martedì 24 ottobre 2017

LC ARSENAL-NORWICH CITY= 2-1 et



Dalla porta secondaria, ma anche l'Arsenal riesce a superare i propri problemi - rappresentati al meglio da un nobile Norwich City - e ad approdare ai quarti dell'EFL Cup. I Gunners hanno oggi dovuto soffrire parecchio per portare a casa un match che, fino all'85esimo, vedeva le Canaries meritatamente in vantaggio: ad un certo punto, poi, la mossa di Wenger. L'ingresso in campo del giovane Edward Nketiah ha cambiato il volto della gara: due palloni in area, due gol per il 18enne inglese, un giocatore da seguire per il futuro che ha prima guidato i suoi ai supplementari e poi ha risolto il tutto. Follie da calcio inglese: di seguito, la cronaca del match. Arsène Wenger opta per un 3-4-2-1 all'inizio del match. Il portiere è il giovane Macey, con Debuchy, Elneny ed Holding davanti a lui. Nelson e Maitland-Niles, altri due ragazzini, occupano le corsie, mentre in mediana Coquelin fa coppia con Wilshere. In attacco, Walcott e Iwobi si muovono alle spalle di Giroud. La risposta di Daniel Farke è schierata con un 4-2-3-1. Fra i pali c'è Gunn, i terzini sono Pinto ed Husband mentre Zimmermann e Klose si muovono da centrali. Trybull fa coppia con Reed a centrocampo, in attacco alle spalle della punta Oliveira ci sono Vrancic, Maddison e Murphy.
L'avvio vede fin da subito i londinesi far valere i propri principi di gioco superiori, abbinati ovviamente ad una qualità tecnica buona nonostante il turnover. Il primo squillo del confronto lo sigla Iwobi, che con una sua conclusione dal limite a giro spedisce la sfera non di molto alta; la prima vera chance è però quella che capita sulla testa di Holding sugli sviluppi di un corner: l'inglese, da due passi, trova uno strepitoso intervento di Gunn a dirgli di no. Al 25esimo è significativo il dato del possesso palla, che vede i Gunners in vantaggio per 65-35 in percentuale. Tuttavia, il passare dei minuti vede un miglioramento della prestazione delle Canaries, che iniziano anche loro a fare la propria partita quando, è meglio ricordarlo, il parziale è ancora di 0-0.
Segue dunque un ultimo quarto d'ora di grande equilibrio prima del duplice fischio. All'inizio di questa fase arriva il clamoroso vantaggio ospite: grande verticalizzazione di Maddison che innesca la corsa di Josh Murphy il quale rimane freddo davanti al portiere avversario, scavalcandolo con un pallonetto per lo 0-1 al 34esimo. Addirittura Oliveira, poco dopo, sfiorerà il raddoppio, trovando Macey sulla strada della sua conclusione potentissima col destro: è il segnale di una forte confusione in uscita di palla degli ospitanti, che si sporgono in attacco nuovamente prima dell'intervallo ma sono parecchio inconcludenti. Al termine del primo tempo, il risultato è dunque di 0-1.
L'inerzia non cambia nemmeno nell'immediato avvio della ripresa, che vede ancora i gialloverdi meglio messi in campo e in generale più "connessi" rispetto al match. Addirittura, per questione di centimetri, non arriva quasi lo 0-2, di nuovo: colpo di testa ancora di Murphy e soltanto un grande intervento, ancora, di Macey gli nega la soddisfazione personale poco prima del 60esimo. E' uno dei momenti di maggiore difficoltà per i londinesi, che concedono un'altra occasione anche a Vrancic al 75esimo, con il tiro sull'esterno destro della rete. A questo punto, la gara svolta a 5' dal termine, quando sembrava avviarsi verso una clamorosa vittoria degli ospiti: cross da corner prolungato da Coquelin ed Edward Nketiah, classe 1999 entrato da pochissimi secondi, è al posto giusto al momento giusto per un facile tap-in che vale un preziosissimo pareggio e prolunga la partita fino ai tempi supplementari. E' chiaro che l'inerzia psicologica, dopo l'1-1 nel finale, è tutta in favore della squadra di casa che, spinta anche dal pubblico, inizia a far diventare abissale la differenza tecnica già presente ma che per lunghi tratti non si era vista più di tanto. Walcott, subito, costringe Gunn ad una grande parata alla propria sinistra. E' solo questione di tempo, però, perchè i Gunners trovino il gol del vantaggio: la firma è ancora di Eddie Nketiah su cross diretto da calcio d'angolo di Elneny questa volta, con un perfetto colpo di testa sotto l'incrocio a 5-6 metri di distanza dal bersaglio. La situazione diventa critica per le Canaries, che rischiano di subire anche il tris con le occasioni per Giroud ed ancora per Nketiah nei minuti successivi; i gialloverdi però non riescono più a risalire il campo e perdono, così, per 2-1. da https://italia.vavel.com
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Goals. 34'Murphy(N), 85'Nketieh, 96'Nketiek,

