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lunedì 8 giugno 2015

Arsenal e Citroen, nuovo spot per ringraziare i tifosi e raccogliere fondi

Arsenal e Citroen, uno dei sodalizi commerciali più solidi che esistono nel calcio europeo, si dilettano nel creare e pubblicare uno spot pubblicitario dal duplice obiettivo. Nel nuovo video fatto da Arsenal e Citroen vengono utilizzati tre giocatori, Ramsey, Mertesacker e Koscielny che ringraziano i propri tifosi per il sostegno dato per l’intera stagione. Attraverso le migliori canzoni degli anni ’90, i tre calciatori dell’Arsenal cercano di esprimere tutto il loro ringraziamento per l’affetto ricevuto, dando appuntamento ai propri beniamini alla prossima stagione che inizierà ad agosto con la Premier League. La squadra di Wenger ha terminato il campionato al terzo posto con 75 punti, a 4 lunghezze dal Manchester City e a dodici dal Chelsea. Eppure per il club inglese, la stagione 2014/2015 è stata al dir poco esaltante per come la squadra ha interpretato il calcio del tecnico francese e per come è riuscito ad entusiasmare i propri tifosi. Stagione conclusa in maniera soddisfacente anche grazie alla vittoria della FA Cup a discapito dell’Aston Villa.
Per questo motivo, Arsenal e Citroen hanno voluto ringraziare i tifosi. Il secondo motivo della creazione di tale spot risiede nel marketing e nel volontariato. Infatti, la metà dei proventi derivanti dalla vendita di questa parodia musicale, scaricabile tramite iTunes, sarà devoluta alla Fondazione Arsenal che persegue da tempo principi come l’educazione attraverso lo sport. Attraverso questi nuovi fondi, il club inglese potrà così perseguire i suoi fini di crescita dei giovani calciatori tramite uno degli sport più seguiti al mondo, ovvero il calcio. Con questo nuovo spot pubblicitario, si solidifica ulteriormente il sodalizio commerciale che c’è tra Arsenal e Citroen e ciò non può far altro che bene ad entrambe. Sia l’una che l’altra hanno sempre come obiettivo quello di puntare a valorizzare al massimo il proprio brand ed una iniziativa del genere non può far altro che facilitare il compito di entrambe nel raggiungimento di tale obiettivo. da http://www.calcioefinanza.it/

domenica 21 settembre 2014

E' un Arsenal-e di milioni

L’Arsenal chiude i conti del 2014 (al 31 maggio) con un utile ante imposte di 5,9 milioni di euro (4,7 milioni di sterline), in calo rispetto ai 8,5 milioni (6,7 milioni di sterline) del precedente esercizio. Grazie a un credito d’imposta di 3,3 milioni il profitto post pagamento delle tasse è stato di 9,2 milioni di euro (+7,3 milioni di euro nel 2013). Peraltro da aprile 2015 le aliquote dell’imposta sulle società in Gran Bretagna scenderà al 20%. Nell’anno della vittoria in Fa Cup, dunque, il fatturato del club è salito da 355 a 383,5 milioni di euro (301,9 milioni di sterline). L’incremento è dovuto soprattutto all’aumento dei diritti tv della Premier League (+40%) e delle sponsorizzazioni, in attesa che il prossimo bilancio riporti gli effetti benefici del nuovo accordo record con Puma. “Il club è in ottima forma e fuori dal campo”, ha detto l’amministratore delegato Ivan Gazidis. Sui conti del club ha pesato la campagna acquisti che ha visto l’arrivo a Londra di top player come Ozil, preso dal Real Madrid per la cirfra record di 53,3 milioni di euro, e dal conseguente aumento degli ingaggi, saliti da 196 a 211 milioni di euro e assorbono il 55% delle entrate (nel 2013 erano al 63%). AL costo della rosa si aggiungono 51 milioni di euro di ammortamenti per il costo dei cartellini.  Il fatturato operativo del settore calcio è stato pari a 379,5 milioni di euro, mentre lo sviluppo delle proprietà immobiliari legato alla vendita di immobili nella zona del vecchio Highbury vale solo 4 milioni di euro (nel 2013 quest’attività ha portato ricavi per 47,6 milioni di euro grazie anche alla cessione dell’area di Queensland Road). Dal botteghino dell’Emirates stadium e dal matchday sono arrivati introiti per 127 milioni di euro (118 nel 2013), dai diritti tv 153 milioni di euro (109 nel 2013), dall’area commerciale 75 milioni di euro e altri 23 dal settore retail e licensing in linea con il 2013, per un totale dal comparto di 98 milioni di euro. 
Arsenal.com intanto continua ad attirare tifosi di tutto il mondo attraverso i canali media digitali e sociali. www.Arsenal.com resta il primo portale per tutte le notizie Arsenal, ci sono 28 milioni di fan su Facebook, più di 4 milioni su Twitter e il canale YouTube lanciato di recente ha già 135.000 iscritti. Inoltre, l’Arsenal continua a sviluppare l’uso di Instagram, Suono Nube, Flickr e la presenza sui social media in Cina.  Il club della famiglia Usa Kroenke ha rinnovato la collaborazione con MP Silva che continuerà a distribuire “The Arsenal Media Channel” e a fare da consulente strategico del club. Nella stagione 2013/14, MP Silva ha realizato una distribuzione record del prodotto in 130 territori in cinque continenti, coprendo una portata potenziale pubblico di 392 milioni di famiglie in Europa, Asia-Pacifico, MENA, America Latina e Nord America. da http://www.itasportpress.it/

mercoledì 30 luglio 2014

Arsenal, stop ai concerti all’Emirates. Le casse non sorridono

L’Alta Corte ha respinto il ricorso dell’Arsenal contro la decisione presa da un ispettore della pianificazione che ha bloccato la loro proposta di aumentare il numero diconcerti tenuti allo stadio Emirates da tre a sei all’anno,respingendo così la tesi dell’Arsenal secondo la qualel’ispettore non avrebbe adeguatamente tenuto conto deibenefici della proposta e la sua conformità generalecon il piano di sviluppo del territorio locale.
Il consiglio di Islington ha respinto il ricorso del club britannico contro l’ispettore della pianificazioneDavid Smith sostenendo che: “Il club è stato comunque in grado di pagare gli stipendi dei suoi migliori giocatori e di spendere 42 milioni di sterline per acquisire i servizi di Mesut Ozil, nonostante non ci fossero ancora programmate delle date relative ai concerti”.
Alcuni residenti locali erano preoccupati per il rumore dei concerti supplementari, che includevano leesibizioni di Bruce Springsteen, Coldplay, Green Day e Muse, che avrebbero fatto guadagnare al clubcirca 350.000 sterline ciascuno.
da http://www.calcioefinanza.it/

