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lunedì 16 dicembre 2019

Caso Uiguri - Il casino tra Arsenal, Özil e Cina, insomma

Non è stato un bel fine settimana per Mesut Özil: nel weekend vero e proprio è stato negativamente protagonista della sconfitta, nettissima, dell'Arsenal contro il Manchester City (3-0 per i Citizens), venendo sostituito prima della fine della partita e reagendo con un gesto un po' brusco al richiamo in panchina, ma soprattutto, nella giornata di venerdì, è stato protagonista di uno scontro piuttosto frontale con uno dei più sgradevoli avversari con cui può capitare di scontrarsi: la Cina. Il centrocampista tedesco ha infatti postato un messaggio sul suo profilo Instagram scrivendo: «[In Cina] i Corani vengono bruciati, le moschee chiuse, le scuole islamiche bandite, vengono uccisi religiosi, e nonostante tutto questo, i musulmani stanno in silenzio».
Si è poi riferito agli Uiguri, l'etnia turcofona di religione musulmana a cui si riferiva, «guerrieri che resistono alla persecuzione». Recentemente il New York Times ha pubblicato il contenuto di un report di 400 pagine da cui emerge «un piano di detenzione di massa da parte del governo cinese della minoranza uigura e più in generale nei confronti della popolazione musulmana dello Zinjiang e non solo», scrive Simone Pieranni sul Manifesto.
Un canale televisivo di proprietà dello stato, in risposta alle dichiarazioni di Özil, ha cancellato la programmazione della partita dei Gunners contro il City. Sul social network cinese Weibo in migliaia di utenti hanno accusato il centrocampista tedesco di origine turca di aver creduto a “fake news” costruite per danneggiare il governo di Xi Jinping, l'hanno attaccato e hanno mostrato magliette dell'Arsenal fatte a pezzi o bruciate.
L'Arsenal, da parte sua, evidentemente deciso di limitare i danni economici di un eventuale prolungato boicottaggio cinese: ha pubblicato un comunicato proprio su Weibo in cui sottolinea la sua distanza da qualsiasi linea politica, dichiarando di non condividere la linea del suo giocatore, e relegando il commento di Özil come “personale”. «Come squadra di calcio, l'Arsenal ha sempre seguito il principio di non legarsi a nessuna linea politica», si legge. Pochi giorni fa, tuttavia, l'Arsenal non ha commentato il tweet del difensore Héctor Bellerin, che invitava a votare alle elezioni generali britanniche e includeva l'hashtag #FuckBoris, riferito al candidato conservatore pro-Brexit Johnson. Una fonta ha dichiarato che il tweet di Bellerin non è stato condannato in quanto aveva raggiunto una audience limitata, eppure, a prescindere dalle opinioni su Johnson, il doppio standard dei Gunners dimostra ancora una volta la debolezza di un management che si specchia perfettamente con quello che accade in campo e in panchina. da https://www.rivistaundici.com/

venerdì 6 dicembre 2019

Arsenal in crisi: Ozil si infuria, Aubameyang scappa in bagno!

Decimo posto in campionato e una distanza dalla vetta della classifica di ben 24 punti dopo le prime 15 giornate. L'Arsenal sta vivendo un momento di profonda crisi e neanche l'essersi affidato temporaneamente a uno dei protagonisti degli 'Invincibles', Fredrik Ljungberg, è bastato finora per cambiar marcia rispetto ai risultati ottenuti dall'esonerato Unai Emery. Contro il Brighton, nel turno infrasettimanale, è arrivata la quarta sconfitta stagionale in Premier e allungato a 9 la striscia di partite senza vittorie per i Gunners in tutte le competizioni. Per trovare un Arsenal così in difficoltà bisogna tornare indietro nel tempo a 42 anni fa: nel 1977, infatti, il club londinese fallì per 10 gare consecutive l'appuntamento con i tre punti. Chiuse quel campionato all'ottavo posto, fuori da un possibile piazzamento europeo, e anche quest'anno la strada sembra tracciata verso quella direzione. I risultati negativi contribuiscono ad alimentare il nervosismo tra i giocatori, sensazione che si è avvertita anche giovedì all'Emirates, al termine dell'incontro. Le telecamere hanno ripreso, infatti, Ozil discutere animatamente e lamentarsi con il connazionale Mertesacker, suo vecchio compagno di squadra e oggi allenatore in seconda dei Gunners. Nessun litigio - come testimoniato dalla stretta di mano tra i due -, ma una situazione che sta evidentemente esacerbando gli animi nello spogliatoio e non solo.
Questo delicato momento inasprisce anche i malumori dei tifosi che, nella sfida ai Seagulls, se la sono un po' presi con Aubameyang. L'attaccante gabonese, capocannoniere della scorsa Premier insieme al duo del Liverpool (Salah e Mané) e uno dei candidati al Pallone d'oro africano, non era in serata e ha mancato un paio di opportunità non difficili per andare in gol. L'appuntamento principale, però, lo ha mancato quando è scomparso dal campo per un paio di minuti circa. Dov'era finito? Probabilmente in bagno, come accennato anche dal suo allenatore: "Non lo so con certezza, ma può essere - ha detto Ljungberg -. Purtroppo se ti scappa non c'è niente che puoi fare". Un dettaglio che, in altri momenti, sarebbe magari sfuggito ai presenti. da https://sport.sky.it/

lunedì 28 ottobre 2019

Booo dei tifosi dell'Arsenal, Xhaka li sfida: mano all'orecchio e "fuck off"

