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lunedì 1 maggio 2017

Wenger: “Bravo, Tottenham. Ci hai superato dopo 20 anni”

Arséne Wenger, tecnico dell’Arsenal, ha commentato l’amara sconfitta di ieri contro il Tottenham per 2-0. Queste le sue parole a Sky Sports: “Hanno meritato la vittoria, dopo il rigore sono diventati molto più pericolosi, potevamo ridurre il passivo, le occasioni ci sono state, ma loro sono stati perfetti, solo la voglia non è bastata. Faccio i complimenti agli avversari, quest’anno finiranno la stagione in una posizione più alta rispetto a noi, ma il nostro obbiettivo stagionale non è finire avanti il Tottenham, bensì vincere il campionato. Sono riusciti a superarci dopo 20 anni. Non siamo soddisfatti, certo, ma non pensiamo di fare dei paragoni tra noi e loro“. da http://www.itasportpress.it/

domenica 30 aprile 2017

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 2-0



La battaglia al titolo non è ancora compromessa e il Tottenham fa di tutto per ritardare l'esultanza del Chelsea, ora a +4 con quattro giornate ancora da giocare. La squadra di Pochettino vede comunque il bicchiere mezzo pieno visto che il successo sull'Arsenal serve per rafforzare il 2° posto da ipotetici attacchi di Liverpool, City e United. Come non citare poi il St Totteringham's Day, festa adibita ai soli tifosi dell'Arsenal che festeggiavano la matematica certezza di arrivare meglio piazzati in classifica rispetto ai rivali degli Spurs. È successo per 21 stagioni da fila, questa volta - invece - è stato proprio il contrario, con la matematica arrivata proprio con un derby perso per 2-0 a White Hart Lane. Buon avvio del Tottenham che ci prova subito con Kane, anche se la conclusione del bomber degli spurs viene smorzata. Occasioni anche per Alderweireld, Alli ed Erkisen (traversa a due passi dalla porta) ma nessuno trova il bersaglio, mentre l'Arsenal mette fuori la testa al 38' con il tentativo di Ramsey che mette a dura prova Lloris. Anche Čech è chiamato in causa poco dopo, ma c'è la risposta del ceco sulla conclusione di Vertonghen che si era ritrovato il pallone tra i piedi sugli sviluppi di un corner. Il secondo tempo incomincia sotto la falsariga del primo, con il Tottenham più propositivo anche se Čech continua a fare buona guardia, con l'ottimo intervento sulla conclusione di Wanyama da fuori area. Al 55' arriva il gol del vantaggio per gli spurs grazie al tap-in vincente di Alli che arriva prima di tutti dopo la respinta di Čech su Kane. Neanche il tempo di sistemarsi e l'Arsenal subisce un altro attacco con Gabriel Paulista costretto al fallo su Kane in area: per l'arbitro è rigore e dal dischetto Kane non sbaglia, lasciando immobile Čech. La reazione dell'Arsenal è troppo timida ed è ancora il Tottenham a sfiorare il gol con Vertonghen, Kane e Alderweireld ma Čech dice di nuovo di no, non volendo perdere la faccia a White Hart Lane. da http://it.eurosport.com/
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Goals: 55'Dele, 58'Kane(pen.),
Tottenham Hotspur: Lloris; Trippier (Walker 88), Alderweireld, Vertonghen, Davies; Dier, Wanyama; Son (Dembele 79), Eriksen, Dele (Sissoko 91); Kane
Unused subs: Vorm, Wimmer, Janssen, N'Koudou
Arsenal: Cech; Gabriel (Bellerin 75), Koscielny, Monreal; Oxlade-Chamberlain, Ramsey, Xhaka (Welbeck 65), Gibbs; Ozil, Sanchez; Giroud (Walcott 81)
Unused subs: Ospina, Holding, Coquelin, Iwobi
Bookings: Gabriel 70, Giroud 73, Monreal 76, Kane 72,
Referee: Michael Oliver 
Attendance: 31.811
Table. 81.Chelsea, 77.Tottenham, 66. Liverpool, Manchester City, 65. Manchester United, 60.Arsenal, 58. Everton, 44.West Bromwich... 

giovedì 13 aprile 2017

ARTICOLO. Condividere lo stesso stadio fra squadre rivali.