mercoledì 21 maggio 2014

Arsenal: l’analisi tecnica del Bilancio 2012/13

La società “Arsenal Holdings plc” ha chiuso il bilancio consolidato al 31 maggio 2013 con un fatturato di £ 280,4 milioni (€  327,3 milioni ad un cambio 1 € = 0,8565 £) e un utile netto di £ 5,8 milioni (€  6,8 milioni). Mentre il fatturato segna un incremento di £ 37,4 milioni (+15,37%), grazie al settore immobiliare, l’utile netto segna un decremento di £ 23,8 milioni. Il settore sportivo ha contribuito con un fatturato di £ 242,8 milioni (€ 283,5 milioni) ed un risultato prima delle imposte positivo per £ 1,6 milioni. Gli Amministratori, dopo aver creato una base finanziaria solida, hanno posto come obiettivo fondamentale la crescita dei ricavi commerciali, per rendere il club sempre più competitivo.
L’Arsenal fa parte di un gruppo con a capo la società Arsenal Holdings Plc, con sede nel Regno Unito. Arsenal Holdings Plc è, a sua volta, controllata dalla società KSE UK Inc., che ne possiede il 66,8%. Tale società, risulta registrata negli USA, precisamente nello Stato del Delaware, e fa capo a Enos Stanley "Stan" Kroenke, che pertanto è il controllore in ultima istanza del Gruppo.
Al momento l’Arsenal non ha alcun problema a confrontarsi con il criterio del “Breakeven Result” del Fair Play Finanziario e con le sue soglie di tolleranza. Il risultato prima delle imposte del Gruppo al 31 maggio 2013  è positivo per £ 6,6 milioni (€ 7,8 milioni), quello al 31 maggio 2012 era anch’esso positivo per £ 36,6 milioni.
Se considerassimo solo il settore calcio l’aggregato del risultato prima delle imposte degli ulimi due esercizi è positivo per £ 35,7 milioni pari a € 41,7 milioni.
L’utile netto del 2012/13, risulta pari a £ 5,8 milioni (£ 29,6 milioni nel 2011/13) ed è ormai l’undicesimo risultato positivo consecutivo, per trovare un bilancio in perdita bisogna risalire all’ormai lontano 2001/02.
Molti sono i dati del bilancio consolidato da giudicare positivamente in ottica Fair Play Finanziario. Tuttavia, da contraltare a questi ottimi risultati economici e finanziari, alcuni tifosi mettono in evidenza che l’Arsenal non vince un trofeo importante, ormai da molti anni.
Gli Amministratori del club hanno messo in rilievo che questi anni sono serviti a creare una base finanziaria solida, che risulterà molto utile nel futuro. Per conseguire un business sostenibile è molto importante la crescita dei ricavi commerciali, che rappresenta un obiettivo fondamentale del club sia nel breve che nel medio termine. Secondo gli Amministratori, la concorrenza è diventata molto agguerrita, sia da parte dei club della Premier League, che da parte degli altri club europei. Nonostante l’introduzione del Fair Play Finanziario, i prezzi dei migliori calciatori è in continua crescita (si pensi a Bale) e di conseguenza anche i salari. Pertanto, con la solida base finanziaria creata in questi anni, il club potrà essere competitivo. L’acquisto di Mesut Özil dal Real Madrid, durante l’ultima campagna trasferimenti, sembra confermare tale ragionamento. da http://tifosobilanciato.it/

lunedì 7 ottobre 2013

ARSENAL, fatturato record con Emirates e con i concerti dei Coldplay

L’Arsenal annuncia l’ennesimo bilancio positivo. Nella stagione appena conclusa (i risultati contabili fanno riferimento, per l’esattezza, all’annualità chiusa al 31 maggio 2013) si sono registrati profitti, prima delle tasse, per 7,9 milioni di euro (in calo rispetto ai 43 milioni di utili del bilancio 2012). Con un utile dopo le imposte di 6,8 milioni di euro contro i 35 milioni dell’anno precedente). Il fatturato e lo sviluppo commerciale. I minori profitti, a fronte di un aumento del fatturato da 278 a 287 milioni di euro (da 235 a 242 milioni di sterline), dipendono soprattutto dalla diminuzione delle plusvalenze derivanti dal calciomercato (55,5 milioni di euro contro i 77,4 della stagione precedente). L’Amministratore delegato, Ivan Gazdis, ha aggiunto a ciò, che in futuro il forte incremento dei ricavi derivanti dai diritti radiotelevisivi (dal quale si attende una crescita vicina al 50%) e alla nuova sponsorizzazione con la compagnia aerea Emirates (circa 180 milioni di euro fino al 2019) si ritiene fiducioso che l'Arsenal potrà continuare a mantenersi competitivo rispetto alle principali squadre della Premier League ed europee. Commentando i risultati per l'anno il Presidente del club, Sir Chips Keswick, ha aggiunto che “siamo di fronte ad un panorama sempre più competitivo in Premier League e Europa. Nonostante le iniziative del fair play finanziario i prezzi di trasferimento e i salari dei giocatori continuano a muoversi sempre più in alto. E’ quindi positivo che la forte piattaforma finanziaria che abbiamo creato in questi anni ci permette di continuare a essere competitivi ai massimi livelli. Dobbiamo continuare a crescere soprattutto sul piano commerciale”. Inizio moduloI recenti tour in Asia hanno attratto, per esempio, nuovi partner regionali come la società di telefonia mobile indonesiana Telkomsel e la società di betting Bodog. Sono stati anche firmati accordi con la Imperial Bank in Kenya e Uganda e la Sterling Bank in Nigeria e altre intesa con aziende indiane. Nel prossimo anno finanziario si punterà ancora ad accrescere questi partenariati regionali.Ricavi e costi. I profitti operativi (al netto di ammortamenti e palyer trading) dell’attività sportiva sono scesi da 38 a 29,7 milioni di euro. I ricavi dalle vendite immobiliari sono salite fra il 2012 e il 2013 da 9 a 44 milioni di euro, anche grazie alla vendita delle strutture commerciali di Queensland Road. Il Gruppo Arsenal non ha debiti a breve termine e continua ad avere una piattaforma finanziaria solida da riserve di cassa, di 140 milioni di euro.Per quanto riguarda i ricavi dal botteghino, con 26 gare casalinghe (tra cui 19 Barclays Premier League e 4 Champions) a una media di biglietti venduti per partita di 59.928, e 5 concerti per Coldplay (3) e Muse ( 2), hanno raggiunto quota  109,7 milioni di euro (92,8 milioni di sterline) . I ricavi relativi al broadcasting sono leggermente aumentati, nel 2013, a 101,6 milioni di euro (nel 2012 erano pari a 100 milioni). I ricavi commerciali del Gruppo Arsenal sono aumentati di circa il 19 % a 74 milioni di euro. Il driver principale di questa crescita è stato il contratto di partnership estesa con Emirates, che è entrato in vigore per la seconda metà dell'anno. Sul fronte dei costi i salari sono cresciuti del 7,7%, passando dai 170 milioni di euro del 2012 a 182,6 milioni. Gli ingaggi rappresentato il 63,6 % dei ricavi di calcio (nel 2012 il rapporto era al 60,9 %) . Anche se questo rapporto è aumentato negli ultimi anni, la spesa salariale è in linea con i parametri del fair play finanziario. Gli altri costi operativi ammontano a 73 milioni di euro.(marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com)

venerdì 4 ottobre 2013

Arsenal FC: fatturato 2012/13 in crescita, ma risultato al di sotto delle aspettative