Sostituito e contestato durante Arsenal-Crystal Palace, Granit Xhaka ha perso la testa all'uscita dal campo. Emery: "Ha sbagliato".
All'improvviso, lo strappo diventa totale. Granit Xhaka contro i tifosi dell'Arsenal: uno scontro che, questa sera, è esploso in tutto il proprio fragore. E che, dopo quanto accaduto all'Emirates Stadium durante il match di Premier League pareggiato per 2-2 contro il Crystal Palace, rischia di avere strascichi particolarmente pesanti. Il fattaccio è accaduto al quarto d'ora della ripresa, pochi minuti dopo che il Palace aveva completato la rimonta dallo 0-2 al 2-2. Unai Emery ha deciso di togliere dal campo Xhaka per rimpiazzarlo con il quasi omonimo - almeno dal punto di vista sonoro - Saka. E il pubblico dell'Emirates ne ha approfittato per contestare e sommergere di boooo il centrocampista svizzero. Il quale non l'ha presa bene. Affatto.
Xhaka si è infatti portato una mano all'orecchio sinistro, sfidando i sostenitori dell'Arsenal. E nel frattempo, mentre i boooo salivano d'intensità, si è lasciato andare a una serie di "fuck off" che non necessitano di una traduzione. Dopo essere uscito dal campo, poi, Xhaka non si è nemmeno fermato a sedersi in panchina assieme alle altre riserve dell'Arsenal: si è tolto la maglia in fretta e furia e, visibilmente imbufalito, ha preso direttamente la strada degli spogliatoi senza nemmeno salutare Emery.
Lo stesso manager spagnolo, al termine del match contro il Crystal Palace, ha parlato dell'episodio davanti alle telecamere della BBC:
"Ha sbagliato. Parleremo con lui di questa situazione. Sentirò cosa avrà da dirmi, ma ha sbagliato".
Un episodio che non fa che peggiorare la situazione di un Arsenal che, per l'ennesima stagione, pare aver mollato qualsiasi possibilità di lottare per il titolo già in autunno. I Gunners sono ora quinti, a 4 punti dal quarto posto del Chelsea e addirittura a 12 dal Liverpool capolista. da https://www.goal.com

mercoledì 23 ottobre 2019

Arsenal, tensione tra Ozil ed Emery in allenamento. Il tweet del tedesco: "Mi fai ridere"

Solo due presenze in stagione, una settantina di minuti disputati in Premier League e in Coppa di Lega. Non è sicuramente la fiducia che si aspettava Mesut Özil, trequartista dell’Arsenal ai margini del gruppo per Unai Emery. "Deve continuare a lavorare, penso che altri giocatori meritino più spazio di lui", spiegava l’allenatore dei Gunners ad inizio ottobre dopo l’esclusione del tedesco nel match vinto contro lo Standard Liegi in Europa League. Se dall’Inghilterra giurano che il numero 10 biancorosso sarà ceduto a gennaio, l’ultima tappa di un rapporto complicato è andata in scena alla vigilia della sfida nel gruppo F contro il Vitoria Guimares: un episodio immortalato dalle telecamere e commentato dal Sun. Durante l’allenamento di mercoledì, infatti, Özil ed Emery discutono in privato senza lasciare spazio ad espressioni distese. C’è la stretta di mano tra i due, saluto piuttosto gelido e seguito dal commento sui social dello stesso giocatore.
In forza all’Arsenal dal 2013, quando venne acquistato dal Real Madrid per 47 milioni di euro, l’ex nazionale tedesco ha accumulato 233 partite con 43 gol e 74 assist che hanno propiziato 6 titoli in bacheca per i Gunners. Ciò nonostante, dopo una prima buona stagione agli ordini di Emery, il suo utilizzo in squadra si è drasticamente ridotto. E il suo post criptico su Twitter lascia pochi dubbi secondo il Sun: "Mi fai ridere", parole accompagnate dal suo viso divertito. Secondo la stampa britannica il destinatario sarebbe proprio l’allenatore spagnolo dopo lo scambio di vedute in allenamento, stoccata che pochi giorni prima aveva piuttosto visto Özil felicitarsi sui social con Wenger per la sua storia all’Arsenal. Insomma, pare davvero che il rapporto tra Mesut ed Emery sia davvero ai ferri corti.
da https://sport.sky.it

martedì 22 ottobre 2019

Granit Xhaka attacca Evra: “Arsenal squadra di bambini? Cazzate, certe persone parlano troppo…”