Condividere lo stesso stadio fra squadre rivali può essere un'ipotesi inaccettabile a certe latitudini calcistiche. Scopriamo la storia di quando Arsenal e Tottenham si comportarono da buoni vicini di casa.
A pensarci oggi sembra impossibile. Con il Tottenham obbligato a giocare la prossima stagione, 2017/2018, in uno stadio temporaneo - in attesa del completamento dei lavori del nuovo impianto - il "no" dell'Arsenal è sempre stato ribadito piuttosto fermamente.

"Non ne abbiamo bisogno e nessuno ce l'ha chiesto. Abbiamo faticato molto per costruirci il nostro stadio",dichiarava Wenger a inizio 2016. Di offrire ospitalità ai rivali storici in casa propria non se ne parla, un gesto probabilmente fuori dal tempo nel calcio attuale.

Ma c'è stato un momento della storia in cui l'Arsenal offrì al Tottenham l'utilizzo del proprio stadio. E il Tottenham, successivamente, ricambiò il favore.
Una storia di cavalleria e di gentiluomini che ci porta negli anni '20 e '40 del Novecento, in concomitanza con le due guerre mondiali. Se oggi l'Arsenal si rifiuterebbe categoricamente di ospitare il Tottenham all'Emirates Stadium (con grande sollievo dei suoi tifosi), durante la I Guerra Mondiale offrì l'utilizzo di Highbury ai "cugini", mentre White Hart Lane era stato chiuso e rilevato dal Dipartimento della Guerra britannico.
Lo stadio degli Spurs era stato temporaneamente trasformato in fabbrica di armamenti nel settembre 1916, in particolare per la produzione di maschere antigas. L'Arsenal decise di offrire l'utilizzo di Highbury, così come fece il Clapton Orient - oggi Leyton Orient - con il suo Millfields Road.
Il Tottenham esordì ad Highbury, come squadra di casa, il 16 settembre 1916, perdendo 2-3 contro il Luton Town in una partita del "London Combination" ⁽*⁾, torneo regionale per le squadre di Londra, istituito negli anni della guerra dopo lo stop dei campionati ufficiali.
6.000 persone accorsero per quella gara e, nei tre anni successivi, gli Spurs giocarono un totale di 32 partite ad Highbury, l'ultima contro il QPR, il 12 aprile 1919.
Così com’era accaduto per gli Spurs, anche l’Arsenal si trovò a dover fare i conti con le conseguenze della guerra. Durante il secondo conflitto mondiale, Highbury venne trasformato in presidio ARP – Air Raid Precautions, centro di controllo e prevenzione dagli attacchi aerei che potevano colpire Londra.

I Gunners non avevano più un campo dove giocare le proprie partite e il Tottenham, memore dell’ospitalità offerta nel 1916, ricambiò il favore, offrendo l’utilizzo di White Hart Lane.
La prima gara “casalinga” dell’Arsenal a White Hart Lane si giocò il 21 ottobre 1939: terminò con una vittoria per 8-4 contro il Charlton in uno dei campionati locali organizzati nella pausa bellica forzata, la South A Division – che l’Arsenal finirà per vincere nella primavera successiva.

Furono 8.934 gli spettatori di Arsenal-Charlton ma va detto che alcuni settori di White Hart Lane non erano aperti al pubblico. Durante la guerra, infatti, non era permesso radunare troppe persone in un solo luogo, per motivi di sicurezza. Inoltre alcune parti dello stadio del Tottenham erano utilizzate come magazzino per conservare gli oggetti e gli effetti personali degli abitanti del quartiere che avevano dovuto abbandonare le proprie case durante i bombardamenti.
L’Arsenal – che poi si ritroverà lo stesso Highbury bombardato durante il conflitto – giocherà un totale di 133 partite a White Hart Lane, compresa un’amichevole contro la Dinamo Mosca il 21 novembre 1945, durante il tour britannico della squadra russa.
Leggenda vuole che i Gunners abbiano mantenuto il blu nei calzettoni anche negli anni del secondo dopoguerra, come gesto di riconoscenza nei confronti dei cugini/rivali. È in realtà improbabile confermarlo, dato che il blu era presente nella divisa dell’Arsenal già dagli anni ’20.


