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giovedì 16 settembre 2010

Arsenal, il controllo e la partecipazione

Recentemente l'Arsenal ha intrapreso alcune iniziative volte a creare la possibilità, per la fan-base, di sentirsi in qualche modo parte del club.Qualcuno, scherzando, ha detto che continua la "barcellonizzazione" dell'Arsenal ;) .Per cogliere appieno questa novità, bisogna partire con il considerare che l'Arsenal è un club molto tradizionale che, anche aldilà dei risultati conseguiti dalla squadra sul campo, è sempre stato ottimamente gestito, riuscendo a coniugare i valori etici con quelli sportivi e finanziari.
UN CLUB FAMILIARE - In un calcio inglese che oggi appare sempre più dominato dai mecenati stranieri, l'Arsenal rappresenta la tradizione e l'eccellenza, avendo saputo guadagnarsi nel tempo una solida reputazione for doing the right thing.Questo è dovuto al fatto che, sin dal momento della sua costituzione nel 1888, il club ha sempre goduto di grande stabilità, sia con riferimento al board (l'organo che prende le decisioni operative, equivalente ad un nostro consiglio di amministrazione) che all'assetto proprietario.La stabilità è dimostrata dal fatto che ci sono due famiglie che hanno indissolubilmente legato la propria storia a quella del club, garantendo così continuità e rispetto dei valori tradizionali.La prima è la famiglia Hill-Wood, che è coinvolta nel club da 90 anni, cioè da quando Samuel Hill-Wood, dopo essere diventato director nel 1918-19, è subentrato come presidente a Henry Norris nel 1929, conducendo l'Arsenal con grande saggezza sia nella golden era degli anni'30 (quando, grazie alla visione lungimirante del grande Herbert Chapman, era diventato uno dei due o tre club più importanti del mondo), sia nel difficile periodo del dopoguerra. Alla sua morte, avvenuta nel 1949, è entrato nel board il figlio Denis, il quale è stato presidente dal 1962 al 1982, quando gli è subentrato l'attuale presidente Peter Hill-Wood. L'altra famiglia indissolubilmente legata al club è la famiglia Bracewell. Sir Bracewell Smith, businessman ed esponente del Partito Conservatore, divenne director nel 1938 e presidente nel periodo 1949-1962., mentre suo figlio,Sir George Bracewell-Smith, è stato director dal 1953 al 1976. Il di lui figlio, Sir Charles Bracewell-Smith, ha rappresentato la terza generazione di Bracewell-Smith coinvolta nella gestione dell'Arsenal, e sua moglie Lady Nina Bracewell-Smith è tuttora director, nonchè (come diremo) depositaria di un consistente pacchetto di quote su cui si sono concentrati gli appetiti dei due principali azionisti della società che controlla l'Arsenal FC. Altri esponenti della famiglia Bracewell-Smith hanno servito l'Arsenal come directors, e in particolare il nipote di Sir Bracewell-Smith, Clive Carr, che dal 1981 è presidente onorario a vita del club.
IL CONTROLLO DELL'ARSENAL - L'Arsenal FC (AFC) è controllato da una holding con natura di public company denominata Arsenal Holdings plc (AH), le cui partecipazioni, che sono frazionate in 62,219 unità, sono disponibili non in Borsa ma in uno speciale mercato ristretto denominato Plus Market Group. In teoria chiunque può procurarsi queste partecipazioni, ma in pratica ciò è molto difficile, sia perchè si tratta di un mercato ristretto e specialistico, sia perchè il valore di mercato di ciascuna ammonta a circa 9.500 £, cifra evidentemente non alla portata di tutti. Di fatto le partecipazioni in AH sono attualmente frammentate e le vicende relative al loro controllo è divenuta appassionantissima, assumendo non di rado i contorni di un thriller mozzafiato. I componenti dell'attuale board dell'AFC posseggono poco più del 45 % delle partecipazioni in AH. I due principali azionisti sono, per il tramite di società da loro controllate, l'americano Stan Kroenke, che detiene il 29,9 %, e il milionario russo Alisher Usmanov, che ha raggiunto circa il 25 % dopo avere rilevato a sorpresa le quote dell'ex director of football e vice presidente David Dein, apprezzato uomo di calcio con incarichi prestigiosi anche nella FA, che ha svolto un ruolo molto importante nei successi dell'Arsenal di Wenger, salvo successivamente entrare in conflitto con il club, al punto che non solo ha lasciato l'incarico, ma ha addirittura ceduto il suo pacchetto al discusso Usmanov, aprendogli la strada per una