L’Arsenal cade per la seconda volta in nove giornate e perde il quarto posto in classifica dove adesso ci sono Leicester e Chelsea entrambe a quota 17 punti con 2 lunghezze di vantaggio proprio sui Gunners. La sconfitta arrivata sul campo del neopromosso Sheffield United è dura da digerire per la squadra di Unai Emery: il gol di Lys Mousset al 30′ è bastato ai padroni di casa per conquistare un successo storico. Nel post-partita Patrice Evra ha criticato duramente i Gunners per la sconfitta, ma la replica al vetriolo del capitano Granit Xhaka non si è fatta attendere.
“SONO DEI BAMBINI” – Nelle ultime 17 trasferte l’Arsenal ha vinto solo in 4 occasioni: un rendimento davvero deludente che lo scorso anno è costato il quarto posto e la qualificazione alla Champions League. Dopo l’1-0 subito contro lo Sheffield United, l’opinionista Evra è stato molto duro ai microfoni di Sky Sports: “Li chiamavo i miei bambini dieci anni fa e lo sono ancora. Questa è la verità e non sono irrispettoso quando lo dico. È la sensazione che provo quando guardo i Gunners in campo. Hanno un bell’aspetto, ma non sembrano una squadra vincente. L’Arsenal ama solo giocare a calcio”. Il francese è stato schietto come sempre e le sue parole sono arrivate dritte dritte alle orecchie del capitano Granit Xhaka, che nel post-partita ha replicato con altrettanta durezza e fermezza.
“TUTTE C*****E” – Lo svizzero ha replicato ad Evra che lo ha accusato di essere il capitano di una squadra fatta di bambini dopo la sconfitta arrivata al Bramall Lane: “Rispetto Patrice perché è stato un grande giocatore, ma deve stare attento a quello che dice. Conosce queste situazioni… Non è l’unico a dire queste c*****e. Dobbiamo smettere di parlare di aspetto mentale e di s*******e simili. Per me non c’è differenza tra giocare in casa o in trasferta”. Xhaka ha spiegato che Evra rischia di perdere la sua credibilità: “È strano sentirgli dire queste cose perché si è ritrovato in situazioni simili. Se dici c*****e ogni fine settimana nessuno ti porterà più rispetto”. Evra avvisato mezzo salvato?
da https://www.ilposticipo.it 

giovedì 30 maggio 2019

Arsenal, l’ex Keown non perdona Ozil: “Come se non ci fosse. Non è in grado di…”

La finale di Europa League tra Chelsea e Arsenal ha detto che i Blues sono stati superiori, nel collettivo ma soprattutto nei singoli. I giocatori di Maurizio Sarri hanno fatto la differenza. Giroud, Pedro e, in modo particolare, Eden Hazard.
I Gunners si sono arresi alla forza degli avversari, ma il 4-1 finale è frutto anche dell’ennesima prova opaca dello stesso Arsenal. Nello specifico l’ex difensore degli inglesi Martin Keown ha trovato in Mesut Oziluno dei maggiori colpevoli della differenza di prestazione tra le due compagini. Voce di BT Sport, Keownnon ha perso occasione per lanciare una stoccata al trequartista tedesco: “Non c’è molto da dire. Loro hanno Hazard e noi Ozil“, ha commentato l’ex difensore. “Non riesce proprio a giocare le trasferte. Non è in grado di giocare lontano da casa, per mezza partita non lo si vede. Non è stato in grado di innescare Lacazette e Aubameyang. Dall’altra parte, invece, Hazard ha fatto il suo. Ozil ha bisogno di giocare con calciatori che sanno fare possesso. Credo sia questo il suo problema. Altrimenti sarà sempre fuori dalla partita”. Un pensiero anche al tecnico e al futuro della squadra: “La sconfitta di oggi ha mostrato la fase calante, il declino dell’Arsenal. Non so se Emery sarà in grado di portare i Gunners in Champions la prossima stagione. Dice di trattenere giocatori come Lacazette e Aubameyang ma le loro eventuali cessioni servono per il budget e per rinforzare la squadra. L’Arsenal attuale non è neppure minimamente vicino a quello di una volta”. da http://www.itasportpress.it

martedì 21 maggio 2019

Motivi di sicurezza: l'Arsenal non porta a Baku l'armeno Mkhitaryan

Ora è ufficiale: l'attaccante armeno dell'Arsenal Henrikh Mkhitaryan non partirà con la squadra per Baku per la finale di Europa League contro il Chelsea, in programma mercoledì 29 maggio. Lo hanno annunciato i Gunners con un comunicato sul loro sito ufficiale. Secondo i media inglesi il calciatore, 30 anni, temeva per la sua sicurezza personale in campo nella capitale dell'Azerbaigian. "Avendo valutato tutte le opzioni attuali, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione che io non viaggiassi con la squadra per la finale di Europa League - ha dichiarato Mkhitaryan -. Sono partite che non capita spesso di giocare e mi fa molto male saltarla". La situazione tra Azerbaigian e Armenia rimane tesa per la questione della regione del Nagorno-Karabakh. I due Paesi non hanno rapporti diplomatici e già in passato Mkhitaryan aveva saltato le partite che le sue squadre di club dovevano disputare in Azerbaigian. "Abbiamo accuratamente esaminato tutte le opzioni affinché Micki facesse parte del gruppo, ma dopo averne discusso con Micki e la sua famiglia abbiamo insieme concordato che non facesse parte della spedizione" ha annunciato il club. Da segnalare che il governo azero nei giorni scorsi aveva annunciato che Mkhitaryan avrebbe potuto recarsi a Baku senza problemi. da https://www.gazzetta.it

domenica 19 maggio 2019

Finale Europa League, l'Arsenal: "Biglietti? Delusi dall'Uefa. Scelta la sede sbagliata"