Successivamente, verso la fine degli anni ‘70, tornò in auge l’idea di uno stadio condiviso fra Tottenham e Arsenal. Non più per cause esterne ma per un ambizioso piano di rinnovamento che coinvolgeva il destino dell’Alexandra Palace. Le sorti dell’enorme palazzo vittoriano a nord di Londra – oggi famoso come sede di concerti e grandi eventi, tra cui le finali mondiali di freccette – erano argomento di dibattito e si era fatta largo l’idea di demolirlo, costruendo al suo posto un nuovo stadio da 70.000 posti che ospitasse Arsenal e Tottenham - e anche la Nazionale inglese (con tanti saluti a Wembley, evidentemente).

L’idea, sul momento, parve così esaltante da far titolare al Daily Express un fiducioso “ARSENAL HOTSPURS!”, consigliando anche alle squadre di Manchester e Liverpool di seguire presto l’esempio. Si pensò anche a nuove linee e metodi di trasporto dal centro di Londra (tra cui una monorotaia!) verso il “nuovo” stadio, per rendere praticabile un’idea che in realtà non lo era e che, nel 1979, venne definitivamente accantonata.
Nonostante lo stadio condiviso sia, quindi, una consuetudine "normale” alle nostre latitudini, è improbabile replicarlo nell’ambito inglese, dove la forte appartenenza locale del Club si rivela principalmente nella proprietà dell'impiantoo.
Ma, al netto di qualche proposta più o meno credibile, c’è stato un momento in cui Arsenal e Tottenham si prestarono a vicenda le chiavi di casa, mettendo da parte la rivalità e comportandosi secondo le norme del buon vicinato.
⁽*⁾ il London Combination, dopo la ripresa dei campionati, si trasformò in "Football Combination", torneo dedicato alle squadre riserve dei Club professionistici dell'Inghilterra del sud, Midlands e Galles. Con l'avvento della nuova Reserve League della Premier League, il Football Combination perse rilevanza e dal 2012 non è più attivo.
di Antonio Cunazza, da http://www.archistadia.it

Il Totteringham Day quest’anno non ci sarà

Dalla stagione 1992/93, l’annata inaugurale della Premier League, il Tottenham è riuscito a chiudere la stagione davanti all’Arsenal soltanto nel 1994/95: sono 21 stagioni che non riesce a replicare. È così che nasce il St.Totteringham’s Day, il punto della stagione di Premier League in cui il Tottenham non può più finire davanti agli odiati rivali dell’Arsenal. I tifosi dei Gunners festeggiano ogni anno in un momento diverso dell’anno. Dal 1995 l’appuntamento varia a seconda della situazione di classifica delle due squadre, ma è un appuntamento divenuto ormai celeberrimo.
Lo scorso anno i tifosi dei Gunners hanno dovuto attendere fino all’ultima giornata per celebrare l’appuntamento: il Tottenham, che veniva dalla sconfitta per 2 a 0 sul campo del Chelsea con cui aveva detto addio al titolo di Premier, cadeva per 5 a 1 a Newcastle. Con la vittoria dell’Arsenal per 4 a 0 sul retrocesso Aston Villa all’Emirates Stadium, i tifosi dei Gunners potevano finalmente festeggiare. Arsenal 71, Tottenham 70: festa pronta.
Secondo quanto riportato dal Mirror, riprendendo un thread del 2002 pubblicato sul fan site Arse Web, l’appuntamento ha preso piede dal 2002 circa, mentre ha cominciato ad avere spazio nei media mainstream intorno al 2010. Con la vittoria per 4 a o contro il Watford, arrivata nel turno in cui l’Arsenal perdeva 3 a 0 in casa del Crystal Palace, il distacco in favore degli Spurs è di 14 punti, anche se con due gare in più giocate.
Mentre il Tottenham si trova quindi a lottare per recuperare il distacco dal Chelsea di Conte, con 7 gare ancora da disputare, sembra altamente improbabile che l’Arsenal possa colmare il margine. Non esiste al momento un equivalente per quanto riguarda gli Spurs, ma certamente i tifosi del Tottenham sapranno come festeggiare l’evento atteso 21 stagioni. da http://www.rivistaundici.com