Nonostante l'aumento del fatturato da 235 a 242 milioni di sterline, il risultato di esercizio dell'Arsenal è in forte calo rispetto al 2011/12, attestandosi a 6,7 milioni (erano 36,6 milioni nell'esercizio precedente). In buona parte la diminuzione è stata spiegata da minori plusvalenze derivanti dal calciomercato (47 milioni di sterlini contro i 65,5 della stagione precedente). L'Amministratore delegato, Ivan Gazdis, ha comunque confermato che grazie al forte incremento dei ricavi derivanti dai contratti di sfruttamento dei diritti radiotelevisivi (dal quale si attende una crescita vicina al 50%) e alla nuova sponsorizzazione con la compagnia aerea Emirates (150 milioni di sterline fino al 2019), si ritiene fiducioso che l'Arsenal potrà continuare a mantenersi competitivo rispetto alle principali squadre della Premier League ed europee. da http://tifosobilanciato.it

giovedì 23 maggio 2013

Arsenal-Puma: matrimonio record da 170 milioni di euro

Arsenal e Puma, un sodalizio commerciale in dirittura d’arrivo per 170 milioni di euro, nell’arco del prossimo quinquennio (più di 34 milioni di euro su base stagionale). Sarà l’accordo più ricco, sul fronte delle sponsorizzazioni tecniche, nella storia della Premier league inglese e al secondo posto assoluto in ambito continentale, secondo quanto riporta il quotidiano economico-politico Lanotiziagiornale.it, guidato da Gaetano Pedullà. 
L’attuale contratto dei biancorossi con la Nike scadrà il prossimo anno e la casa di abbigliamento americana non è interessata a rinnovare la collaborazione, puntando maggiormente sul nuovo contratto con il Manchester United (un club capace di vendere ogni anno più di 3,5 milioni di maglie “replica” in tutto il mondo). Per i “Gunners” è, tra l’altro, un’iniezione di liquidità fresca, soprattutto in vista della prossima finestra di calciomercato, per rafforzare la rosa a disposizione dell’allenatore francese, Arsene Wenger.
Questa sponsorizzazione tecnica, così come quella commerciale con Emirates (già title-sponsor dell’impianto sportivo), cresciuta fino a 150 milioni di euro (su base settennale), rientra in una corretta strategia finalizzata a far crescere la “leva” dei ricavi, unica modalità per i top club europei, per venire incontro alle moderne esigenze di finanza aziendale imposte dal progetto del Fair play finanziario voluto da Michel Platini (presidente dell’Uefa) ed operativo dal prossimo gennaio 2014.
Nella stagione in corso Real Madrid e Barcellona sono i club che guadagnano di più dalle forniture degli sponsor tecnici. Nel 2012-13, infatti, il Real ha incassato 38 milioni di euro dal fornitore tecnico Adidas; il Barça invece circa 33 milioni da Nike. Subito dopo il binomio iberico, il Manchester United, (che riceve da Nike una cifra vicina a 31,5 milioni) e il Liverpool, che, dal nuovo sponsor tecnico statunitense Warrior, incassa 31 milioni a stagione.

I dati, emersi da una recente ricerca di PR Marketing, evidenziano la battaglia tra due colossi dell’abbigliamento sportivo, Adidas e Nike, che spendono complessivamente in Europa (per vestire i rispetti football club-partner) un valore complessivo di 3 miliardi di euro. L’Adidas si è assicurata il 38% della quota di mercato europeo, per un valore di quasi 1,3 miliardi di euro l’anno; Nike investe su circa il 36% del comparto, per una cifra di 1,2 miliardi di euro, ma è proprietaria anche del marchio Umbro (circa il 4 per cento sulle forniture ai club). Grazie al nuovo contratto con l’Arsenal, Puma si posiziona come marchio outsider, così come in Champions league, dove sponsorizza tecnicamente i tedeschi del Borussia Dortmund, finalista a Wembley con i cugini del Bayern Monaco (club-bandiera del portfolio Adidas).

mercoledì 3 ottobre 2012

Arsenal, nel 2012 giro d'affari per quasi 300 milioni di euro e utili a quota 40 milioni

Il fatturato dell'Arsenal, al termine della stagione 2011/12, è stato di 294 milioni di euro (235 milioni di sterline) contro i 281 milioni di euro del 2011. L'utile operativo (al lordo di oneri eccezionali, ammortamenti e trading di giocatori) è stato di circa 40 milioni di euro (32,3 milioni di sterline).  Nel 2011 l'utile era stato di 57 milioni. Il calciomercato ha portato un attivo di 32,5 milioni (nel 2011 si era registrata una perdita di 17,5milioni) grazie alle cessioni di Cesc Fabregas e Samir Nasri (parzialmente compensati da maggiori ammortamenti). L'attività immobiliare con il progetto Highbury Square  va riducendosi con un utile di esercizio di circa 9 milioni (contro i quasi 37 del 2011). Osservando le voci di entrata spicca il fatto che dall'Emirates Stadium arrivano 118 milioni di euro, somma che supera la quota da diritti tv pari a 103 milioni di euro. I ricavi commerciali sono invece 65 milioni. In termini di costi, sono aumentati i salari arrivando a 180 milioni di euro (nel 2011 erano a 155). La massa salariale rappresenta il 60,9% dei  ricavi calcistici (nel 2011 si era al 55,2%). Il livello complessivo di indebitamento del gruppo Arsenal è stabile intorno ai 120 milioni di euro. Commentando i risultati dell'esercizio, Peter Hill-Wood, presidente non esecutivo, ha detto: "Abbiamo investito nella squadra e nelle infrastrutture del club nel suo complesso e questo continuerà. I nuovi regolamenti finanziari Uefa hanno aggiunto un ulteriore enfasi alla necessità di una sana gestione. Per questo motivo le nostre attività per aumentare le entrate sono importanti. I ricavi sono aumentati e ci permettono di continuare ad essere competitivi e di tenere il passo con i costi". Ivan Gazidis, amministratore delegato, ha aggiunto: "L'Arsenal si è qualificato per la Champions League per la quindicesima stagione di fila, mentre fuori dal campo abbiamo una strategia di business e infrastrutture che ci stanno aiutando a far crescere i nostri ricavi. Questa crescita dei ricavi fornirà finanziamenti sostenibili per futuri investimenti nella squadra mantenendola all'interno dei requisiti finanziari del Fair Play". da http://marcobellinazzo.blog.ilsole24ore.com

venerdì 28 settembre 2012

Una società sana

In un’intervista rilasciata ad ArsenalPlayer, Ivan Gazidis, Amministratore Delegato del Club ed ex vice commissario della Major League Soccer, la massima divisione di calcio dell’America del Nord, ha reso noti i numeri a bilancio dell’Arsenal Football Club.In premessa ha tenuto a sottolineare che il Club è in una situazione finanziaria totalmente sana, e che l’esistenza dell’Arsenal è legata principalmente all’essere ancora una squadra di calcio e non solo un business. “Certo – come sottolineato da Gazidis – per poter ottenere dei risultati sul campo è necessariamente importante sapersi muovere dal lato finanziario, e da questo punto di vista crediamo di essere riusciti a coniugare entrambe le cose.”. La posizione dell’Arsenal è testimoniata dai 153 milioni di sterline disponibili in cassa, quindi un budget che potrebbe permettere di aumentare considerevolmente la qualità media della rosa, ma è altrettanto vero che la maggior parte di questo fondo sarà destinato ad altre spese, come quelle per garantire lo stipendio a tutti i tesserati della società, giardinieri compresi. Un modo di lavorare e di amministrare che condivido in pieno, soprattutto se si prende in considerazione il lungo percorso fatto fino ad oggi, dal momento della costruzione dell’Emirates Stadium. La società ha dovuto fare i conti con le spese per lo stadio, per le banche, cercando al tempo stesso di mantenersi ad ottimi livelli sul terreno di gioco. La storia ci racconta che entrambe le cose sono state fatte, che se da un punto di vista finanziario oggi si possono raccogliere quei frutti che metaforicamente significano una lunga vita al Club, dal lato sportivo la squadra s’è classificata sempre tra le prime quattro d’Inghilterra, mantenendosi in Champions League, ed ottenendo i denari dell’Uefa. Vero anche che mancano i trofei, ma credo allo stesso tempo che aver visto un Arsenal sempre competitivo in queste stagioni sia stato motivo d’orgoglio, augurandosi che tutto quel lavoro servirà per un domani più vincente. Questi risultati porteranno inevitabilmente nuove collaborazioni, nuove contrattazioni con sponsor e clienti, e tutto questo potrà giovare ad un Club che nel prossimo lustro potrebbe piazzarsi in pianta stabile tra i Club calcistici più importanti del pianeta. da http://www.arsenalitalia.com/

venerdì 6 luglio 2012

Van Persie non rinnova, scoppia una guerra intestina all’Arsenal!