L'esplosione di felicità dei tifosi dell'Arsenal dopo aver raggiunto la finale di Europa League si è attenuata, in parte, dopo poche ore. Solo pochi, anzi pochissimi, di loro avranno infatti la possibilità di volare a Baku per assistere dal vivo all'ultimo atto contro il Chelsea. Il motivo? I pochi biglietti concessi dall'Uefa ai sostenitori dei Gunners e le difficoltà che, i più fortunati ad assicurarsi il tagliando, dovranno affrontare per raggiungere la capitale dell'Azerbaijan. Problemi legati al costo elevato del volo, alle numerose ore richieste dal viaggio e alla sicurezza minata da possibili attentati terroristici. Una serie di elementi che hanno scatenato le polemiche dei fan delle due formazioni londinesi. A meno di due settimane dal match, l'Arsenal ha deciso di pubblicare un comunicato ufficiale in merito alla questione: "Siamo tutti contenti per aver conquistato la finale di Europa League e non vediamo l'ora che inizi la partita contro il Chelsea mercoledì 29 maggio - si legge sul sito dei Gunners -. Tuttavia, siamo profondamente delusi dal fatto che, a causa dei limiti del trasporto, l'Uefa può rendere disponibili all'Arsenal un massimo di 6 mila biglietti per uno stadio con una capacità di oltre 60 mila posti. Il tempo ci dirà se sarà possibile anche per quei 6 mila tifosi partecipare alla partita, vista le tante difficoltà che il viaggio richiede. Abbiamo 45 mila abbonati e tanti altri fan che se la perderanno perché l'Uefa ha scelto una sede con un servizio di trasporto limitato. Semplicemente non è giusto. La verità è che chiunque avesse raggiunto la finale non sarebbe stato in grado di soddisfare la domanda del suo pubblico. Abbiamo ricevuto molte lamentele da parte dei nostri sostenitori e condividiamo pienamente le loro preoccupazioni. A loro nome, vorremmo capire in base a quali criteri vengono selezionate le sedi per le finali e anche quanto contano i tifosi per definire questa scelta. Andando avanti, esortiamo l'Uefa a garantire che la logistica e le necessità dei fan siano una parte fondamentale di qualsiasi decisione futura per le sedi finali, poiché ciò che è accaduto in questa stagione è inaccettabile e non può essere ripetuto. Saremo lieti di partecipare a eventuali discussioni future per evitare che questa situazione si ripresenti". da https://sport.sky.it/

venerdì 28 dicembre 2018

Arsenal: Emery colpisce un tifoso del Brighton con una bottiglietta, poi le scuse: "Deluso per un'azione dei miei"

L'Arsenal e le bottigliette d'acqua, un rapporto che negli ultimi tempi è diventato alquanto ... pericoloso. Una settimana fa, infatti, era stato un tifoso dei Gunners a scagliare l'oggetto incriminato verso Dele Alli nel corso del derby di Carabao Cup. Un gesto di frustrazione verso il giocatore del Tottenham, autentico trascinatore dei suoi nel 2-0 finale, che aveva risposto sbeffeggiando il fan dei biancorossi e indicando a lui con le dita il risultato della partita. Durante il Boxing Day, invece, il protagonista è diventato Unai Emery. L'allenatore spagnolo, nei minuti finali del match in casa del Brighton, ha alzato il suo livello di tensione per le difficoltà nel trovare i tre punti - dopo il botta e risposta firmato da Aubameyang e Locadia - e all'ennesima azione sciupata non ha saputo più trattenersi. La rabbia per l'occasione mancata lo ha portato a reagire verso la 'solita' bottiglietta, ma il calcio scagliato dal manager dei Gunners è stato fin troppo violento e ha finito per colpire un tifoso di casa. Il gesto ha ovviamente riscaldato gli animi dei sostenitori dei Seagulls, pronti a subissarlo di fischi, ma si è trattato solo di un bersaglio involontario. Emery, infatti, accortosi della direzione presa dalla bottiglietta è andato subito a scusarsi verso il supporter colpito. L'ex Psg si è sinceramente pentito di aver sfogato così la sua delusione e, al triplice fischio, è tornato di nuovo verso il settore occupato dai fans del Brighton per spiegare l'involontarietà del gesto e fornire la propria versione al quarto uomo. "Ho chiesto scusa ai tifosi perché ho dato un calcio a una bottiglia dopo un’azione che non è finita come speravo negli ultimi minuti” ha poi dichiarato ai media al termine della partita. Una situazione nettamente differente rispetto a quella accaduta una settimana fa in Coppa di Lega e che ha avuto il giusto epilogo: il tifoso 'vittima' del suo calcio ha accettato le scuse e ha stretto la mano all'allenatore dell'Arsenal. da https://sport.sky.it

venerdì 21 dicembre 2018

Arsenal, Ozil getta a terra la fascia da capitano: così nasce la rottura con Emery?