domenica 6 novembre 2016

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-1


Il derby delle occasioni mancate. Arsenal-Tottenham finisce 1-1 e il punto serve a poco alle due squadre: i Gunners perdono l’occasione di rispondere al 5-0 del Chelsea all’Everton e scavalcare i Blues, gli Spurs restano al quinto posto. Pochettino si consola con l’imbattibilità personale nel derby londinese per eccellenza e con la striscia di undici gare iniziali di Premier senza sconfitte, percorso che consente di eguagliare il record stabilito dal club nel 1960-61, stagione conclusa con il trionfo in campionato. Ma ci sono altri numeri che gelano l’ottimismo: il Tottenham non vince dal 2-0 al Manchester City del 2 ottobre e negli ultimi quattro match di Premier sono arrivati altrettanti pareggi. Abbiamo visto derby migliori. Questo ha avuto una partenza molta ingessata, soprattutto per demerito dell’Arsenal, lento e macchinoso nella prima mezz’ora. L’infortunio last minute di Alli e l’indisponibilità datata di Alderweireld e Lamela consigliano a Pochettino di cambiare modulo. Con l’inserimento dell’austriaco Wimmer al centro della difesa, per controllare a vista i movimenti di Ozil, via libera al 3-4-1-2, con Eriksen libero di muoversi negli spazi e di sorreggere le due punte, Son e il redivivo Kane, al rientro dopo sei settimane. Arsenal vecchia maniera sull’altro fronte, sicuramente appesantito dal 3-2 in Bulgaria e dal viaggio di rientro in Inghilterra. Spurs più spigliati all’inizio e bravi a verticalizzare. Kane è in ritardo sul servizio di Son al 3’, mentre al 21’ la sua zuccata sul cross di Eriksen sfiora il palo. Il primo assalto dei Gunners è firmato da Ozil al 31’ e al 39’ il palo respinge una legnata di Walcott. Al 42’ l’Arsenal passa. Punizione di Ozil, pallone verso il centro dell’area, Sanchez è in fuorigioco, Wimmer di testa buca il suo portiere. Si riparte e un contrasto Koscielny-Dembele viene punito con il rigore da Clattenburg: Kane non ha pietà e firma la quinta rete personale all’Arsenal. Il pareggio aumenta la spinta degli Spurs, mentre i Gunners soffrono l’aggressività della squadra di Pochettino. Splendida la chiusura di Monreal al 60’ su Kane, con la risposta immediata di Iwobi che prova ad innescare Xhaka. Wenger si gioca i tre cambi, inserendo Ramsey, Giroud e Oxlade-Chamberlain al posto di Coquelin, Iwobi e Walcott, mentre Pochettino manda sotto la doccia Kane, lanciando Janssen. Eriksen timbra il palo su punizione all’84’, ma gli ultimi assalti sono dei Gunners. Giroud ha una grande occasione al 90’: la capocciata non spaventa Lloris. Nel recupero, chance per Janssen, ma la difesa dell’Arsenal si salva. Giusto così, l’1-1 fotografa il match. da http://www.gazzetta.it/
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Goals. 42'og.Wimmer, 51'Kane(pen.),
Arsenal: Cech 6.5; Bellerin 7, Mustafi 7, Koscielny 6,5, Monreal 6; Coquelin 6.5 (Ramsey 65mins, 6), Xhaka 7; Walcott 6,5 (Oxlade-Chamberlain 71, 5), Ozil 5, Iwobi 5.5 (Giroud 70, 5); Sanchez 6
Subs not used: Gibbs, Gabriel, Ospina, Elneny
Booked: Koscielny 
Tottenham: Lloris 7; Dier 6.5, Wimmer 5.5, Vertonghen 7; Walker 5.5 (Trippier 80), Wanyama 7, Dembele 7.5, Rose 6.5; Eriksen 6.5; Son 5.5 (Winks 89), Kane 6.5 (Janssen 73, 5)
Subs not used: Vorm, Nkoudou, Onomah, Carter-Vickers
Booked: Wimmer, Dier  
Referee: Mark Clattenburg
Attendance: 60,039 
Table. 26.Liverpool, 25.Chelsea, 24.. Arsenal, Manchester City, 21. Tottenham, 18. Manchester United e Everton, 15. Watford...

