloccare la gara, dopo pochi minuti, è però una situazione casuale. Guirassy, infatti, va via sulla sinistra: lo contrasta Debuchy, ma l’intervento del francese è oltre il limite. Arriva il fischio arbitrale, è rigore. Sul dischetto va lo stesso Sehrou Guirassy, che beffa Ospina calciando forte e centrale: palla in rete, vantaggio Colonia. Da qui la partita cambia faccia, l’Arsenal è cosciente di non meritare lo svantaggio ed attacca più d’istinto: Wilshere prova a rispondere subito con il mancino dai 25 metri, ma trova il grande salvataggio di Horn, mentre Chambers non colpisce la porta con la zuccata sul secondo palo. Dopo la sfuriata torna l’equilibrio, ma a quindici dal termine è Giroud a sciupare una grandissima occasione: ottimo taglio pescato alla perfezione da Wilshere, molto cresciuto rispetto al primo tempo. Il francese controlla bene, tuttavia non riesce a coordinarsi in tempo per la conclusione: l’uscita di Horn ed il rientro disperato di Sorensen gli chiudono la strada. Dall’ottantesimo in poi lo sforzo degli ospiti assume tutti i contorni di un vero e proprio assedio, con tutti gli effettivi chiusi nella stessa metà campo. Tuttavia, il dominio è solo apparente: tanti passaggi e qualche lancio lungo, ma nessuna occasione davvero pericolosa dalle parti di Horn.All’ottantanovesimo, è il subentrato Nelson a dare la scossa: slalom gigante a saltare mezza difesa e colpo di punta in stile futsal dentro l’area. Il portiere attento respinge, l’azione continua ma alla fine del flipper generato dal cross di Wilshere, a due passi dalla porta, è solo rimessa dal fondo. Si tratta dell’ultima vera occasione prima di una serie di campanili respinti brillantemente dalla difesa del Colonia, che al triplice fischio porta a casa una vittoria tanto sudata quanto preziosa: agganciata la Stella Rossa, discorso qualificazione rimandato all’ultima giornata. da https://www.vavel.com
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Goal. 62'Guirassy(p),
Cologne: T Horn 7, Sorensen 7, Maroh 6 (Rausch 38, 6), Mere 7; Klunter6.5, Ozcan 6.5, Jojic 7, J Horn 6.5; Cordoba 5.5 (Olkowski 56), Osako 4.5 (Lehmann 73), Guirassy 7. Subs not used: Kessler, Risa, Nartey, Bisseck
Arsenal: Ospina 6, Debuchy 6 (Nketiah 84), Mertesacker 6, Holding 6, Chambers 6 (Nelson 67), Coquelin 6, Elneny 5, Maitland-Niles 6; Welbeck 5 (Iwobi 46, 6), Wilshere 6, Giroud 5. Subs not used: Macey, Akpom, Sheaf, Willock
Booked: Debuchy, Klunter, Guirassy
Referee: Vladislav Bezborodov (Russia)
Attendance: 45.300
Table. 12.Arsenal, 6.FC Koln, Crvena Zvedza, 5.Bate Borisov.

mercoledì 22 novembre 2017

Adebayor: "A Rosiscky bastava parlargli e stava fermo per due mesi"