Il 2018 sta per concludersi e forse è questa l’unica notizia lieta delle ultime settimane per quanto riguarda Mesut Ozil. Non è stato un anno facile per il centrocampista dell’Arsenal infatti. La foto con Erdogan e le tante polemiche, il fallimento mondiale con la Germania e i contrasti con Loew. Poi il problema alla schiena (colpa delle 1740 ore trascorse alla play?) e il momentaccio con Emery. Ozil fino a questo momento ha giocato 14 partite fra campionato ed Europa League, partendo 10 volte da titolare nelle dodici giornate di Premier in cui è stato convocato. Peccato che sia più di un mese (l’ultima volta risale all’11 novembre scorso contro il Wolverhampton) che il tedesco non cominci una gara dal 1’. Il suo momento sarebbe potuto giungere settima scorsa contro il Southampton, ma Emery lo ha tenuto fuori a sorpresa. Facile immaginare, dunque, come sia stata una settimana ricca di discussioni e supposizioni in Inghilterra. Fra chi dice che in realtà non è successo nulla e chi ipotizza una partenza del giocatore già a gennaio. E l’evento scatenante dell’intera telenovela parrebbe avere una data e un luogo ben preciso. 28 ottobre, Selhurst Park, si gioca Crystal Palace-Arsenal. Ozil, secondo il parere dello staff tecnico, sarebbe dovuto rimanere in panchina. L’allenatore dei Gunners invece lo fa giocare, con tanto di fascia da capitano stretta intorno al braccio. Poi rabbiosamente gettata a terra dopo la sostituzione che lo vede protagonista al 68’. Questo, secondo quanto riportato dal Mirror, avrebbe mandato Emery su tutte le furie. Proprio lui, che ha sempre visto in Ozil la colonna portante del suo progetto, così da convincerlo a rinnovare il proprio contratto.
“Abbiamo bisogno di lui” Ma è stato lo stesso Emery a cercare di spegnere le polemiche. Lo ha fatto in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di campionato contro il Burnley: “Voglio che ogni giocatore ci aiuti con la propria mentalità e le proprie qualità – ha detto – abbiamo bisogno di Mesut Ozil. E’ chiaro che ogni giocatore voglia giocare e stare bene per aiutare i compagni quando è necessario. Tutto sono frustrati quando non scendono in campo. Ma ho parlato con lui spesso nel corso di questa stagione, dicendogli di cosa abbiamo bisogno da lui e lui si è impegnato ad aiutarci e ha la qualità e le caratteristiche per farlo”. Un intervento chiaro, dunque. Che però non elimina totalmente polemiche e sospetti. Chissà se contro il Burnely Ozil ripartirà o meno dal 1’. Quel che è certo, dati alla mano, è che il tedesco non riesca a finire una partita partendo dall’inizio dallo scorso settembre. Poi, a causa delle tanti sostituzioni, degli infortuni e delle esclusioni, non ci è più riuscito. da https://sport.sky.it

venerdì 19 ottobre 2018

Arsenal: Emery parla del 'caso' Ramsey

L'allenatore dell'Arsenal, Unai Emery dribbla le domande su Ramsey, che a giugno si svincolerà a parametro zero dai Gunners: "Per me gennaio è molto lontano, penso solo a lunedì e voglio che ogni giocatore abbia la mentalità e la preparazione necessarie per giocare insieme e vincere. Io sono concentrato su ogni singola partita. Il futuro è domani, a me interessa l'approccio alla prossima partita, non parlo di questioni individuali. Voglio che Ramsey giochi come tutti gli altri: nell'ultima partita ha iniziato dalla panchina e poi ha fatto bene per 25 minuti e lunedì, contro il Leicester, mi aspetto lo stesso: che inizi da titolare o dalla panchina, lo voglio concentrato per essere d'aiuto alla squadra, come qualsiasi altro giocatore". da https://www.calciomercato.com

giovedì 4 ottobre 2018

Qarabag-Arsenal, Mkhitaryan a casa per questioni politiche

Settimana europea impegnativa per l’Arsenal, alla caccia dell’ottava vittoria consecutiva in tutte le competizioni sul campo del Qarabag. Oltre alle difficoltà che comporta la lunghezza della trasferta fino in Azerbaigian, a complicare i piani di Unai Emery sono anche le assenze. Non solo quelle dell’ultimo minuto di Aubameyang per influenza e Ramsey per il parto imminente della moglie. Tra gli assenti c’è anche l’armeno Henrikh Mkhitaryan, che è rimasto a Londra per questioni politiche.

