mercoledì 4 luglio 2012

Wenger: "Arshavin è stufo del calcio"

Dopo un Europeo a due facce, cominciato nel migliore dei modi con la vittoria in goleada per 4-1 contro la Repubblica Ceca e terminato nel peggiore, ovvero con la clamorosa e inaspettata sconfitta contro la Grecia che ha causato l'eliminazione della Russia, lo Zenit San Pietroburgo ha deciso di non riscattare Andrey Arshavin. Il 31enne era stato prelevato a febbraio con la formula del prestito oneroso dal club russo, facendo in tempo a vincere il campionato locale. Il suo cartellino rimane però ancora di proprietà dell'Arsenal, squadra nella quale tuttavia difficilmente continuerà a giocare. I motivi li ha spiegati in una lunga intervista il suo allenatore, Arsène Wenger. "Purtroppo, Arshavin è diventato un giocatore che dipende dal suo stato d'animo. Quando il gioco della squadra è fluido e convincente, lui può fare una grande partita. Ma spesso accade che lui dia la sensazione di addormentarsi in campo. Sono rimasto molto sorpreso quando la Russia - che fino a quel momento aveva espresso il miglior calcio del torneo - ha perso contro la Grecia, venendo eliminata da EURO 2012. Se Arshavin in quella partita avesse mostrato l'80% di quello che sa fare, la Russia si sarebbe qualificata ai Quarti di Finale come prima del girone. Ma credo che Andrey sia stufo del calcio. 
La cosa più importante è dare tutto in campo per vincere. Questo era un desiderio che Arshavin aveva quando approdò all'Arsenal. E la squadra infatti lo accolse bene. Recentemente, però, ha iniziato ad avere problemi. Non l'ho notato solo io, ma anche molti suoi compagni. Ha smesso di correre come un tempo, dando la sensazione di non spremere più sudore in campo. Il cervello calcistico rimane di prim'ordine, la sua classe e il suo talento sopraffino sono innegabili, ma la forma fisica e atletica non è più ottimale. Dovrebbe migliorare la sua condizione, ma a quanto pare non vuole. Questo è il problema.Dubito sinceramente che possa tornare all'Arsenal. La decisione, in ogni caso, spetta al club.
Ho sempre adorato Andrey. Gli ho sempre dato una possibilità. L'anno scorso abbiamo perso Cesc Fàbregas e Samir Nasri, Arshavin ha avuto la grande opportunità di diventare il leader della squadra. E abbiamo parlato con lui a riguardo di questo. Ma da lì in poi ha dimostrato così poco in campo che mi sono ritrovato costretto a lasciarlo in panchina. Per cercare di smuoverlo mentalmente, l'ho mandato anche ad allenarsi con la seconda squadra, senza ottenere alcun risultato. Quando il pubblico ha cominciato a fischiarlo nel momento in cui entrava in campo come sostituto, ho capito che non c'era più nulla da fare. Mi è dispiaciuto tantissimo. Andrey ha amato l'Arsenal? Cosa significa la parola "amore"? La squadra non è mica una ragazza! L'Arsenal ha in rosa dei ragazzi giovani e ambiziosi. Per qualche ragione, penso che amino prima di tutto se stessi. Ormai mi sono abituato a questo. Se ho mai avuto voglia di picchiare qualcuno dopo una partita? Certo, e mi piace ancora farlo! Scherzi a parte, mi è capitato di trattenere a stento la mia rabbia. L'ultima volta è successo proprio con Arshavin, al termina della gara persa contro il Manchester United, con l'ingresso in campo di Andrey che si è rivelato purtroppo dannoso.Confermo che ci sia stato un conflitto in passato fra Arshavin e van Persie. Hanno litigato proprio in campo, c'è stata una rissa, al termine della quale non si sono parlati per molto tempo. Li ho dovuti conciliare, come si fa con i bambini. Ma Robin non diede alcuna ultimatum a Shava, penso si siano capiti con il passare del tempo". da http://www.bundesligapremier.it

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