Tre stagioni, zero trofei. Un bilancio non propriamente positivo, specie quando si indossa una maglia importante come quella dell’Arsenal. Per anni ai Gunners qualcosa è andato storto. Grandi ambizioni, poche, pochissime soddisfazioni. Spesso, quando è così, si cerca un capro espiatorio. 
L’allenatore? Non sempre. O meglio: Arsene Wenger è spesso in discussione (ultimamente quasi sempre), ma non in quel periodo. In quegli anni si puntava spesso il dito contro alcuni giocatori che avrebbero dovuto rendere di più. Erano campioni, ma non giocavano come tali. Peggio: spesso non erano proprio a disposizione. Si prenda ad esempio il caso di Tomas Rosicky, arrivato all’Arsenal dal Borussia Dortmund nel 2006.
Nelle sue prime tre stagioni con l’Arsenal il centrocampista ceco giocò appena 44 partite sulle 114 di Premier League. In pratica giocò il 38% delle partite. Quando Emmanuel Adebayor lasciò i Gunners erano (molte) di più le gare che aveva saltato rispetto a quelle che aveva giocato. E anche dopo Rosicky spesso era indisponibile (infortunato per 990 giorni nelle 10 stagioni a Londra). Per questo non ci si ricorda di lui come di un guerriero.
Adebayor è stato piuttosto polemico con Rosicky che in quegli anni non ha aiutato l’Arsenal come avrebbe potuto: Il Chelsea in quegli anni aveva Essien e Ballack, noi avevamo Rosicky. A lui bastava chiedergli “Come stai” e restava fuori per due mesi e mezzo.
Adebayor col tempo è diventato uno degli attaccanti più fisici di quel periodo. Andò al Manchester City dopo aver segnato 34 gol nelle ultime due stagioni con l’Arsenal. Quando arrivò a Londra però era quasi sottopeso e dovette lavorare a lungo per diventare il centravanti che Wenger voleva. Per questo, probabilmente, era infastidito nel vedere Rosicky perennemente in infermeria: Tre stagioni, zero trofei. Quando si hanno determinate ambizioni non può essere accettabile. E spesso, quando è così, si cerca anche un capro espiatorio. da https://www.foxsports.it/