scalata che gli altri azionisti ritengono sgradita e molto pericolosa in quanto potrebbe preludere al c.d. take over, cioè all'acquisizione totale del club da parte di un magnate straniero, come è avvenuto per Liverpool, Chelsea, Manchester United e Manchester City. In base alla legge inglese, chi raggiunge il 30% deve lanciare un'offerta totalitaria, e sia Kroenke che Usmanov non ci sono lontani. Per questo gli azionisti che sono anche directors hanno fatto un patto di sindacato fino al 2012 con il quale si sono reciprocamente concessi un'opzione sulle loro quote, in modo da evitare che le stesse vengano acquistate per puntare ad una scalata.Per il momento la situazione è di grande equilibrio, perchè Usmanov è bloccato, e Kroenke ha assicurato di non voler raggiungere il 30%, tanto è vero che gli è stato offerto anche un posto nel board dei directors con cui quindi, almeno per il momento, agisce di concerto.Resta cruciale il ruolo che potrà svolgere Lady Nina Bracewell-Smith, nata in India come Nina Kakkar, figlia di un diplomatico indiano, la quale nel 1996 ha sposato Sir Charles Bracewell-Smith, figlio di Sir George, alla quale il padre ha ceduto la quota delle partecipazioni nell'AH che la sua famiglia aveva sempre detenuto. Dopo avere acquistato una quota così importante il board è stato praticamente costretto a cooptarla nel consiglio; senonchè, l'ingresso di una spregiudicata donna d'affari digiuna di calcio in un club molto tradizionalista non poteva essere visto di buon grado, tanto è vero che nel 2008 la Bracewell-Smith è stata praticamente "dimissionata".Il problema è che Lady Nina continua a detenere un'importante quota del 15,9 % di partecipazioni che, se cedute ad Usmanov, potrebbero consentirgli di lanciare l'offerta per il take over: In AH attualmente ci sono quattro grandi investitori, a Kroenke, Usmanov e Lady Bracewell-Smith dovendosi aggiungere Denny Fiszman che fa parte del board e detiene circa il 16% delle partecipazioni. Il restante 12% del pacchetto azionario circa è suddiviso tra i piccoli azionisti, alcuni dei quali facenti parte del board.
L'ARSENAL SUPPORTERS' TRUST - Per dare voce anche ai soci di minoranza, e a tutti coloro che non potendo permettersi di acquistare una quota in AH intendono però esercitare un controllo e avere una voce nella gestione del club, nel 2003 è stato creato l'Arsenal Supporters Trust (AST), una società registrata come Industrial and Prevident Society (una specie di nostra cooperativa, con finalità mutualistiche). Dell'AST fanno parte 750 membri, tra i quali sono ricompresi possessori di quote di AH per circa un 3%.Anche semplici tifosi non detentori di quote in AH possono peraltro far parte dell'AST, versando una quota associativa di £ 30 all'anno o diventare membri vitalizi versando una quota una tantum di 250 £. Nel 2004 e nel 2006 l'AST ha acquistato tre quote di AH; per mezzo del trust, e attraverso la holding, i membri dell'AST detengono quindi indirettamente una piccola quota dell'Arsenal (http://www.arsenaltrust.org/trust.php).
L'AST funziona in modo democratico, secondo il principio: una testa un voto. Tutti i membri possono in teoria eletti nel board.Oltre che possedere e gestire partecipazioni in AH, scopo dell'AST è quello di tutelare l'interesse degli azionisti di minoranza in AH, facilitare l'ingresso di nuovi azionisti di minoranza e il coinvolgimento dei tifosi nell'AFC, e controllare dall'interno il modo in cui il club viene gestito, anche attraverso appositi incontri con i principali investitori.Con la collaborazione dell'AFC, l'AST ha anche pubblicato il bellissimo, e purtroppo esaurito, "Custodianship at Arsenal", un libro che ripercorre le vicende attraverso le quali si sono sedimentati i valori di cui l'Arsenal è depositario e l'AST, come suggerisce il titolo, "custode", con il compito di evitare che questi valori vadano perduti o traditi a causa dell'ingresso nel club di persone estranee alla sua storia. Insomma, la moderna tendenza di trasformare il calcio in un business, se per certi versi è inevitabile, per altri può essere contenuta attraverso l'uso di strumenti, come l'AST, che consentano a quanti sono interessati a preservare i valori tradizionali del club, di farne parte anche senza essere costretti a sborsare cifre esorbitanti.