Quella che si appresta a vivere l'Arsenal, è un'altra estate di passione. Dopo aver perso un anno fa Fabregas e Nasri, il club londinese deve ora fare i conti con la volontà di Robin Van Persie di non rinnovare. Proprio la decisione del campione olandese, ha creato malumore all'interno della società. 

I due secondi azionisti del club, Alisher Usmanov e Farhad Moshiri, hanno infatti duramente attaccato la politica scelta dal proprietario Stan Kroenke. 
"Quando si è iniziata la politica dell'autofinanziamento, l'obiettivo era quello di soddisfare quelli che erano all'epoca i principali azionisti e che poi hanno ceduto le loro azioni. Questa scelta, sta però ora portando i nostri migliori giocatori a cercarsi altre destinazioni".
L'Arsenal non potrà quindi continuare a crescere se si andrà avanti con l'autofinanziamento: "Tutto sta andando a discapito delle prestazioni sportive. Questa politica ci sta facendo perdere i nostri migliori talenti a favore dei nostri principali concorrenti. I giocatori si chiedono quali siano le reali ambizioni del nostro club e, la situazione di un calciatore eccezionale come Van Persie lo dimostra". 
Non ci si fa illusioni sul futuro dell'olandese in casa Gunners: "Perderemo un altro campione perchè non possiamo assicurargli la conquista dei trofei. Si può fare buon viso a cattivo gioco, si può pontificare questo modello, ma non possiamo più garantire successi ai nostri tifosi".
Sul giocatore, intanto, dopo l'annuncio della volontà di non rinnovare è ressa tra le squadre più facoltose d'Europa. In pole i soliti sceicchi di Manchester City e Paris Saint-Germain, due club a caccia di un centravanti di livello top per la prossima stagione. Ma occhio allo United, pista emersa a sorpresa nelle ultime ore.

giovedì 5 luglio 2012

Arsenal: azionisti contro patron Kroenke per caso Van Persie

Due azionisti di minoranza dell'Arsenal hanno scritto al proprietario americano Stan Kroenke "esprimendo forti riserve su come stia gestendo il club dopo che il capitano Robin van Persie ha annunciato che non rinnoverà il suo contratto". Alisher Usmanov e Farhad Moshiri hanno scritto una lettera in cui sostengono che lo "stretto" regime finanziario imposto dal patron Usa sta costringendo il manager Arsene Wenger a "vendere i migliori giocatori per trovare dei sostituti più economici". I due azionisti lamentano il fatto che "ci troviamo di fronte al pericolo di perdere il nostro miglior giocatore" perché non possiamo "dargli la certezza di vincere dei trofei" e chiedono "garanzie perchè ciò non accada più". Usmanov e Moshiri detengono poco meno del 30% delle azioni dell'Arsenal attraverso la società di investimenti Red & White, ma per volere di Kroenke non fanno parte del consiglio di amministrazione. (LaPresse News)

martedì 26 giugno 2012

Arsenal: nuove liquidita' per i gunners

L'Arsenal si è assicurata un'altra iniezione di denaro con la vendita di un sito vicino allo stadio, l'Emirates, per la cifra di £ 26.000.000.
Il sito, a Queensland Road, è stato acquistato da Barratt and London & Quadrant. Una volta completato, con un investimento di £ 128.000.000, sarà composto da tre torri residenziali che offriranno appartamenti che vanno da monolocali ad attici. Lo sviluppo comprenderà anche due fitness suite, un giardino paesaggistico sopraelevato, locali commerciali e un caffè.
La società dell'Arsenal ha detto che la vendita, che è stata completata dal braccio di proprietà del club, Ashburton Trading Ltd, si rifletterà nei risultati finanziari 2012-13.

martedì 1 marzo 2011

Futuro prossimo; Queensland Road

Le immagini che vedete le ho catturate prima di Arsenal-Barcelona, dietro la Clock End è in costruzione un nuovo complesso residenziale, il Queensland Road. Queste nuove palazzine saranno il futuro dell'Arsenal. Verranno messe in vendita e l'Arsenal ne ricaverà tutti i benefici economici, che apporteranno notevoli introiti nelle casse societarie dei Gunners. Il futuro è sempre più roseo a dispetto delle situazioni disastrose degli altri club in tutta Europa http://www.arsenal.com/news/news-archive/newlon-signs-up-for-queensland-road-project http://www.arsenal.com/news/news-archive/newlon-signs-up-for-queensland-road-project

venerdì 22 ottobre 2010

Gazidis: “Investiremo nel club”

L’amministratore delegato dell’Arsenal Ivan Gazidis ha oggi ribadito la piena integrità delle casse dei Gunners, autori anche di un buonissimo inizio di stagione: “E’ una strada impegnativa la nostra, ma abbiamo conquistato la nostra indipendenza – si legge sul Telegraph – . Non dobbiamo fare affidamento su nessuno, ma solo su noi stessi per il successo futuro. Tuttavia dobbiamo continuare ad andare avanti, restare fermi non sarà un’opzione”. Rassicura i tifosi della squadra inglese: “Stiamo per completare Highbury Square". Raccoglieremo i frutti dei nostri progetti: le finanze del club sono in salute. Questo non significa che abbiamo risorse illimitate, ma significa che abbiamo fondi sufficienti ad investire – ha detto il dirigente sudafricano sul sito ufficiale del club -. Abbiamo la squadra più giovane della Premier e dobbiamo tradurre tutto questo potenziale in risultati: nella misura in cui il nostro manager penserà sia necessario, utilizzeremo i nostri fondi per fare qualche passo in avanti. Il futuro di tutti i giocatori è sicuro ed eventuali trasferimenti verranno tutelati. Uno o due giocatori sono giunti al termine del contratto: William Gallas, per esempio. Arsene Wenger ha individuato nella difesa il punto debole di questa stagione, non è difficile immaginare quindi che ci concentreremo su questo settore del campo”. Gazaris non ha dubbi sulla permanenza di Arsene Wenger sulla panchina dei gunners: “Tutti sanno che la dirigenza è sempre stata con Arsene, e che si fida totalmente di lui” ha detto Gazidis al Telegraph, per poi continuare: “Non ho dubbi sul fatto che rinnoverà il proprio contratto, noi intanto dobbiamo capire quale strada intraprendere per soddisfare l’attesa di un trofeo” ha concluso Gazidis, con riferimento alle ambizioni del club ed alla volontà di Wenger di vincere qualcosa.