sabato 5 marzo 2016

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 2-2




Pareggio a White Hart Lane, ma un vincitore c'è: è il Leicester, che tra qualche ora può portarsi a +5 sul Tottenham e a +8 sull'Arsenal ratificando, di fatto, il proprio ruolo di favorito per la conquista della Premier League. Il North London Derby è un inno al calcio e al campionato inglese: sotto la pioggia, le due rivali si danno battaglia e confezionano una gara splendida, tra rimonte e controrimonte persino in inferiorità numerica. Ramsey segna un goal da antologia, Kane lo imita con un'altra perla. Tutto bello, insomma, tranne il risultato finale: un 2-2 che non accontenta nessuno e che – Watford permettendo – può spianare di fatto la strada alle Foxes. L'inizio di derby è completamente di marca Tottenham: per almeno tre volte Kane ha l'opportunità di bucare la rete dei Gunners, ma per imprecisione o sfortuna il vantaggio degli Spurs non arriva. L'Arsenal fatica a organizzare una ripartenza degna di tal nome, soffre la verve degli avversari e al 26' viene salvata da Ospina: in campo per i problemi muscolari accusati da Cech nel finale della gara contro lo Swansea, il colombiano è prodigioso sul tocco ravvicinato di Lamela, inseritosi sul cross potente di Walker. Riflesso puro. Dopo la mezz'ora, però, in campo inizia a vedersi un altro Arsenal. Più tranquillo dalla metà campo in giù, più propositivo in quella altrui. I frutti si vedono al 39': Welbeck attende l'inserimento di Bellerin, cross radente dello spagnolo e fantastico colpo di tacco di Ramsey, che batte Lloris portando avanti la squadra di Wenger e firmando una perla di rara bellezza. Il vantaggio regala ulteriore sicurezza ai Gunners, che prima dell'intervallo sfiorano il raddoppio in un paio di occasioni, ancora con Sanchez e Welbeck. Il North London Derby è apertissimo. L'Arsenal sembra poter dilagare a inizio ripresa, con Sanchez che spaventa Lloris, poi ecco la svolta della gara: Coquelin, già ammonito, sgambetta Kane, si prende il secondo giallo e quindi il rosso, lasciando i Gunners in 10 uomini al 55'. Rapace, il Tottenham ne approfitta immediatamente: Ospina salva su Kane, ma nulla può sul sinistro ravvicinato di Alderweireld prima e sulla prodezza (destro a giro sul secondo palo da posizione defilatissima) dell'Uragano poi. In un amen, dal 60' al 62', il Tottenham ha ribaltato il North London Derby. Qui, però, il match prende una piega imprevista: l'Arsenal rischia il tracollo, con Ospina che salva su Dier e Kane che manca il 3-1 in girata, poi però si riorganizza e inizia a prendere campo. Wenger inserisce Giroud per Elneny, sbilanciando la squadra, e i frutti maturano quasi subito: Bellerin in profondità per Sanchez, che col destro incrociato batte Lloris riportando la gara in parità al 76'. Il finale è di puro vigore fisico: Ospina salva sulle conclusioni da fuori di Alli ed Eriksen, ma pure Sanchez e Ramsey vanno vicini all'impensabile colpaccio. Finisce 2-2 tra gli applausi: meritati, per tutti, nonostante per la classifica servisse altro a entrambe le contendenti.da https://it.sports.yahoo.com
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TOTTENHAM: Lloris 6, Walker 6.5, Alderweireld 7, Wimmer 6.5, Rose 7 (Davies 6, 78), Dier 7.5, Dembele 7 (Son 6, 82), Eriksen 6.5, Alli 6.5, Lamela 6.5 (Mason 6, 67), Kane 7.5
Subs not used: Vorm, Trippier, Chadli, Carroll
Booked: Lamela, Dier
ARSENAL: Ospina 7, Bellerin 6.5, Mertesacker 5, Gabriel 5, Gibbs 6, Elneny 7 (Giroud 67), Coquelin 4, Ramsey 6,5, Ozil 4  (Campbell 90), Sanchez 6.5, Welbeck 7 (Flamini 85)
Subs not used: Walcott, Monreal, Chambers, Macey
Goals: Ramsey 39, Alderweireld 60, Kane 62, Sanchez 72
Booked: Bellerin, Coquelin, Sanchez
Red card: Coquelin 55
Referee: Michael Oliver 7
Attendance: 35,762
Table. 57. Leicester, 55. Tottenham, 52. Arsenal, 47. Manchester City, Manchester United, 46. West Ham, 42 Stoke..