L'ARSENAL FANSHARE - Nella stessa direzione va un nuovo, interessantissimo, strumento partecipativo, che si chiama Arsenal Fanshare Society (AFS) ed è stato costituito proprio dall'AST, in quanto è funzionale al suo scopo di rendere ancora più diretta ed effettiva la possibilità che quante più persone possibile possano entrare a far parte dell'Arsenal con scopo di partecipazione più che di investimento. Si tratta quindi di un'organizzazione no-profit, complementare ma separata rispetto all'AST. Anche AFS è un Industrial and Provident Society (abbiamo già chiarito trattarsi di una cooperativa), del cui board fanno parte membri di AST. AFS non organizza eventi o meeting come AST ma, come dice il suo nome, ha il compito di gestire partecipazioni dell'AH (shares) mettendole a disposizione dei fans.L'idea che sta alla base di questo progetto è infatti la seguente: dato che il valore di mercato (quindi il costo effettivo) di una singola quota di partecipazione in AH, del valore nominale di 1 £, è di 9.500 £, un investimento che pochi possono permettersi, si è ritenuto di dare la possibilità di partecipare ad AH in modo indiretto, acquistando le partecipazioni di AFS, che a sua volta acquista le quote di AH ogniqualvolta nel fondo comune di AFS ci sarà un importo corrispondente al valore di mercato di una quota in AH, e sempre che per ogni quota di AH che si va ad acquistare siano state acquistate le 100 quote di AFS in cui questa verrà suddivisa.Il senso economico dell'operazione è che le partecipazioni in AFS valgono un centesimo di quelle in AH, quindi attualmente 95 £ l'una (ma il valore di mercato è soggetto a fluttuazione).
In pratica AFS acquista le partecipazioni in AH e divide ciascuna quota di AH in cento quote di AFS: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/what-is-arsenal-fansharePer diventare membri di AFS bisogna pagare un prezzo d'ingresso di 20£ una tantum, e poi versare una somma mensile che ognuno può autodeterminare in una somma compresa tra 10 e 1000 £. Le somme di volta in volta versate affluiscono in un conto intestato al singolo sottoscrittore. Ogni qualvolta le somme versate raggiungono l'importo di 95 £ o un multiplo di 95 £ (o di quello che eventualmente sarà il diverso valore di mercato delle quote), il sottoscritore diventa titolare di altrettante quote di partecipazione in AFS.Quando si possiedono 100 quote di AFS, si può convertirle in una quota di AH, e partecipare all'Assemblea generale con diritto di voto corrispondente ad una quota di partecipazione (questo perchè, come detto, AFS acquista le quote di partecipazione in AH e divide ciascuna in 100 quote di AFS). L'investimento può essere interrotto in ogni momento, e il capitale investito può essere recuperato al prezzo attuale di mercato, ma in questo caso il sottoscrittore deve vendere tutte le quote in suo possesso ed uscire dallo schema associativo.Ecco come funziona l'investimento: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/how-does-arsenal-fanshare-work. Ovviamente AFS acquista le partecipazioni in AH da parte di chi le detiene (verosimilmente le quote disponibili verranno rinvenute nell'ambito di quel 12 % di piccoli azionisti). Sono state fatte delle proiezioni in base alle quali si ritiene che non ci saranno problemi a reperire sul mercato e ad acquistare quote di AH. Ove non vi fosse disponibilità, si chiederebbe aiuto al club o ai maggiori azionisti. Questo link conduce allo schema di come funziona il meccanismo di acquisto delle quote di AH, man mano che nel fondo comune di AFS ci sono risorse sufficienti: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/how-your-fanshares-could-mount-upPer fare un esempio, chi investe 25 £ al mese, alla fine dell'anno ha versato 300 £ che gli danno diritto ad avere 3 quote di Arsenal fanshare con un residuo di 8 £.In caso di takeover, tutti gli azionisti di AH dovranno pronunciarsi sull'offerta totalitaria, e anche i membri di AFS potranno quindi avere voce in questa decisione così cruciale. Se l'offerta dovesse essere accettata, l'azionista di maggioranza dovrà acquistare tutte le quote di partecipazione in AH, comprese quelle inserite nello schema di AFS, i cui membri riceveranno un corrispettivo della loro partecipazione.Naturalmente, con l'auspicio che questa eventualità non debba mai accadere. Queste sono in dettaglio tutte le regole di AFS:
di Stefano "Mister Wolf" da http://ukfootballplease.blogspot.com/

