Con ogni probabilità l’Arsenal giocherà in Champions League anche nella prossima stagione, ma non tutti nel nord di Londra paiono essere contenti. Nonostante per il 18esimo anno consecutivo Wenger porterà i Gunners nella massima competizione per club al mondo, una discreta parte di pubblico storce la bocca. Il perché è presto detto e nella gara col Norwich la fotografia perfetta di che cos’è l’Arsenal di Wenger; e in dove è mancato quest’anno. I Gunners infatti, nonostante l’impressionante differenza qualitativa ritradotta poi nel solito termine del possesso palla, anche oggi faticano più del dovuto per portare via i 3 punti. Due tiri nello specchio della porta in tutta la gara sono infatti pochini per una squadra che produce così tanto gioco; e mentre il Noriwch alla fine si è comunque dovuto arrendere al colpo di Welbeck, tornano alla memoria partite beffa – Crystal Palace di un paio di settimane fa giusto per citarne una – dove alla fine questa strategia dell’estetica non ha pagato. Quel che per l’Arsenal contava oggi però, vista ormai l’impossibilità di recriminare sul latte versato, era prendersi tutta la posta e assicurarsi di partire alla pari nel probabile spareggio della penultima contro il Manchester City per capire chi delle due dovrà passare dai preliminari. E allora, da questo punto di vista, missione compiuta.
Che il pomeriggio dell’Arsenal non sia uno dei migliori, almeno in avvio, lo si intuisce quasi subito. Accolto nella surreale atmosfera di metà stadio che ne chiede le dimissioni e l’altra metà che lo sostiene a gran voce, Wenger non fa nulla di particolare per ingraziarsi il temerario secondo gruppo. Il suo Arsenal infatti è l’ennesima fotocopia sbiadita di una trama vista e rivista: infinito possesso palla, zero – e dico zero sul serio – tiri nello specchio della porta. E così, al termine dei primi 45 minuti, nonostante il solo 30% di possesso, a guardare bene chi meriterebbe di più ci sono i Canaries di Alex Neil. Per ben 2 volte infatti – entrambe con Redmond – il Norwich obbliga infatti Cech alla parata non scontata, andando a riposo con un punticino che paradossalmente sta così quasi stretto.
Trama che non cambia di una virgola nella ripresa; e per attendere il primo tiro in porta dei Gunners bisogna aspettare praticamente un’ora di gioco. Per fortuna di Wenger, però, quello del neo entrato Welbeck, è subito quello buono: sponda di testa di Giroud, pallone calciato con violenza dall’inglesa all’angolo dove Ruddy non può arrivare. Finisce lì. Finisce lì perché il Nowrich non ha le qualità offensive per proporre un assalto degno di nota e perché l’Arsenal, escluso un contropiede concluso centralmente da Sanchez, non tira più in porta. Uno a zero Arsenal. La Champions è praticamente cosa fatta, mentre il Norwich, penultimo avrà bisogno di un’impresa per salvarsi. Alla prossima infatti arriva il Manchester United… da https://it.sports.yahoo.com
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Arsenal: Cech; Bellerin, Mertesacker (Gabriel 51), Koscielny, Monreal, Elneny, Ramsey, Iwobi (Welbeck 56), Sanchez (Coquelin 83), Ozil, Giroud
Subs not used: Wilshere, Ospina, Walcott, Cazorla
Norwich: Ruddy; Pinto, Martin (c), Bassong (Jarvis 87), Olsson; Redmond, Howson, O'Neil, Brady (Naismith 78); Hoolahan (Mbokani 68); Jerome
Subs not used: Whittaker,Rudd, Dorrans, Mulumbu
Goal: Welbeck 59 Attendence:Table. 76. Leicester, 69. Tottenham, 67. Arsenal 64. Manchester City, 59. Manchester United, West Ham, 55. Liverpool..
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