Da anni Armenia e Azerbaigian hanno un contenzioso aperto per il controllo del Nagorno Karabakh, regione caucasica attualmente sotto il governo dell’Azerbaigian ma che fa parte dell’altopiano armeno. Da anni vengono condotti negoziati tra i due stati senza che si sia ancora arrivati a una risoluzione definitiva. L’ostilità tra i due stati ha reso i confini invalicabili per chi è della nazionalità opposta: ufficialmente Mkhitaryan potrebbe entrare in territorio azero, ma la situazione comunque molto delicata ha spinto il giocatore stesso a decidere di rimanere a casa.
“È stata una decisione personale, per questi motivi non è qui”, ha spiegato l’allenatore dell’Arsenal Unai Emery prima della partita contro il Qarabag. Anche l’allenatore degli azeri ha voluto dire la sua, spiegando come il calciatore non abbia alcun divieto nell’entrare in Azerbaigian, ma corra solo il rischio di una pesante contestazione.
Non è la prima volta che Mkhitaryan si trova costretto a saltare una trasferta in Azerbaigian: gli era già capitato nel 2015, quando con il Borussia Dortmund non aveva giocato contro il Qabala. Rischia di non essere nemmeno l’ultima: il problema potrebbe ripresentarsi a maggio, quando l’Arsenal spera di ritornare in terra azera per giocare la finale di Europa League, che si terrà proprio a Baku. da http://www.goal.com

lunedì 27 agosto 2018

Arsenal, Emery sull'assenza di Ozil: "Non stava bene, decisione comune"

Nelle ultime si era vociferato di un litigio tra Mesut Ozil e Unai Emery che proprio per questo avrebbe lasciato fuori il tedesco dalla gara contro il West Ham. Tuttavia il tecnico dell'Arsenal dopo la vittoria conquistata contro gli Hammers ha detto: "Sì, era malato e ieri abbiamo deciso con il dottore e con lui che non avrebbe giocato, oggi è qui e con la squadra anche perché si sente meglio, ma non ha giocato perché non stava bene ieri". da https://www.tuttomercatoweb.com

martedì 8 maggio 2018

L’Arsenal contro Mesut Ozi(o)l. Compagni e tifosi: “Sta male quando vuole”

In fondo capita un po’ a tutti, dai. Appena ci danno il contratto buono ci sediamo un po’, e al lavoro siamo magari giusto un po’ più rilassati. Il problema in questo caso è che il contratto di Mesut Ozil non è semplicemente buono, ma ipergalattico.
Il fantasista tedesco, in virtù di un tira e molla terminato a gennaio con la firma sul rinnovo, guadagna da allora qualcosa come 18 milioni di euro a stagione. Per tutta risposta il talento di origine turca, una volta “tranquillizzato” dall’accordo ha praticamente offerto il rendimento di un dopolavorista impegnato nel torneo interaziendale.
Ozil ha saltato, considerando tutte le competizioni, 25 partite delle 58 disputate dai Gunners. In ben 16 di queste occasioni la non convocazione non ha visto come causa un infortunio chiaro, bensì una serie di imprecisati acciacchi che lo hanno allontanato progressivamente dal gruppo, accrescendo i malumori. E nel finale di stagione il tutto è esploso in una polemica non più sommersa. Alla notizia che il tedesco sarà fuori probabilmente fino alla fine della stagione per problemi alla schiena, precisando però che il Mondiale è salvo, da più parti è scattata l’insurrezione. Martin Keown, leggenda dei Gunners, ci è andato giù abbastanza duro:
“Interessante che ora abbia problemi alla schiena, perché è uno di quegli infortuni impossibili da provare. Ma puoi scommetterci che sarà prontissimo per la Coppa del Mondo con la Germania.” I tifosi in occasione dell’ultima gara hanno intonato un coro inequivocabile. ““Mesut Ozil, he’s ill when he wants”, vale a dire “Ozil è malato quando vuole”. Secondo il Sun anche i compagni sarebbero parecchio seccati. In particolare Jack Wilshere, al quale Wenger ha chiesto un taglio dell’ingaggio per potergli rinnovare il contratto. Lui e tanti altri, soprattutto provenienti dall’Academy, hanno maturato un’ipotesi non certo lusinghiera. A Ozil sarebbe permesso di saltare le gare che non vuole giocare. Anche i commenti di Arsene Wenger in merito lasciano perplessità: “Il sistema immunitario di Özil è un pò in difficoltà e non so perché” ha dichiarato imbarazzato il Manager. Dai Mesut, vai in farmacia e prendi un po’ di vitamine. Con 350000 sterline alla settimana dovresti starci dentro. da https://www.chiamarsibomber.com