lunedì 24 maggio 2010

Un miliardario africano in corsa per l'Arsenal

Un miliardario africano entra in corsa per l’acquisto di una quota rilevante dell’Arsenal. L’uomo d’affari interessato alla scalata è il magnate della produzione Aliko Dangote, il cui patrimonio personale vale più di 2.5 miliardi di sterline. Il nigeriano è intenzionato a rilevare il 16% delle azioni del club, detenute da Lady Nina Bracewell-Smith. Altri Paperoni sono interessati alla manovra, ma non emergono troppi dettagli. Si fanno i nomi di Stan Kroenke e Alisher Usmanov, entrambi lontani dalle simpatie della venditrice. L’ingresso di un terzo concorrente apre nuove prospettive per l’assetto societario, allargando gli orizzonti fino ad oggi considerati. Quale che sia l’esito della gara, si conferma ancora una volta l’interesse dei ricchi del mondo per l’universo calcistico. da http://www.deluxeblog.it/

martedì 13 aprile 2010

Arsenal possibile target di un'offerta di takeover

LONDRA (Reuters) - Uno dei maggiori azionisti dell'Arsenal ha deciso di vendere la quota, facendo crescere le possibilità di un takeover sul club calcistico che milita nella Premier League inglese. Una fonte vicina alla materia ha detto che l'operatore di private equity Blackstone è stato reclutato da Nina Bracewell-Smith per trovare un compratore per la quota del 15,9% dell'Arsenal. La decisione di Bracewell-Smith potrebbe catalizzare l'attenzione degli attuali maggiori azionisti del club inglese, ovvero Kroenke Sports Enterprises, che controlla il 29,98% del capitale, e Red and White Holdings, a cui fa capo il 26,29%. Kroenke è un imprenditore americano che si muove fra sport e settore immobiliare. Red and White Holdings è una società di proprietà di Alisher Usmanov, oligarca uzbeco che si è arricchito con le materie prime. I due maggiori azionisti, dunque, se decidessero di acquistare la quota di Bracewell-Smith, supererebbero la barriera del 30% e sarebbero costretti a lanciare un'offerta sul 100%. Blackstone non ha voluto commentare le indiscrezioni.