Scontri prima di Tottenham-Arsenal


Due feriti e parecchi fermati dalla polizia, sono le conseguenze di qualche scontro avvenuto fuori il White Hart Lane prima del derby.. solo l'intervento della polizia ha evitato conseguenze peggiori.

domenica 8 novembre 2015

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-1



Nè vincitori nè vinti. Il derby del nord di Londra che ha visto protagonisti nella cornice dell’Emirates Stadium, l’Arsenal e il Tottenham non è andato oltre un seppure spumeggiante 1-1. Al gol di Harry Kane (terzo gol in 3 sfide contro i Gunners) ha risposto Kieron Gibbs mentre si è fermato soltanto sulla traversa il bomber Olivier Giroud.
Distanti soltanto 5 lunghezze in classifica, le due formazioni si contendevano i 3 punti per due obiettivi differenti. I Gunners di Arsene Wenger, dopo il pareggio per 0-0 del Manchester City con l'Aston Villa non riesce ad andare in fuga solitaria in vetta alla classifica e trova soltanto l'aggancio a quota 26 punti. Sorride a metà anche il tecnico degli Spurs, Mauricio Pochettino, a cui riesce l'aggancio al quinto posto al West Ham, ma non riesce ad avvicinarsi ai piazzamenti Champions distanti ancora 3 punti. da http://www.calciomercato.com
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Arsenal: Cech, Debuchy (Arteta 77'), Mertesacker, Koscielny, Monreal, Coquelin, Cazorla (Flamini 45'), Campbell (Gibbs 74'), Ozil, Sanchez, Giroud. 
Subs: Gabriel, Ospina, Chambers, Iwobi.
Goal: Gibbs 77
Tottenham: Lloris, Walker, Alderweireld, Vertonghen, Rose, Dier, Alli (Mason 82'), Lamela (Son 75'), Dembele, Eriksen (Onomah 91'), Kane.
Subs: Vorm, Trippier, Carroll, Davies.
Goal: Kane 32 
Referee: Martin Atkinson (W Yorkshire)
Table. 26. Arsenal e Manchester City, 25. Leicester, 24. Manchester Utd, 21. West Ham e Tottenham, 20. Southampton, 19. Crystal Palace..

giovedì 24 settembre 2015

Dopo Tottenham-Arsenal: danneggiata la scritta degli Spurs



Caos solo in Italia, stadi esteri perfetti, senza problemi di ordine pubblico. Tutti seduti e composti. Certo, come no. La verità è che la violenza esiste ovunque, compresa la vecchia e cara Inghilterra, più abile degli altri paesi a risolvere i problemi una volta capitati tra le mani.
I problemi capitati a Londra durante la sfida di Carling Cup tra Tottenham e Arsenal, proprio a White Hart Lane, non hanno causato incidenti o feriti, ma la polizia è dovuta intervenire, insieme agli stewards dello stadio Spurs, per mettere in riga un gruppo di fans dei Gunners.
Alcuni tifosi dell'Arsenal sono ora sotto indagine da parte della polizia londinese e della Football Association, la federazione inglese: dopo il fischio finale sono stati infatti distrutti i cartelloni attaccati al livello superiore dello stadio, quelli riportanti la scritta Tottenahm Hotspur che fanno bella mostra di sè a White Hart Lane.
I vandali hanno pensato bene di ricordare la serata non solo per il passaggio del turno ai danni dei rivali cittadini (2-1, in rete anche l'ex milanista Flamini): la Metropolitan Police conferma che sono stati arrestati 10 tifosi in seguito a danni, aggressioni e reati di disordine pubblico.
Un portavoce per l'Arsenal ha insistito che il club collaborerà pienamente con le indagini in corso:"Lavoreremo con il Tottenham Hotspur e le autorità su questo". Insomma, i disordini nel mondo del calcio possono capitare ovunque. Ma di certo c'è chi sa gestire meglio la cosa, punendo con la giusta pena i colpevoli. da http://www.goal.com/