giovedì 16 settembre 2010

Arsenal, il controllo e la partecipazione

Recentemente l'Arsenal ha intrapreso alcune iniziative volte a creare la possibilità, per la fan-base, di sentirsi in qualche modo parte del club.Qualcuno, scherzando, ha detto che continua la "barcellonizzazione" dell'Arsenal ;) .Per cogliere appieno questa novità, bisogna partire con il considerare che l'Arsenal è un club molto tradizionale che, anche aldilà dei risultati conseguiti dalla squadra sul campo, è sempre stato ottimamente gestito, riuscendo a coniugare i valori etici con quelli sportivi e finanziari.
UN CLUB FAMILIARE - In un calcio inglese che oggi appare sempre più dominato dai mecenati stranieri, l'Arsenal rappresenta la tradizione e l'eccellenza, avendo saputo guadagnarsi nel tempo una solida reputazione for doing the right thing.Questo è dovuto al fatto che, sin dal momento della sua costituzione nel 1888, il club ha sempre goduto di grande stabilità, sia con riferimento al board (l'organo che prende le decisioni operative, equivalente ad un nostro consiglio di amministrazione) che all'assetto proprietario.La stabilità è dimostrata dal fatto che ci sono due famiglie che hanno indissolubilmente legato la propria storia a quella del club, garantendo così continuità e rispetto dei valori tradizionali.La prima è la famiglia Hill-Wood, che è coinvolta nel club da 90 anni, cioè da quando Samuel Hill-Wood, dopo essere diventato director nel 1918-19, è subentrato come presidente a Henry Norris nel 1929, conducendo l'Arsenal con grande saggezza sia nella golden era degli anni'30 (quando, grazie alla visione lungimirante del grande Herbert Chapman, era diventato uno dei due o tre club più importanti del mondo), sia nel difficile periodo del dopoguerra. Alla sua morte, avvenuta nel 1949, è entrato nel board il figlio Denis, il quale è stato presidente dal 1962 al 1982, quando gli è subentrato l'attuale presidente Peter Hill-Wood. L'altra famiglia indissolubilmente legata al club è la famiglia Bracewell. Sir Bracewell Smith, businessman ed esponente del Partito Conservatore, divenne director nel 1938 e presidente nel periodo 1949-1962., mentre suo figlio,Sir George Bracewell-Smith, è stato director dal 1953 al 1976. Il di lui figlio, Sir Charles Bracewell-Smith, ha rappresentato la terza generazione di Bracewell-Smith coinvolta nella gestione dell'Arsenal, e sua moglie Lady Nina Bracewell-Smith è tuttora director, nonchè (come diremo) depositaria di un consistente pacchetto di quote su cui si sono concentrati gli appetiti dei due principali azionisti della società che controlla l'Arsenal FC. Altri esponenti della famiglia Bracewell-Smith hanno servito l'Arsenal come directors, e in particolare il nipote di Sir Bracewell-Smith, Clive Carr, che dal 1981 è presidente onorario a vita del club.
IL CONTROLLO DELL'ARSENAL - L'Arsenal FC (AFC) è controllato da una holding con natura di public company denominata Arsenal Holdings plc (AH), le cui partecipazioni, che sono frazionate in 62,219 unità, sono disponibili non in Borsa ma in uno speciale mercato ristretto denominato Plus Market Group. In teoria chiunque può procurarsi queste partecipazioni, ma in pratica ciò è molto difficile, sia perchè si tratta di un mercato ristretto e specialistico, sia perchè il valore di mercato di ciascuna ammonta a circa 9.500 £, cifra evidentemente non alla portata di tutti. Di fatto le partecipazioni in AH sono attualmente frammentate e le vicende relative al loro controllo è divenuta appassionantissima, assumendo non di rado i contorni di un thriller mozzafiato. I componenti dell'attuale board dell'AFC posseggono poco più del 45 % delle partecipazioni in AH. I due principali azionisti sono, per il tramite di società da loro controllate, l'americano Stan Kroenke, che detiene il 29,9 %, e il milionario russo Alisher Usmanov, che ha raggiunto circa il 25 % dopo avere rilevato a sorpresa le quote dell'ex director of football e vice presidente David Dein, apprezzato uomo di calcio con incarichi prestigiosi anche nella FA, che ha svolto un ruolo molto importante nei successi dell'Arsenal di Wenger, salvo successivamente entrare in conflitto con il club, al punto che non solo ha lasciato l'incarico, ma ha addirittura ceduto il suo pacchetto al discusso Usmanov, aprendogli la strada per una scalata che gli altri azionisti ritengono sgradita e molto pericolosa in quanto potrebbe preludere al c.d. take over, cioè all'acquisizione totale del club da parte di un magnate straniero, come è avvenuto per Liverpool, Chelsea, Manchester United e Manchester City. In base alla legge inglese, chi raggiunge il 30% deve lanciare un'offerta totalitaria, e sia Kroenke che Usmanov non ci sono lontani. Per questo gli azionisti che sono anche directors hanno fatto un patto di sindacato fino al 2012 con il quale si sono reciprocamente concessi un'opzione sulle loro quote, in modo da evitare che le stesse vengano acquistate per puntare ad una scalata.Per il momento la situazione è di grande equilibrio, perchè Usmanov è bloccato, e Kroenke ha assicurato di non voler raggiungere il 30%, tanto è vero che gli è stato offerto anche un posto nel board dei directors con cui quindi, almeno per il momento, agisce di concerto.Resta cruciale il ruolo che potrà svolgere Lady Nina Bracewell-Smith, nata in India come Nina Kakkar, figlia di un diplomatico indiano, la quale nel 1996 ha sposato Sir Charles Bracewell-Smith, figlio di Sir George, alla quale il padre ha ceduto la quota delle partecipazioni nell'AH che la sua famiglia aveva sempre detenuto. Dopo avere acquistato una quota così importante il board è stato praticamente costretto a cooptarla nel consiglio; senonchè, l'ingresso di una spregiudicata donna d'affari digiuna di calcio in un club molto tradizionalista non poteva essere visto di buon grado, tanto è vero che nel 2008 la Bracewell-Smith è stata praticamente "dimissionata".Il problema è che Lady Nina continua a detenere un'importante quota del 15,9 % di partecipazioni che, se cedute ad Usmanov, potrebbero consentirgli di lanciare l'offerta per il take over: In AH attualmente ci sono quattro grandi investitori, a Kroenke, Usmanov e Lady Bracewell-Smith dovendosi aggiungere Denny Fiszman che fa parte del board e detiene circa il 16% delle partecipazioni. Il restante 12% del pacchetto azionario circa è suddiviso tra i piccoli azionisti, alcuni dei quali facenti parte del board.
L'ARSENAL SUPPORTERS' TRUST - Per dare voce anche ai soci di minoranza, e a tutti coloro che non potendo permettersi di acquistare una quota in AH intendono però esercitare un controllo e avere una voce nella gestione del club, nel 2003 è stato creato l'Arsenal Supporters Trust (AST), una società registrata come Industrial and Prevident Society (una specie di nostra cooperativa, con finalità mutualistiche). Dell'AST fanno parte 750 membri, tra i quali sono ricompresi possessori di quote di AH per circa un 3%.Anche semplici tifosi non detentori di quote in AH possono peraltro far parte dell'AST, versando una quota associativa di £ 30 all'anno o diventare membri vitalizi versando una quota una tantum di 250 £. Nel 2004 e nel 2006 l'AST ha acquistato tre quote di AH; per mezzo del trust, e attraverso la holding, i membri dell'AST detengono quindi indirettamente una piccola quota dell'Arsenal (http://www.arsenaltrust.org/trust.php).
L'AST funziona in modo democratico, secondo il principio: una testa un voto. Tutti i membri possono in teoria eletti nel board.Oltre che possedere e gestire partecipazioni in AH, scopo dell'AST è quello di tutelare l'interesse degli azionisti di minoranza in AH, facilitare l'ingresso di nuovi azionisti di minoranza e il coinvolgimento dei tifosi nell'AFC, e controllare dall'interno il modo in cui il club viene gestito, anche attraverso appositi incontri con i principali investitori.Con la collaborazione dell'AFC, l'AST ha anche pubblicato il bellissimo, e purtroppo esaurito, "Custodianship at Arsenal", un libro che ripercorre le vicende attraverso le quali si sono sedimentati i valori di cui l'Arsenal è depositario e l'AST, come suggerisce il titolo, "custode", con il compito di evitare che questi valori vadano perduti o traditi a causa dell'ingresso nel club di persone estranee alla sua storia. Insomma, la moderna tendenza di trasformare il calcio in un business, se per certi versi è inevitabile, per altri può essere contenuta attraverso l'uso di strumenti, come l'AST, che consentano a quanti sono interessati a preservare i valori tradizionali del club, di farne parte anche senza essere costretti a sborsare cifre esorbitanti.
L'ARSENAL FANSHARE - Nella stessa direzione va un nuovo, interessantissimo, strumento partecipativo, che si chiama Arsenal Fanshare Society (AFS) ed è stato costituito proprio dall'AST, in quanto è funzionale al suo scopo di rendere ancora più diretta ed effettiva la possibilità che quante più persone possibile possano entrare a far parte dell'Arsenal con scopo di partecipazione più che di investimento. Si tratta quindi di un'organizzazione no-profit, complementare ma separata rispetto all'AST. Anche AFS è un Industrial and Provident Society (abbiamo già chiarito trattarsi di una cooperativa), del cui board fanno parte membri di AST. AFS non organizza eventi o meeting come AST ma, come dice il suo nome, ha il compito di gestire partecipazioni dell'AH (shares) mettendole a disposizione dei fans.L'idea che sta alla base di questo progetto è infatti la seguente: dato che il valore di mercato (quindi il costo effettivo) di una singola quota di partecipazione in AH, del valore nominale di 1 £, è di 9.500 £, un investimento che pochi possono permettersi, si è ritenuto di dare la possibilità di partecipare ad AH in modo indiretto, acquistando le partecipazioni di AFS, che a sua volta acquista le quote di AH ogniqualvolta nel fondo comune di AFS ci sarà un importo corrispondente al valore di mercato di una quota in AH, e sempre che per ogni quota di AH che si va ad acquistare siano state acquistate le 100 quote di AFS in cui questa verrà suddivisa.Il senso economico dell'operazione è che le partecipazioni in AFS valgono un centesimo di quelle in AH, quindi attualmente 95 £ l'una (ma il valore di mercato è soggetto a fluttuazione).
In pratica AFS acquista le partecipazioni in AH e divide ciascuna quota di AH in cento quote di AFS: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/what-is-arsenal-fansharePer diventare membri di AFS bisogna pagare un prezzo d'ingresso di 20£ una tantum, e poi versare una somma mensile che ognuno può autodeterminare in una somma compresa tra 10 e 1000 £. Le somme di volta in volta versate affluiscono in un conto intestato al singolo sottoscrittore. Ogni qualvolta le somme versate raggiungono l'importo di 95 £ o un multiplo di 95 £ (o di quello che eventualmente sarà il diverso valore di mercato delle quote), il sottoscritore diventa titolare di altrettante quote di partecipazione in AFS.Quando si possiedono 100 quote di AFS, si può convertirle in una quota di AH, e partecipare all'Assemblea generale con diritto di voto corrispondente ad una quota di partecipazione (questo perchè, come detto, AFS acquista le quote di partecipazione in AH e divide ciascuna in 100 quote di AFS). L'investimento può essere interrotto in ogni momento, e il capitale investito può essere recuperato al prezzo attuale di mercato, ma in questo caso il sottoscrittore deve vendere tutte le quote in suo possesso ed uscire dallo schema associativo.Ecco come funziona l'investimento: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/how-does-arsenal-fanshare-work. Ovviamente AFS acquista le partecipazioni in AH da parte di chi le detiene (verosimilmente le quote disponibili verranno rinvenute nell'ambito di quel 12 % di piccoli azionisti). Sono state fatte delle proiezioni in base alle quali si ritiene che non ci saranno problemi a reperire sul mercato e ad acquistare quote di AH. Ove non vi fosse disponibilità, si chiederebbe aiuto al club o ai maggiori azionisti. Questo link conduce allo schema di come funziona il meccanismo di acquisto delle quote di AH, man mano che nel fondo comune di AFS ci sono risorse sufficienti: http://www.arsenalfanshare.com/about-us/how-your-fanshares-could-mount-upPer fare un esempio, chi investe 25 £ al mese, alla fine dell'anno ha versato 300 £ che gli danno diritto ad avere 3 quote di Arsenal fanshare con un residuo di 8 £.In caso di takeover, tutti gli azionisti di AH dovranno pronunciarsi sull'offerta totalitaria, e anche i membri di AFS potranno quindi avere voce in questa decisione così cruciale. Se l'offerta dovesse essere accettata, l'azionista di maggioranza dovrà acquistare tutte le quote di partecipazione in AH, comprese quelle inserite nello schema di AFS, i cui membri riceveranno un corrispettivo della loro partecipazione.Naturalmente, con l'auspicio che questa eventualità non debba mai accadere. Queste sono in dettaglio tutte le regole di AFS:
di Stefano "Mister Wolf" da http://ukfootballplease.blogspot.com/