mercoledì 24 marzo 2010

Un rapper per l'Arsenal: Jay-Z interessato a una quota della società

Il musicista americano è un grande fan dei Gunners. L'Arsenal è senza dubbio una delle squadre più giovani d'Europa e per una compagine così, nessun testimonial potrebbe essere migliore di un rapper tra i più in voga tra i giovani americani. Jay-Z, al secolo Shawn Carter, musicista statunitense e grande fan dei Gunners, ha annunciato di volere entrare nella società londinese se ne avesse l'opportunità. "Non so niente del mondo del calcio ma se ci fosse l'opportunità, da uomo d'affari, la coglierei" ha detto il rapper che ha ammesso di tifare Arsenal da almeno cinque anni."Quando Thierry Henry giocava nell'Arsenal lo vidi e pensai che era un giocatore fantastico. Da allora sono sempre stato un grande fan e anche adesso vedo che la squadra gioca bene come quando c'era Henry". Jay-Z non è nuovo a queste iniziative visto che è proprietario di una quota dei New Jersey Nets, la squadra di basket NBA, che si aggira sui 500 milioni di dollari. (nella foto con Beyonce) http://sport.repubblica.it/calcio-dal-mondo/ Non mi sorprenderebbe che questa news sia solo una campagna pubblicitaria, visto che Jay-Z deve fare un concerto a Londra prossimamente..

venerdì 11 dicembre 2009

Usmanov aumenta sua quota

Il magnate russo detiene ora il 26,07% dell club inglese
(ANSA) - Il miliardario russo Alisher Usmanov, secondo azionista dell'Arsenal, ha aumentato la sua partecipazione azionaria al 26,07%.Secondo le regole di mercato, chiunque supera la soglia del 29,99% deve fare un'offerta di acquisto del resto delle azioni al prezzo piu' alto di mercato degli ultimi 12 mesi. Usmanov deve affrontare la concorrenza dell'americano Stan Kroenke, che rimane l'azionista principale dell'Arsenal con il 29,9%.

martedì 3 novembre 2009

Al tycoon Kroenke il 29,6% delle azioni

Continua la scalata di Stan Kroenke nell'azionariato dell'Arsenal. Il tycoon americano, che è già il maggior possessore di azioni del club londinese, ha acquistato altre 427 quote dell' "Arsenal parent holding company", come riporta skysports, raggiungendo così il 29,6% del totale. Il magnate di Denver è così vicinissimo a quel 29.9% che, secondo le regole finanziarie della City, lo obbligherebbe a lanciare una formale offerta di acquisto del club. Kroenke, per ora, non ha comunque manifestato la volontà di voler assumere il controllo totale dei Gunners.
da http://www.calciomercato.com

giovedì 15 ottobre 2009

Kroenke "scala" i Gunners

Non si fermerà finchè non avrà il completo controllo dell'Arsenal. Il miliardario americano Stan Kroenke ha aumentato la sua quota, già maggioranza relativa nel consiglio d'amministrazione della società inglese, dal 28,7% al 28,9%, per la modica cifra di 1 milione e 200 mila dollari. Il magnate statunitense ha una passione innata per lo sport, infatti è anche proprietario di una squadra di basket (Denver Nuggets), una di hockey su ghiaccio (Colorado Avalanche) ed una di calcio Usa (Colorado Rapids). da http://it.eurosport.yahoo.com/15102009/