giovedì 15 febbraio 2018

Wenger getta "alcol" sul fuoco e riparte la campagna #WengerOut

Arsène Wenger, in un altro polverone. E questa volta a sollevarlo è la stampa svedese. I Gunners, infatti, sono a Östersund dove giocheranno stasera alle 19 l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Doveva essere una trasferta senza troppe preoccupazioni vista la modesta caratura dell’avversario (l’Östersund FK è giunto ottavo nello scorso campionato nazionale) e invece poche ore dopo l’atterraggio nel paese scandinavo è già polemica.
Secondo quanto riportato dall’organo d’informazione svedese ÖP, il manager alsaziano che siede sulla panchina dell’Arsenal dal 1996, come arrivato in hotel ha fatto una richiesta a dir poco singolare: una bottiglia di Mackmyra, il miglior whiskey di Svezia.
L’indiscrezione fatta trapelare da un dipendente dell’hotel e divulgata subito da ÖP non poteva sfuggire ai giornalisti britannici, sempre a caccia di scoop e assetati di gossip. Così, in pochi minuti, il Mirror ha rilanciato la notizia che è diventata subito di dominio pubblico provocando l’ennesimo terremoto in casa Arsenal.
La reazione dei supporter londinesi non si è fatta attendere. Il rapporto tra gran parte di loro e Wenger è ai ferri corti da tempo e questo nuovo "scivolone" del francese ha gettato alcol (è proprio il caso di dirlo) sul fuoco. Sui social è ripartita di gran carriera la campagna #WengerOut che ha accompagnato tutta la scorsa stagione dei Gunners e i social sono stati invasi di messaggi poco lusinghieri nei confronti del tecnico. Intanto, durante la consueta conferenza stampa pre-partita, Wenger è apparso provato e nervoso. "Siamo entrati nella fase a eliminazione diretta e l’avversario è insidioso. Quindi il rischio è maggiore". Sì, soprattutto per lui. da http://www.gazzetta.it

mercoledì 7 febbraio 2018

Arsenal, l’ex Wright: “Wenger ha distrutto la fiducia di Lacazette”

La leggenda dell’Arsenal, Ian Wright, ha accusato l’attuale tecnico dei Gunners, Arsene Wenger, di aver distrutto la fiducia di Alexandre Lacazette. Dopo un inizio più che promettente l’attaccante francese, che si è trasferito all’Arsenal la scorsa estate per 50 milioni, ha infatti segnato una sola volta nelle ultime 12 partite. Oltre al momento difficile che sta affrontando, il 26enne sembra non godere dell’appoggio di Wenger, che ha l’”abitudine” di sostituirlo nel corso del match (il giocatore è uscito 15 volte in 22 partite di campionato). Per di più, dopo la vittoria dell’Arsenal contro l’Everton per 5 reti a 1, il tecnico dei Gunners si è rifiutato di appoggiare pubblicamente Lacazette. Quando gli è stato chiesto se l’attaccante rimane una parte importante della squadra, il tecnico ha dichiarato: “Non rassicuro le persone. Viviamo in un mondo competitivo: abbiamo tutti scelto un lavoro in cui la competizione è fondamentale, devi lottare per il tuo posto.” da http://www.itasportpress.it

domenica 31 dicembre 2017

Arsenal, i compagni stufi di Sanchez

La storia tra Alexis Sanchez ed Arsenal sembra sempre più vicina alla fine, l'ultimo indizio è arrivato dal match contro il Crystal Palace vinto dai Gunners 3-2 grazie anche alla doppietta decisiva del cileno. In Inghilterra hanno fatto scalpore le immagini del 2-1 dell'Arsenal, primo dei due gol di Sanchez: in tre compagni ad esultare con lui, il resto della squadra ben lontano e diretto già a centrocampo. 
Poco dopo è arrivato il 3-1, i festeggiamenti sono stati ben più espansivi e, proprio in questa occasione, l'ala ha chiesto lumi ai compagni: "Perché non avete esultato con me prima?". Dopo il match la scenetta è stata fatta notare a Wenger che se l'è cavata con un dribbling: "Io non ho visto niente". Secondo il Daily Mail parte dello spogliatoio non ne può più di Sanchez, troppo teatrale nel modo di giocare ed esplicito nel sottolineare gli insuccessi dell'Arsenal: ecco perché è stato chiesto alla società di cederlo già a gennaio. da http://www.premiumsporthd.it

lunedì 4 dicembre 2017

Arsenal, Adams stronca Wenger: “Con lui non si vincerà mai la Premier”

C’era una volta l’era nella quale l’Arsenal sognava il titolo inglese nella prima parte di stagione. Le partenze a razzo nell’era Wenger sono state frequenti negli ultimi anni, prima che i Gunners cedessero fatalmente alla distanza dovendo accontentarsi di un posto in Champions, traguardo peraltro fallito nella scorsa stagione dopo 19 partecipazioni consecutive. Quest’anno la marcia da record del Manchester City, ancora imbattuto, ha spazzato via quasi tutte le concorrenti: regge il Manchester United, a 8 punti, le altre sono oltre le 10 lunghezze di vantaggio, dal Chelsea campione in carica allo stesso Arsenal, distante 15 punti dalla vetta. Non resta che provare a salvare l’annata, che ha già regalato un titolo, il Community Shield vinto ai rigori contro il Chelsea, magari attraverso la “solita” FA Cup o provando a vincere l’Europa League, via sicura per tornare in Champions. Per il titolo, ripassare più avanti. O forse mai, se in panchina resterà Wenger. Questo almeno è il pensiero di un grande ex come Toni Adams: “L’Arsenal non vincerà mai la Premier League con Arsene Wenger in panchina” la sentenza del capitano anni ’80-90, che con la maglia dei Gunners ha giocato 504 partite vincendo 13 titoli, tra i quali 4 Premier e la Coppa Coppe ’94, l’ultimo trofeo internazionale messo in bacheca dall’Arsenal. da http://www.itasportpress.it

mercoledì 22 novembre 2017

Adebayor: "A Rosiscky bastava parlargli e stava fermo per due mesi"