venerdì 26 febbraio 2010

Arsenal riduce debito del 40%, ora 229 mln

(Ap-Apcom) - L'Arsenal ha ridotto del 40 per cento il proprio debito complessivo abbattendo l'esposizione verso i creditori a circa 229 milioni di euro. Il club londinese, uno dei più stabili in una Premier League minacciata da una possibile bufera finanziaria per l'enorme debito complessivo delle 20 società, ha incassato circa 40 milioni di euro lordi nel semestre chiuso lo scorso 30 novembre grazie alla vendita di altri 261 appartamenti nel complesso residenziale di Highbury Square, sorto nella zona del vecchio stadio dei 'Gunners'. Nel complesso le operazioni finanziarie dell'Arsenal hanno portato il debito al di sotto dei 230 milioni di euro: nel maggio dello scorso anno lo storico club londinese era esposto per circa 374 milioni di euro. Peter Hill-Wood, presidente del club, ha spiegato che nei prossimi due anni gli asset immobiliari dell'Arsenal inizieranno a generare profitti da investire sul mercato dei calciatori.

giovedì 28 gennaio 2010

Arsenal, i conti volano grazie al vecchio Highbury

Grazie alla vendita degli appartamenti dell'impianto trasformato in complesso residenziale, la capogruppo della squadra di calcio londinese ha chiuso con un utile in aumento del 37% Il bilancio consolidato di Arsenal Holdings plc al 31 maggio 2009 è all’insegna dei record, con un fatturato di 313,3 milioni di sterline (circa 348 milioni di euro) in aumento del 40% su quello dell’anno precedente ed un utile netto di 35,2 milioni di sterline (circa 39 milioni di euro) con un incremento del 37% circa rispetto al 31 maggio 2008.L’indebitamento netto complessivo del Gruppo è diminuito da 318,1 milioni di sterline (353,4 milioni di euro) a 297.7 milioni di sterline (330,7 milioni di euro).La causa di questi dati record è l’inizio della vendita degli appartamenti di "Highbury Square", costruiti dove erano ubicate le tribune del vecchio glorioso stadio "Highbury", il cui campo di gioco è stato trasformato in un giardino. Il sito internet http://www.highburysquare.com/ pubblicizza tale progetto, che ha vinto il prestigioso "Premio Speciale della Giuria" al Mipim (la vetrina internazionale del real estate di Cannes). Tale premio, per quanto riguarda il mondo immobiliare, è l'equivalente dei premi Oscar.Come sottolineato da Peter Hill-Wood, presidente non esecutivo, i profitti del Gruppo sono aumentati in ciascuno dei tre anni in cui "Emirates Stadium" è diventata la nuova "casa" dell’Arsenal, tuttavia lo stesso presidente ha sostenuto che, nonostante i buoni risultati contabili, l’obiettivo principale dell’Arsenal sarà sempre il conseguimento del successo sul campo. Questo consolerà Paul Ashworth, il professore ultras tifoso dell’Arsenal, protagonista del film "Febbre a 90°", interpretato da Colin Firth ed uscito dalla penna di Nick Hornby.In questo bilancio consolidato emergono chiaramente due distinti settori di attività in cui operano le società del gruppo facente capo ad Arsenal Holdings plc, ossia l’attività calcistica (comprese le attività accessorie) e quella immobiliare.L’attività calcistica ha contribuito con un fatturato di 225,1 milioni di sterline (250,1 milioni di euro) ed un risultato prima delle imposte positivo per 39,9 milioni di sterline (44,3 milioni di euro). Tale settore, al 31 maggio 2009, registra un aumento di fatturato di circa l’8,38% (nel 2008 ammontava a 207,7 milioni di sterline). La causa principale di questo aumento è stata il maggior numero di gare casalinghe disputate.L’attività immobiliare ha contribuito con un fatturato di 88,3 milioni di sterline (98,1 milioni di euro) ed un utile lordo prima delle imposte pari a 5,6 milioni di sterline (6,2 milioni di euro). Al termine dell’esercizio 2008/09 era stata effettuata la vendita di soli 208 dei 655 appartamenti previsti dal progetto "Highbury Square". La crisi economica e le difficili condizioni di accesso al credito ipotecario hanno rallentato il ritmo delle vendite. Comunque dopo la chiusura dell'esercizio, si è proceduto al completamento di tutte le rimanenti opere di costruzione compreso il giardino centrale. La cerimonia ufficiale di apertura per Highbury Square si è tenuta il 24 settembre 2009 alla presenza di Arsène Wenger e di un certo numero di giocatori. Il numero di appartamenti venduti è salito a 445 con un fatturato cumulato del valore delle vendite di 172 milioni di sterline (191,1 milioni di euro) e il debito bancario contratto per la costruzione è stato ridotto a 47 milioni di sterline. In ogni caso il prestito contratto con Barclays Bank plc, la cui scadenza originaria era prevista per la fine di Aprile 2010, è stato rifinanziato, allungando la scadenza a dicembre 2010.Per quanto riguarda l’assetto azionario del gruppo, durante l'anno ci sono stati una serie di cambiamenti nelle partecipazioni importanti in seno al gruppo: sia la Kroenke Sports Enterprises che la Red and White Securities hanno superato il livello del 25 per cento. Al 21 dicembre 2009, la Kroenke Sports Enterprises, che fa capo all’imprenditore americano Enos Stanley Kroenke, risultava possedere una quota di partecipazione pari al 29,7%, mentre Red & White Securities, che fa capo al miliardario russo Alisher Usmanov, possedeva una partecipazione del 26,07%. Ivan Gazidis, proveniente dalla Major League Soccer, è entrato nel Gruppo in qualità di Chief Executive Officer dal 1° gennaio 2009. Secondo Ivan Gazidis dal punto di vista finanziario si prospetta un buon esercizio 2009/10, grazie al completamento delle vendite ad Highbury Square e alle cessioni di Adebayor e Kolo Touré. L’attività immobiliare, riguardante sia "Highbury Square" che il nuovo progetto "Queensland Road", continuerà a svolgere un ruolo importante nel corso dell’anno 2010.Il 30 luglio 2009, il progetto immobiliare "Queensland Road" ha ricevuto il via libera. Questo progetto, che prende il nome dalla strada che delimita a sud l’Emirates Stadium, prevede la costruzione di uno nuovo edificio di sei piani, a sud della strada omonima, composto da 213 unità residenziali da destinare ad alloggi a prezzi accessibili oltre a locali da destinare ad attività commerciali. Una seconda costruzione è prevista a nord della stessa strada, con 516 unità residenziali, un centro per gli sport indoor gestito dal Club, locali ad uso della comunità locale, e parcheggi.
STATO PATRIMONIALE