giovedì 18 dicembre 2008

Arsenal, terremoto in società.. Ma c'è chi sorride: Eduardo

LONDRA (Gb), E’ plumbeo il cielo sopra all’Emirates Stadium. E non già perché a Londra capita spesso che sia così, quanto, piuttosto, per le voci di un possibile takeover che hanno cominciato a circolare subito dopo la conferma dell’addio di due membri del consiglio di amministrazione dell’Arsenal. STRESS E FRATTURA - A fare le valigie, con oltre il 20% delle azioni, sono stati Lady Nina Bracewell-Smith (che detiene il 15,9% del pacchetto societario) e Richard Carr (che ha una quota del 4,4%), come dire un pezzo importante di storia Gunners, visto che la famiglia della prima è stata legata al club londinese per più di 50 anni e che il secondo ne era direttore da ben 27. Stando al Daily Telegraph, l’uscita di scena di Carr sarebbe stata assolutamente amichevole e imputabile solo allo stress. Non a caso, il dirigente resterà in consiglio. Diverso, invece, il caso della Bracewell-Smith: per lei si parla di una frattura insanabile con gli altri membri e il suo allontanamento avrà effetto immediato. "Lady Nina non è più una rappresentante del club – ha spiegato il presidente dell’Arsenal, Peter Hill – e non so cosa farà ora con le sue azioni. La famiglia Bracewell-Smith è stata coinvolta per molti anni nella vita dei Gunners e Lady Nina è sempre stata una sostenitrice delle nostre strategie societarie volte ad auto-sostenere il club e a renderlo libero da iniezioni esterne di denaro. Per questo motivo, speriamo che lei resti un’azionista, ma è comunque libera di fare quello che vuole". USMANOV IN AGGUATO - Come ricorda anche il Sun, il magnate uzbeko Alisher Usmanov detiene già oltre il 24% delle azioni dell’Arsenal e, nel caso in cui dovesse raggiungere la soglia del 30% (mediante acquisizione delle quote della Bracewell-Smith), potrebbe lanciare una richiesta di "takeover" in piena regola. "Stiamo monitorando la situazione con grande interesse", ha ammesso un portavoce della "Red and White Holdings" di Usmanov. Lo scorso ottobre Lady Nina aveva smentito di voler vendere, ma i recenti battibecchi in consiglio di amministrazione, culminati con il suo allontanamento, potrebbero averle fatto cambiare idea e ora il rischio che l’Arsenal possa completamente finire in mano straniera appare quanto mai concreto. EDUARDO TORNA - Fortunatamente per i tifosi Gunners, però, le buone notizie arrivano dalla squadra e hanno il nome di Eduardo, tornato lunedì scorso a vedere un campo di calcio (seppur fra le riserve dell’Arsenal nella sfida contro Portsmouth) a dieci mesi dal terribile scontro con Martin Taylor del Birmingham che gli spezzò una gamba. Pur avendo giocato solo 45' ed essere uscito per un leggero fastidio al tendine del ginocchio, il brasiliano si è detto sicuro di poter rientrare in prima squadra già per la gara di FA Cup del prossimo 3 gennaio e di poter fare anche meglio di quanto già faceva prima dell’infortunio. Ma Arsene Wenger non sembra altrettanto convinto e ottimista. "Fisicamente, non credo avrà problemi a tornare a giocare – si legge sul Daily Telegraph - mentre credo che Eduardo dovrà superare un grosso ostacolo a livello psicologico. Per un attaccante il contrasto con il difensore è inevitabile e ogni tentennamento rischia di compromettere il gol: questo è il punto interrogativo per quanto lo riguarda. E’ vero, lui è un ragazzo molto coraggioso, ma spesso non è possibile controllare certe reazioni. In allenamento, tutti sono molto attenti, perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di un tackle sbagliato che possa causargli un nuovo infortunio. Ecco perché sarebbe meglio per lui giocare con gente che non ha questo tipo di preoccupazione nei suoi confronti, così da capire se è forte abbastanza da convivere con questo pensiero". da http://www.gazzetta.it/

venerdì 19 settembre 2008

Arsenal: Magnate Stetunitense Kroenke nel CDA.

Il magnate statunitense Stan Kroenke è entrato a far parte del Consiglio d'amministrazione dell'Arsenal. Kroenke, che possiede il 12,4% delle azioni del club londinese, non avrà un ruolo esecutivo nella struttura della società. Il proprietario della Kroenke Sports Enterprises si è impegnato a non portare la sua quota oltre il 29,9% nel prossimo anno. da Repubblica.it