Tre stagioni, zero trofei. Un bilancio non propriamente positivo, specie quando si indossa una maglia importante come quella dell’Arsenal. Per anni ai Gunners qualcosa è andato storto. Grandi ambizioni, poche, pochissime soddisfazioni. Spesso, quando è così, si cerca un capro espiatorio. 
L’allenatore? Non sempre. O meglio: Arsene Wenger è spesso in discussione (ultimamente quasi sempre), ma non in quel periodo. In quegli anni si puntava spesso il dito contro alcuni giocatori che avrebbero dovuto rendere di più. Erano campioni, ma non giocavano come tali. Peggio: spesso non erano proprio a disposizione. Si prenda ad esempio il caso di Tomas Rosicky, arrivato all’Arsenal dal Borussia Dortmund nel 2006.
Nelle sue prime tre stagioni con l’Arsenal il centrocampista ceco giocò appena 44 partite sulle 114 di Premier League. In pratica giocò il 38% delle partite. Quando Emmanuel Adebayor lasciò i Gunners erano (molte) di più le gare che aveva saltato rispetto a quelle che aveva giocato. E anche dopo Rosicky spesso era indisponibile (infortunato per 990 giorni nelle 10 stagioni a Londra). Per questo non ci si ricorda di lui come di un guerriero.
Adebayor è stato piuttosto polemico con Rosicky che in quegli anni non ha aiutato l’Arsenal come avrebbe potuto: Il Chelsea in quegli anni aveva Essien e Ballack, noi avevamo Rosicky. A lui bastava chiedergli “Come stai” e restava fuori per due mesi e mezzo.
Adebayor col tempo è diventato uno degli attaccanti più fisici di quel periodo. Andò al Manchester City dopo aver segnato 34 gol nelle ultime due stagioni con l’Arsenal. Quando arrivò a Londra però era quasi sottopeso e dovette lavorare a lungo per diventare il centravanti che Wenger voleva. Per questo, probabilmente, era infastidito nel vedere Rosicky perennemente in infermeria: Tre stagioni, zero trofei. Quando si hanno determinate ambizioni non può essere accettabile. E spesso, quando è così, si cerca anche un capro espiatorio. da https://www.foxsports.it/

venerdì 27 ottobre 2017

Caos Arsenal, i tifosi sono stufi: “Vai via sanguisuga!”. Il patron replica: “Non venderò mai”

Da anni ormai i tifosi dei Gunners vivono una situazione di stallo, causata dai risultati poco soddisfacenti ottenuti dallo storico tecnico del club inglese, Arsene Wenger. Nelle ultime stagioni l’allenatore francese non è mai riuscito ad andare oltre la qualificazione in Champions League, collezionando qualche Coppa Nazionale, di tanto in tanto, nel corso della sua lunga permanenza a Londra. Addirittura lo scorso anno, il solito pass di ogni stagione per accedere alla massima competizione europea non è stato nemmeno staccato dalla compagine inglese, che in questa stagione, infatti, sta disputando la fase a gironi di Europa League. Per quanto riguarda la Premier League, l’Arsenal al momento si piazza al quinto posto in classifica e i tifosi sono decisamente stanchi di questa condizione, considerato che nonostante tutto, il tecnico francese viene ogni anno riconfermato dalla proprietà russo-statunitense, rappresentata dal maggior azionista Stan Kroenke e da Alisher Usmanov, entrati (il primo soprattutto) nell’occhio del ciclone. I supporters dei Gunners, durante le ultime gare giocate dalla propria squadra, hanno esposto spesso sugli spalti striscioni di protesta contro la gestione societaria, e l’ultimo in ordine tempo è anche quello più emblematico e dal significato molto chiaro: “Stan (Kroenke ndr) ti vogliamo fuori dal nostro club, sanguisuga!. 
La risposta del proprietario del club londinese non è tardata ad arrivare. Stan Kroenke ha infatti dichiarato a una testata inglese, secondo quanto riportato dal TheSun, che non avrebbe nessuna intenzione di cedere la maggioranza delle quote societarie e che, oltretutto, confermerà ancora una volta il tecnico francese Arsene Wenger. Di seguito alcune delle sue forti dichiarazioni (assieme al club director Josh) che fungono da replica vera e propria ai tifosi dei Gunners. 
“Non è vero che sono nel mondo del calcio solo per i soldi. Possibilità di vendere il club? Nessuna, non è il nostro modo di fare. I tifosi sono fantastici perché sono passionali. Questa è la buona notizia, sono grintosi. Ma c’è una cattiva notizia, hanno sempre delle opinioni. L’unica cosa che mi preoccupa è come questo possa influenzare giocatori, tecnico e staff: è l’ultima cosa che voglio. A una percentuale di tifosinon piaccio? Lo so, ma io amo l’Arsenal e amo essere coinvolto nelle vicende che riguardano questa squadra“. da http://www.mediagol.it