Il totale delle attività del gruppo ammonta a 833,4 milioni di sterline (circa 926 milioni di euro) sostanzialmente in linea con l’anno precedente (834,3 milioni di sterline).Le immobilizzazioni ammontanti complessivamente a 509,5 milioni di sterline (566,2 milioni di euro), sono composte da immobilizzazioni materiali per 440,3 milioni di sterline (489,3 milioni di euro); immobilizzazioni immateriali per 68,4 milioni di sterline (76 milioni di euro) e immobilizzazioni finanziarie per 730 mila sterline (811 mila euro).Le attività correnti ammontanti complessivamente a 323,9 milioni di sterline (359,8 milioni di euro), sono composte dalle rimanenze fabbricati per 167 milioni di sterline (185,6 milioni di euro) con una riduzione dell’11,15%, in conseguenza delle vendite effettuate; rimanenze materiale di merchandising per 1,7 milioni di sterline (1,9 milioni di euro); crediti con scadenza entro l’esercizio successivo per 45,9 milioni di sterline (51 milioni di euro); crediti con scadenza oltre l’esercizio successivo per 9,5 milioni di sterline (10,5 milioni di euro); disponibilità liquide per 99,6 milioni di sterline (110,6 milioni di euro) in aumento del 6,81% rispetto all’esercizio precedente.Il Patrimonio Netto è positivo per 194,3 milioni di sterline e registra un incremento del 22,14% rispetto ai 159,1 milioni di sterline dell’esercizio precedente.I debiti a breve ammontano a 314,1 milioni di sterline (circa 349 milioni di euro), in riduzione del 6,03% rispetto all’anno precedente. I debiti a lungo termine evidenziano una cifra pari a 292,7 milioni di sterline (circa 325,2 milioni di euro) in riduzione del 5,63% rispetto all’esercizio precedente. Gli accantonamenti a fondi rischi ammontano a 32,2 milioni di sterline (circa 35,8 milioni di euro) con un aumento del 4,8%.
CONTO ECONOMICO
La composizione del fatturato netto del gruppo, ammontante a 313,3 milioni di sterline è la seguente:- vendita biglietti partite per 100,1 milioni di sterline (111,2 milioni di euro) con un’incidenza percentuale sul fatturato totale del gruppo del 31,95%, mentre l’incidenza dei ricavi da biglietteria sul fatturato dell’attività calcistica è del 44%.. Tale voce registra un aumento del 5,81% rispetto all’esercizio precedente. La causa principale di questo aumento è stata il maggior numero di gare disputate. La presenza media nelle gare casalinghe è stata di 59.453 spettatori, nel 2008 era di 59.720, questo dato è dipeso anche dalla qualità degli avversari affrontati in FA Cup. Per la prima volta è stata superata la soglia di 100 milioni di sterline di incassi;- diritti televisivi per 73,2 milioni di sterline (81,3 milioni di euro) con un’incidenza percentuale del 23,36% sul fatturato totale del gruppo, in aumento del 7,02% rispetto all’esercizio precedente. Se consideriamo solo il fatturato dell’attività calcistica, i ricavi da diritti TV hanno un’incidenza del 32,52% sul totale. L’aumento è dovuto soprattutto al raggiungimento della semifinale di Champions League, mentre la redistribuzione dei diritti da Premier League ha leggermente penalizzato il gruppo;- ricavi da merchandising per 13,9 milioni di sterline (15,4 milioni di euro) con un’incidenza percentuale del 4,44% sul fatturato totale del gruppo, con un incremento del 6,92% rispetto all’esercizio precedente. L’incidenza dei ricavi da merchandising sul fatturato del settore calcistico è del 6,19%;- ricavi da sponsorizzazioni per 34,2 milioni di sterline (38,0 milioni di euro) con un’incidenza percentuale del 10,92%, in aumento del 9,27% rispetto all’esercizio precedente. L’incidenza dei ricavi da sponsorizzazioni sul fatturato del settore calcistico è del 15,19%;- ricavi da prestiti giocatori per 3,6 milioni di sterline (circa 4,0 milioni di euro), con un’incidenza percentuale del 1,15% sul fatturato totale del gruppo, in aumento rispetto alle 400 mila sterline dell’esercizio precedente.- ricavi da proprietà immobiliari merce per 88,3 milioni di sterline (98,1 milioni di euro) con un’incidenza percentuale del 28,18% sul fatturato totale del gruppo, con un notevole incremento rispetto ai 15,2 milioni di sterline (16,9 milioni di euro) dell’esercizio precedente;Le spese operative complessive ammontano a 274,8 milioni di sterline (305,3 milioni di euro) in aumento di circa il 40% rispetto ai 196,2 milioni di sterline (218 milioni di euro) registrati al 31 maggio 2008. Per quanto riguarda il settore calcistico, il costo del lavoro è salito a 104 milioni di sterline (nel 2008 era 101,3 milioni di sterline) e rappresenta il 46,2% dei ricavi di tale settore (nel 2008: 48,8%).Il risultato operativo è positivo per 38,5 milioni di sterline (42,8 milioni di euro).La differenza tra plusvalenze e minusvalenze derivanti dall’attività di compravendita di giocatori è positiva per 23,2 milioni di sterline (25,7 milioni di euro). Le maggiori plusvalenze sono state registrate per le cessioni di Alexander Hleb e Justin Hoyte.Gli oneri finanziari netti ammontano a 16,6 milioni di sterline (18,5 milioni di euro), nel 2008 risultavano pari a16,9 milioni di sterline. L’importo di 14,8 milioni di sterline si riferisce agli oneri finanziari riguardanti il prestito obbligazionario a lungo termine e a tasso fisso relativo alla costruzione dello stadio. Gli oneri finanziari riguardanti i prestiti contratti per i progetti immobiliari "Highbury Square" e "Queensland Road" sono stati imputati nel valore delle rimanenze. Gli interessi attivi sulle disponibilità liquide del Gruppo sono stati pari a 2.7 milioni di sterline (2008 - 4,0 milioni di sterline). Questo dato è stato negativamente influenzato dalla riduzione dei tassi di interesse durante l'anno. Il risultato prima delle imposte è positivo per 45,5 milioni di sterline (50,6 milioni di euro).Le imposte sul reddito ammontano a 10,2 milioni di sterline ( 11,4 milioni di euro).Il risultato netto è positivo per 35,2 milioni di sterline (39,1 milioni di euro) in aumento del 37% circa rispetto al risultato dell’esercizio chiuso al 31/05/2007 pari a 25,7 milioni di sterline (28,6 milioni di euro).
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
L’indebitamento finanziario netto del gruppo ammontante a 297,7 milioni di sterline è dovuto principalmente al debito contratto per il finanziamento dello stadio. Alla data del 31 maggio 2009, tale prestito, che ha durata ultraventennale a tasso fisso, si è ridotto 250,2 milioni di sterline a 244,9 milioni di sterline, essendo stato effettuato un rimborso di 5,3 milioni di sterline.Sempre alla stessa data, come già detto, il debito contratto per i progetti immobiliari si è ridotto da 139,3 milioni di sterline a 129,6 milioni di sterline. Questo debito, contratto a tasso variabile indicizzato al LIBOR più spread, è stato rifinanziato con scadenza dicembre 2010 e dovrebbe estinguersi senza problemi, con le vendite degli appartamenti.I prestiti obbligazionari a lungo termine, invece sono passati da 26,1 milioni di sterline a 26,4 milioni di sterline.A lenire questi debiti concorrono le disponibilità liquide che sono aumentate da 93,3 milioni di sterline a 99,6 milioni di sterline.
di Luca Marotta - Il Pallone in Confusione