mercoledì 23 settembre 2015

LC TOTTENHAM-ARSENAL= 1-2


Mercoledì di Coppa di Lega per l’Inghilterra. Il big-match della serata era il North London derby. A vincere è l’Arsenal, che passa 2-1 a White Hart Lane con una doppietta di Mathieu Flamini (26’ e 78’) inframezzata dall’autorete di Chambers (56’). Il clima teso ha poi portato i tifosi dei Gunners a rimuovere le scritte degli avversari dal loro stadio. da https://it.sports.yahoo.com
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Tottenham: Vorm 5.5; Trippier 6, Fazio 5.5, Wimmer 6.5, Rose 7; Dier 6.5 (N'Jie), Carroll 6.5; Townsend 5 (Son 67, 6.5), Eriksen 6, Chadli 7 (Alli 75, 6.5); Kane 6.5
Subs not used: Lloris, Walker, Vertonghen, Winks
Booked: Alli 
Manager: Mauricio Pochettino: 6.5
Arsenal: Ospina 6.5; Debuchy 5, Chambers 5.5, Mertesacker 6.5, Gibbs 6.5; Arteta 6.5, Flamini 8; Campbell 4 (Sanchez 67, 6.5), Ramsey 6.5, Oxlade-Chamberlain 7.5 (Walcott, 89); Giroud 6.5
Subs not used: Macey, Ozil, Monreal, Bellerin, Iwobi.
Booked: Arteta, Flamini, Debuchy
Manager: Arsene Wenger: 6.5
MOM: Flamini
Referee: Andre Marriner, 6.5
Attendance: 35, 867

sabato 7 febbraio 2015

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 2-1

A partire forte è il Tottenham: Kane a giro da fuori, Ospina in angolo con la punta delle dita. Ma a trovare il vantaggio è l’Arsenal, grazie a un tiro sbagliato di Giroud che diventa un assist perfetto per Özil, freddo nel calciare al volo in rete davanti a Lloris. La reazione dei padroni di casa è furente. A sinistra Rose è un satanasso, e proprio dal suo piede mancino arrivano, per due volte, altrettante conclusioni insidiosissime. Ci prova da fuori anche Mason: Ospina vola a deviare in angolo. E Lamela, in precaria coordinazione, non trova la porta del colombiano da dentro l’area. Un assedio a cui – dettaglio – manca solo il gol. Gol che, finalmente, arriva a inizio ripresa: mischia in area da corner, Ospina devia ancora ma nulla può sul tap-in vincente di Kane per l’1-1. Da lì in poi è assedio vero, col Tottenham che attacca e l’Arsenal che non esce dalla propria area. Ospina salva ancora sul piazzato di Dembele e sul sinistro da fuori di Bentaleb, Coquelin respinge quasi sulla linea l’inzuccata di Dier. Ma nel mezzo è miracoloso anche Lloris, a togliere dalla porta il destro a giro di Welbeck. Il finale è per cuori forti: l’Arsenal prova a resistere, ma è ancora Harry Kane, con un colpo di testa in controtempo, a firmare il gol del delirio. Il North London derby è del Tottenham grazie a lui. da https://it.eurosport.yahoo.com
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Tottenham (4-2-3-1): Lloris 6.5, Walker 7, Dier 7, Vertonghen 7.5, Rose 6.5, Bentaleb 8, Mason 7.5 (Paulinho 95), Lamela 6.5 (Stambouli 90), Dembele 6.5 (Chadli 75), Eriksen 6.5, Kane 9 Subs not used: Vorm, Davies, Fazio, Soldado
Scorer(s): Kane 56, 86
Booked: Kane, Mason, Bentaleb
Manager: Mauricio Pochettino 8 
Arsenal (4-2-3-1): Ospina 7, Bellerin 6.5, Mertesacker 7, Koscielny 7, Monreal 6.5, Coquelin 7.5 (Akpom 89), Ramsey 6, Welbeck 6.5 (Walcott 78), Cazorla 6 (Rosicky 68), Ozil 6.5, Giroud 6 Subs not used: Szczesny, Gibbs, Gabriel, Flamini
Scorer(s): Ozil 11
Booked: Monreal, Welbeck, Koscielny, Giroud
Manager: Arsene Wenger 6.5 
Referee: Martin Atkinson
Attendance: 35,659
Table. 56. Chelsea, 49. Manchester City, 45 Southampton, 43 Manchester United, Tottenham, 42. Arsenal, 38. Liverpool..

lunedì 24 novembre 2014

Gascoigne: "Cure pagate dall'Arsenal"