Arsenal: Macey 6, Debuchy 6, Elneny 5, Holding 6; Nelson 6 (Nketiah 85, 9), Coquelin 6, Iwobi 6 (Dasilva 105, 5), Maitland-Niles 5 (Akpom 70, 6); Walcott 6, Wilshere 6 (Willock 113); Giroud 5. Subs not used: Iliev, Nketiah, Osei-Tutu, Sheaf. Manager: Wenger
Norwich: Gunn 7; Pinto 6, Klose 6, Zimmerman 6, Husband 6; Reed 7 (Jerome 101, 5), Trybull 7; Vrancic 6 (Wildschut 90, 6), Maddison 7 (Hoolahan 90, 6), Murphy 7 (Stiepermann 73); Oliveira 6. Subs not used: McGovern, Martin, Jerome, Franke. Manager: Farke
Booked: Husband, Trybull, Elneny, Coquelin, Wilshere, Akpom
Referee: Andy Madley
Attendance: 58,444

domenica 22 ottobre 2017

Wenger: ''Il ritiro mi spaventa, dopo c'è l'ignoto''

Di smettere oggi non vuole ancora saperne ma sa che quel giorno non è poi così lontano e il solo pensiero gli fa già paura. Arsene Wenger, 68 anni, ha rinnovato con l'Arsenal fino al 2019 prolungando così un'avventura iniziata 21 stagioni fa, e si prepara a tagliare il traguardo delle 400 panchine in Premier League. "Ho iniziato questo lavoro a 33 anni, per cui sono 35 anni che non mi fermo, nessuna pausa, 35 anni di completa concentrazione e impegno nel calcio - racconta agli inglesi di Sky Sports - Perché continuo? Perché amo farlo, perché è un lavoro dove penso si possa avere un'influenza positiva, sulle vite delle persone, sui risultati, sulla dimensione di un club, sui valori, perché un club è prima di tutto una questione di valori, cosa che oggi tendiamo spesso a dimenticare. E' come se fosse una missione la mia, portare avanti questi valori per questo club perché penso che l'Arsenal sia rispettato in tutto il mondo per i valori che porta avanti generazione dopo generazione".
Wenger allontana lo spettro della pensione ma ammette che "il ritiro mi spaventa perché davanti a ogni fine c'è l'ignoto e l'ignoto può un tantino fare paura. Ma non sono troppo spaventato, voglio solo fare quello che faccio finché penso di poterlo fare bene e ho la motivazione per farlo. Su questo nessun dubbio. Detto questo, quel giorno arriverà, magari presto, magari no, ma ad oggi resto completamente concentrato e dedito al mio lavoro".
Wenger si descrive come un tipo cocciuto ma senza vederlo come un difetto, anzi. "C'è una sottile linea di confine fra l'essere testardo e l'essere stupido ma se molli troppo presto non farai niente nella vita. La persistenza è una qualità sottovalutata: se andiamo a vedere le persone di successo, la maggior parte di loro ha una determinazione costante nel fare quello che vuole ed è pronta a impegnarsi in modo assoluto".
Nonostante la lunga esperienza, a 68 anni Wenger soffre per le sconfitte come quando era più giovane. "E' un incubo quello che succede al cuore e alla testa di un allenatore dopo una sconfitta, è orribile e non va meglio con l'età". E sul fatto che l'Arsenal rischi un'altra stagione deludente, il tecnico francese resta ottimista. "Il calcio è questione di momenti. Quello che sembra inarrestabile a ottobre, magari non lo è a dicembre. Ma questo può succedere solo se le altre squadre continuano a credere nelle proprie qualità".
da http://www.repubblica.it