sabato 9 gennaio 2010

I tifosi dell'Arsenal vanno a vivere nel vecchio stadio

Vivere sugli spalti è il sogno di ogni tifoso del calcio. A Londra, città con una grande tradizione calcistica, il sogno può diventare realtà, grazie alla trasformazione dello storico stadio dell'Arsenal in un complesso residenziale. La squadra londinese ha giocato l'ultima partita nell'Arsenal Stadium nel maggio 2006 e si è poi trasferita nel nuovo, scintillante e gigantesco Emirates Stadium poco lontano. L'Arsenal football club ha deciso di mantenere la proprietà del vecchio stadio modificandone l'uso. La scelta facile sarebbe stata quella di mantenere la grande facciata bianca anni Trenta, tutelata dalle Belle Arti britanniche, e dietro invece demolire tutto e costruire nuovi palazzi con il maggior numero di appartamenti possibile. Invece il club ha voluto mantenere sia gli spalti originali sia il campo centrale, per mantenere l'atmosfera da stadio nel complesso denominato Highbury Square. Gli appartamenti sui quattro lati si affacciano sul verde centrale, ora trasformato in grande giardino dal premiato paesaggista Christopher Bradley-Hole. Qui residenti e bambini possono ancora giocare a pallone per continuare la tradizione. Sotto il prato, nascosti alla vista, ci sono una palestra, una piscina e i garage.Gli architetti Allies and Morrison, che hanno appena ristrutturato la Royal Festival Hall a Londra, hanno usato tutta la loro creatività, mettendo un muro di vetro di fronte alle tribune, che sono diventate sette piani di appartamenti. Gli interni sono supermoderni, mentre la facciata esterna mantiene le decorazioni Art Decò originali.«Le tribune erano lunghe 96 metri e larghe 18, per coincidenza le dimensioni giuste per un complesso residenziale – spiega Chris Bearman, l'architetto che ha seguito i lavori –. I pannelli solari sul tetto garantiscono alla struttura le credenziali "verdi"».Il risultato, costato 150 milioni di sterline, è un complesso composto da 724 appartamenti, assolutamente unico e di grande impatto visivo, che ha ancora il feeling di uno stadio.I prezzi vanno dalle 250mila sterline per una camera da letto a 1,5 milioni di sterline per un attico con tre camere da letto. La maggior parte degli appartamenti è già stata venduta prima del completamento della struttura, nonostante la crisi. Ne restano in vendita circa 25, di dimensioni comprese tra i 48 e i 96 metri quadrati. A comprare sono stati investitori convinti che il prezzo sia destinato a salire: uno di questi ha comprato 140 appartamenti in un colpo solo. Altri, come dimostrano le bandiere e gli stemmi dell'Arsenal visibili alle finestre, sono stati acquistati da veri tifosi.Lo stadio Arsenal è situato nella zona settentrionale di Londra, di fronte alla omonima stazione della metropolitana e a un passo dalla zona chic di Highbury&Islington. I dati dimostrano che il mercato immobiliare londinese viaggia a ritmi accelerati rispetto a quelli del resto del Paese: i prezzi in dicembre sono aumentati del 2,1% (del 3,1% in centro), contro il +1,8% medio in Gran Bretagna. «I prezzi sono saliti del 13,8% nei nove mesi da marzo a ora, e sono adesso inferiori solo del 13,4% al top del mercato prima della crisi – afferma Liam Bailey, head of residential research di Knight Frank –. Possiamo dire che il 2009 si è concluso in bellezza per il mercato immobiliare londinese, sia sul fronte dei prezzi che su quello della richiesta, aumentata del 25 per cento. Anche le previsioni a breve termine per il 2010 sono positive». Sia Knight Frank che Savills, altra grande agenzia immobiliare, prevedono che i prezzi nelle zone desiderabili della capitale tornino alle vette raggiunte nel 2007 già nel 2012, due anni prima del resto del mercato. da http://www.ilsole24ore.com/