sabato 18 novembre 2017

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 2-0



Negli ultimi 3 derby giocati in campionato all’Emirates erano arrivati sempre pareggi, sempre per 1-1. Stavolta il risultato è diverso: 2-0 per l’Arsenal, che vince l’11^ gara casalinga consecutiva in Premier League, 6^ consecutiva in questa stagione. Wenger interrompe la striscia negativa di 6 derby del Nord di Londra senza vittorie in campionato, mentre Pochettino perde la sua imbattibilità nelle sfide di campionato contro i Gunners. A segno Alexis Sanchez, che aveva già segnato nel North London derby il 5 aprile 2016 a White Hart Lane. In quel caso il cileno aveva messo a segno la rete del definitivo 2-2, regalando il pareggio ai suoi. L'Arsenal con questa vittoria sale a 22 punti, portandosi ad una sola lunghezza dai rivali. Le due squadre scendono in campo con un 3-4-2-1 speculare. La prima occasione della gara non si fa attendere: al minuto 5 gli attaccanti dell’Arsenal rimangono in pressione e non lasciano impostare i difensori avversari, ne deriva una palla recuperata e Sanchez può servire Lacazette in area, il francese rientra sul destro e spara, ma la palla è alta. La risposta del Tottenham arriva solo 1 minuto più tardi. Non si capiscono bene Koscielny e Mustafi, che vanno a saltare sullo stesso pallone, nessuno lo allontana anzi viene favorito Kane che si può involare negli 11 metri dei Gunners: il suo tiro però centra Cech. Al decimo sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi, di nuovo con un disimpegno sbagliato della retroguardia Spurs. Ramsey recupera ai venticinque metri, sulla sinistra arriva veloce Kolasinac che mette al centro bene ma Lacazette non controlla. Al 18’ ancora minacciosa la squadra di Wenger. Sanchez trova in posizione centrale Ramsey, che verticalizza in maniera perfetta per Bellerin. Il cross basso e teso dello spagnolo sarebbe buono per il tap-in di Lacazette, l’ex Lione va in scivolata ma non ci arriva. Si resta 0-0. L’Arsenal non segna ma sale in cattedra, pressando alto e gestendo il ritmo del derby. Il Tottenham subisce fino al 30’, quando esce dalla propria metà campo e si rende pericoloso due volte con Eriksen. Il danese prima verticalizza per Kane, ma il passaggio è troppo lungo, poi stoppa in area e calcia veloce prendendo il palo esterno. La squadra di Pochettino insiste: palla in mezzo per Kane che stacca di testa, Cech blocca. Ma nel momento migliore degli avversari, l’Arsenal passa: punizione da 35 metri, palla messa al centro da Ozil e colpo di testa di Mustafi a battere Lloris. I Gunners si gasano e aumentano il ritmo andando subito a raddoppiare con un’azione stupenda. Lacazette viene liberato in area con un passaggio filtrante, il francese non cerca la porta ma serve Sanchez, che deposita in rete senza problemi. Kane prova a caricarsi la squadra sulle spalle, ma viene prima chiuso da Koscielny e poi tira a lato di destro dopo un tunnel. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per i lanceri. Le squadre rientrano in campo con gli stessi undici, anche se negli Spurs si prepara da subito Son. Il Tottenham prova a rimettersi in partita e comincia con maggiore decisione, lo stesso però fanno i Gunners che non vogliono mollare la presa. Ne nascono un paio di cartellini gialli. Davinson Sanchez è bravo a contenere Lacazette lanciato a rete, Monreal allontana un cross pericoloso. L’Arsenal al decimo ci prova con un contropiede bellissimo orchestrato da Ozil e Ramsey, l’ultimo passaggio di Sanchez però è troppo lungo. Gli Spurs rispondono con Eriksen e Kane, l’attaccante inglese viene liberato dentro l’area dal compagno ma la sua conclusione è fermata alla disperata da Mustafi. Pochettino mette dentro Winks e toglie Dembele, mentre l’Arsenal avrebbe spazio in contropiede ma non trova il colpo del ko. Il Tottenham aumenta la pressione ma sbatte sul muro difensivo di Wenger, con Koscielny, Mustafi e Monreal tutti autori di ottime prove. Al 69’ un ottimo cambio di lato libera Alexis Sanchez al limite dell’area, il cileno mira l’angolino e calcia di collo: sopra la traversa. Un minuto dopo il Nino Maravilla riceve lo scarico di Ozil e batte di destro, ma non colpisce bene e Lloris blocca facilmente. Wenger decide che è il momento di cambiare qualcosa e richiama Lacazette, inserendo Coquelin, quando il Tottenham si prepara al forcing degli ultimi 15 minuti mettendo Son e Llorente (al posto di Alli e Kane). Sanchez va ancora vicino al 3-0, stavolta si libera in area con un gran dribbling e poi spara su Lloris, bravo a chiudere lo specchio. L’Arsenal rischia e infatti gli ospiti hanno la chance per riaprirla: Dier di testa cerca il palo lontano, Cech deve allungarsi per respingere. A sette dal termine i lanceri sprecano un altro contropiede e viene richiamato in panchina Ozil (sostituito da Iwobi). Due minuti più tardi ecco un’altra occasione Spurs per riaprire il derby: Llorente fa la sponda di testa per Son, che da dentro l’area spedisce alto e si dispera. Il Nino Maravilla continua a mettere in apprensione la difesa di Pochettino, ma manca l’ultimo passaggio o il tiro vincente per fare il 3-0. Scadono i 90 minuti regolamentari, quando Xhaka calcia fuori su punizione. Nei 4 minuti di recupero prima Sanchez e Iwobi vanno vicini al terzo gol, poi è ancora Mustafi a salvare la porta di Cech in scivolata. Finisce 2-0, l'Arsenal torna a vincere il North London derby. da https://sport.sky.it