PL EVERTON-ARSENAL= 2-5


Ritmi subito altissimi. L'Arsenal parte forte: al 3' filtrante di Özil e diagonale di Ramsey, deviato da un ottimo Pickford in uscita. I Gunners continuano a crederci e accumulano occasioni su occasioni: all'8' Lacazette ci prova, di mancino, da un angolo impossibile trovando l'opposizione del solito Pickford, che si ripete 2' dopo sulla conclusione di puro istinto del franco-guadalupense in area piccola. Così, come un fulmine a ciel sereno, arriva il gol dell'Everton: Gueye è bravo, in tackle, a togliere palla a Xhaka e a servire Rooney il quale, dai venti metri, toglie con un autentico bolide le ragnatele sotto l'incrocio dei pali, realizzando il suo quindicesimo gol in carriera contro l'Arsenal. Nonostante l'episodio, i Gunners continuano a condurre il match e a sfiorare il gol in numerose circostanze sino a trovarlo al 40': rasoiata (deviata) di Xhaka respinta dal portiere e conclusione vincente del ben appostato Monreal. Nella ripresa la qualità dell'Arsenal emerge e prevale inesorabilmente: al 53' arriva il raddoppio di Özil, di testa sul cross dalla sinistra del solito Sánchez. Poi, Gueye pensa bene di farsi espellere: doppio giallo, per lui, dopo un intervento disastroso su Xhaka. E la luce, per i Toffees, si spegne definitivamente: Lacazette trova il tris al 74' dopo una conclusione facile facile su bella palla dalla destra di Mesut Özil mentre il poker, su filtrante di Wilsher e precedente lancio di Coquelin, altro subentrato. E' il gol dell'1-4, risultato che viene ulteriormente rimpinguato, in pieno recupero, dagli acuti di Niasse (dopo un pasticcio difensivo orchestrato da Monreal e Čech) e di Sánchez, che trova il primo gol stagionale in Premier, con una girata prepotente nel cuore dell'area dei Toffees: 2-5. da http://it.eurosport.com
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Goals. 12'Rooney, 40'Monreal, 53'Ozil, 74'Lacazette, 89'Ramsey, 90'Niasse, 94'Sanchez,
Everton: Pickford 6 Keane 5, Williams 5 (Davies 45mins 5), Jagielka 5; Kenny 6, Gueye 4, Vlasic 7, Baines 5; Sigurdsson 5, Rooney 6 (Lookman 74mins 6); Calvert-Lewin 6 (Niasse 74mins 6). Sub: Robles, Mirallas, Martina, Klaassen. Manager: Ronald Koeman 5
Arsenal: Cech 6, Koscielny 6, Mertesacker 6, Monreal 7; Bellerin 7, Ramsey 7, Xhaka 7, Kolasinac 7, Ozil 7 (Coquelin 82mins 6), Sanchez 7, Lacazette 7 (Wilshere 76mins 6). Sub: Macey, Giroud, Walcott, Holding, Iwobi. Manager: Arsene Wenger 7

Booked: Williams, Gueye
Sent off: Gueye
Referee: Craig Pawson
Attendance: 39.189
Table. 25.Manchester City, 20.Manchester United, Tottenham, 16.Chelsea, Arsenal, 15.Waford, 14.Newcastle, 13.Burnley, Liverpool...

sabato 21 ottobre 2017

Özil lascia l'Arsenal per lo United: "Pronto a firmare con il Manchester"