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Goals. 37'Mustafi, 41'A.Sanchez,
Arsenal: Cech; Koscielny, Mustafi, Monreal; Bellerin, Ramsey, Xhaka, Kolasinac; Ozil (Iwobi 84), A. Sanchez; Lacazette (Coquelin 73). Manager Wenger
Unused subs: Ospina, Mertesacker, Maitland-Niles, Wilshere, Welbeck
Tottenham: Lloris; D. Sanchez, Dier, Vertonghen; Trippier, Sissoko, Dembele (Winks 62), Davies; Eriksen, Dele (Son 75); Kane (Llorente 75). Manager Pochettino
Unused subs: Vorm, Foyth, Aurier, Walker-Peters
Booking: Kane 50, Xhaka 32, A. Sanchez 38, Mustafi 48, Monreal 73
Referee: Mike Dean
Attendance: 59.530
Table. 32.Manchester City, 25.Chelsea, 23.Manchester United, Tottenham, 22.Liverpool, Arsenal, Burnley, 15.Watford, Brighton e Huddersfield...

domenica 5 novembre 2017

PL MANCHESTER CITY-ARSENAL= 3-1



Il Manchester City batte l'Arsenal 3-1 con gol di De Bruyne, Aguero e Gabriel Jesus. La squadra di Guardiola, con la vittoria sull'Arsenal, sale a 31 punti e si porta sempre più in testa. Manchester City e Arsenal giocano ad alti ritmi durante i minuti iniziali della partita. Dopo 91 secondi, arriva la prima fiammata del City con Sterling che avvia la manovra, poi Aguero, di destro, prova a sbloccare la parità, ma il suo è un tiro troppo alto per mettere in difficoltà Cech. La squadra di Wenger risponde bene e si porta più volte nell'area del City: al 9', calcio di punizione per Sanchez che mira la porta, ma la sua conclusione si spegne sul fondo. Ci riprova subito Ozil, impreciso davanti a Ederson. All'11' grande occasione per il City con Aguero che serve Sané, l'attaccante tedesco vede Sterling sul secondo palo che arriva in ritardo all'appuntamento con il gol. Al 19' il City passa in vantaggio: conclusione di De Bruyne parata da Cech, poi Sané recupera, palla di nuovo a De Bruyne che triangola con Fernandinho, se la porta sul sinistro, incrocia e batte il portiere dell'Arsenal. Il gol carica la squadra di Guardiola: al 35' Sterling accelera sulla destra e sbaglia l'ultimo passaggio per Sané. Al 49' il City raddoppia con Aguero. Monreal comette fallo ai danni di Sterling, l'arbitro assegna un calcio di rigore alla formazione di Guardiola e, dal dischetto, Aguero segna il 2-0. Al 65' l'Arsenal riapre la partita: Ramsey serve sulla destra Lacazette, appena entrato, che incrocia e batte Ederson. Nove minuti dopo, il City allunga ulteriormente con Gabriel Jesus: palla per David Silva, lo spagnolo scarica per il brasiliano che segna il 3-1. Finisce così: Guardiola non si ferma più. da https://sport.sky.it

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Goals. 19'De Bruyne, 50'Aguero(p), 65'Lacazette, 74'Jesus,
Manchester City: Ederson 6, Walker 6.5, Stones 7.5, Otamendi 7, Delph 6.5, De Bruyne 8, Fernandinho 7, Silva 7.5, Sterling 6.5 (Gundogan 78, 6), Aguero 6.5 (Gabriel Jesus 62, 7), Sane 7 (Bernardo Silva 87). Unused subs: Bravo, Danilo, Mangala, Toure.
Arsenal: Cech 6, Bellerin 6, Koscielny 6, Monreal 5, Kolasinac 5, Xhaka 6 (Wilshere 78, 6), Coquelin 5 (Lacazette 56, 6), Ramsey 6, Ozil 4, Iwobi 5 (Giroud 78, 6), Sanchez 6. 
Unused subs: Debuchy, Walcott, Elneny, Macey.
Bookings: Koscielny, Xhaka, Monreal, Sanchez, Lacazette, Otamendi 
Referee: Michael Oliver (Northumberland) 6
Attendance: 54.286
Table. 31.Manchester City, 23.Manchester United, Tottenham, 22.Chelsea, 19.Arsenal, 16.Liverpool, Burnley, 15.Watford, Brighton e Huddersfield...