Özil lascia l'Arsenal, dice addio a Londra ma non all'Inghilterra: il tedesco si prepara al trasferimento poco più a nord, a Manchester. Sponda United, si intende, dove ad accoglierlo c'è Mourinho, felice di riaverlo alle sue dipendenze dopo l'esperienza comune al Real Madrid. Quindi niente Italia per il trequartista tedesco che, in scadenza di contratto a giugno, secondo il Mirror avrebbe appunto confidato ai compagni di essere pronto "a firmare con il Manchester". Detto questo, dunque, niente Serie A. Sulle sue tracce, in particolare, l'Inter anche se ultimamente l'interesse dei nerazzurri era tornato a focalizzarsi più che altro su Vidal (o in un'operazione a costi più ridotti su Ramires). Decisiva la presenza sulla panchina dello United di Josè Mourinho, suo tecnico al Real Madrid, allenatore che il tedesco nella sua autobiografia ha definito importante se non fondamentale nella sua crescita professionale e umana. Un rapporto, quello con lo Special One, che si cementò attraverso momenti di scontro e tensione, come raccontato dallo stesso Özil: “Sei un bambino, vai a farti la doccia, non abbiamo bisogno di uno così" ha scritto tedesco ricordando un momento chiave della sua esperienza al Real con Mourinho. "Veramente credi che bastino due passaggi fatti bene, veramente credi di essere così bravo e che basti dare il 50%? Gioca bene, affronta i contrasti da uomo”. Il fantasista tedesco allora passò la sua maglia a Mourinho e gli chiese di giocare al posto suo, la risposta del tecnico portoghese non fu tenera: “Vuoi andare a farti la doccia e la barba? Vuoi restare solo o vuoi andare là fuori a dimostrare a me e ai compagni cosa sa fare?”. Ozil ha svelato che quella lite gli fu d’aiuto: “Ringraziai Mourinho perchè mi aveva aperto gli occhi, mi aveva fatto capire quali fossero le mie debolezze”. Ora i due sono pronti a riabbracciarsi. da http://www.sportmediaset.mediaset.it

giovedì 19 ottobre 2017

EL CRVENA ZVEZDA-ARSENAL= 0-1



Ci vuole un altro grande gol di Olivier Giroud per permettere all'Arsenal di continuare la sua striscia vincente in Europa. Al Marakana di Belgrado Wenger fa tanti cambi, i Gunners fanno tanto possesso palla ma a lungo è la Stella Rossa a essere più pericolosa: Richmond Boakye, un lungo passato in Italia, nonostante sia solo del 1993, centra la traversa alla mezz'ora. Nella ripresa l'Arsenal cresce, all'80' i serbi restano in 10 per l'espulsione di Rodic, poi il francese inventa il gol da tre punti su assist di Walcott. Nell'altra gara il Colonia infila la decima sconfitta stagionale (sono ultimi in Bundesliga): vince il Bate Borisov, decide Rios al 55'. da Gazzetta.it
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Goals. 85'Giroud,
Red Star Belgrade: Borjan 7; Stojkovic 6, Le Tallec 6.5, Savic 6 (Babic 66, 6), Rodic 6; Kriszicic 6.5, Donald 6.5; Srnic 6 (Gobeljic 83), Kanga 6, Radonjic 7; Boakye 6.5 (Pesic 80). Subs not used: Adzic, Milijas, Racic, Supic. Manager: Vladan Milojevic

Arsenal: Cech 7; Debuchy 6, Elneny 6.5, Holding 6.5; Nelson 7, Coquelin 5 (Sheaf 90), Willock 6.5 (McGuane 89), Maitland-Niles 5.5; Walcott 5, Wilshere 7.5; Giroud 6.5. Subs not used: Akpom, Dasilva, Macey, Nketiah, Osei-Tutu. Manager: Arsene Wenger 
Yellow cards: Coquelin 65, Nelson 90, 
Boakye 60, Le Tallec 63, Borjan 86, Babic 90
Red Card: Radic 80,
Referee: Benoit Bastien (France) 7

Attendance: 52.000
Table. 9.Arsenal, 4.Bate Borisov, Crvena Zvezda, 0.FC Koln,