E' come se il Milan si preoccupasse di Sandro Mazzola o l'Inter facesse lo stesso per Gianni Rivera. Vista la tradizionale rivalità tra i due club, è un paragone perfettamente calzante sulla vicenda di Paul Gascoigne. L'umanità nel suo caso sconfigge, annienta la rivalità calcistica, che diventa un fattore spoglio di significati, lontano e marginale. Le cure per salvare il popolare Gazza, sprofondato in un vortice di alcolismo e depressione, le paga l'Arsenal. Proprio quell'Arsenal che nel derby del nord est di Londra, il più acceso della capitale inglese, vedeva anni or sono in Gazza, simbolo del Tottenham, il nemico pubblico numero uno. E questo non solo per le indubbie qualità tecniche, ma anche per quelle istrioniche provocazioni di cui cui l'ex giocatore della Lazio era un maestro e gli avversari non hanno mai apprezzato. 
Gazza è un uomo solo, in difficoltà. Lo scorso mese è stato ricoverato d'urgenza in base del Mental Healt Act, la legge sulla salute mentale che permette alla polizia di fermare e portare in un posto "di pubblica sicurezza" le persone che presentano sintomi di disturbi psichici e possono rappresentare un pericolo per l'incolumità pubblica. Il fatto dell'Arsenal lo racconta lo stesso Gascoigne al "Sun". "Ho telefonato al fisioterapista dell'Arsenal, Gary Levin, e gli ho detto che non stavo benissimo. Mi ha detto di andare in ospedale perchè temeva fosse una polmonite. E Wenger ha acconsentito di pagare 28 mila sterline per le mie cure, e altre 22 mila le ha sborsate l'Arsenal per il mio problema all'anca". Un comportamento straordinario, che stride invece con quello del Tottenham, che la sua bandiera la ha ammainata, e senza ritorno: "Nel 2011, quando il Tottenham ha incontrato il Real Madrid in Champions, mi è stato detto che se volevo vedere la partita c'erano solo due biglietti a 60 sterline. L'ho dovuta guardare sotto il box della dirigenza, dove c'erano ex calciatori che avevano giocato 30 anni prima di me...". L'Arsenal invece tende la mano, ed è un episodio di speranza nel libro nerissimo del post carriera di Gascoigne, un best seller di sregolatezze che prendono regolamente il sopravvento, esempio del mito che non riesce a scendere dal piedistallo per comportarsi come il classico uomo qualunque. L'esistenza di Gazza è una montagna russa atipica, dove flebili risalite si alternano a picchiate spaventose verso l'abisso. Violenza, risse, arresti, un fisico irriconoscibile per un uomo di 47 anni. Sullo sfondo sempre una maledetta bottiglia, magari accantonata per sei mesi, per un anno, ma poi ritrovata come compagna quando i demoni della solitudine prendono il sopravvento. "Non c'è niente di sbagliato in me, almeno finchè non prendo in mano una lattina. L'unica persona che può salvarmi, sono io stesso". Ha proprio ragione Gazza, dipende da lui. L'Arsenal gli ha offerto una nuova chance. Non coglierla sarebbe un peccato imperdonabile. da http://www.repubblica.it/

domenica 28 settembre 2014

ARSENAL-TOTTENHAM, il giorno dopo


Non era la partita del secolo, dell’anno e nemmeno del giorno, ma Arsenal-Tottenham, 24 ore dopo, merita un piccolo approfondimento per un motivo specifico: perché noi di Fox Sports eravamo presenti, e un piccolo reportage attraverso la visione personale di un evento merita sempre di essere fatto, magari per brevi punti riassuntivi.
ATMOSFERA - Modesta prima della partita, nelle immediate vicinanze dell’Emirates Stadium. Nel senso di scalinate di salita dalle vie circostanti, di ampio marciapiede che gira attorno allo stadio. È una conseguenza inevitabile della struttura stessa dell’impianto, che è leggermente separato dal mondo che gli sta attorno: nel tratto in cui si lasciano le strade di accesso, non vi sono, fino ai tornelli, chioschi se non quelli di vendita dei programmi della partita, per cui non si crea la possibilità di raduno progressivo di persone, se non di chi ha fissato lì un punto di ritrovo per poi però entrare immediatamente. Più animato il resto del quartiere, proprio in pub e locali appena fuori dall’ombra dello stadio, e animati pure i mezzi di trasporto, con cori spontanei, isolati, a volte di poche persone, chiaramente però elettrizzate dal pensiero dell’imminente partita. È del resto in quegli ambienti, ovvero i pub, che va cercata al giorno d’oggi una passione vocale che in altri tempi - e con altri pericoli, però - poteva allargare il suo suono a tutto il quartiere, senza una regola. All’interno dello stadio un tifo non di alto livello, se non come conseguenza di momenti importanti della partita: notevole l’immediata reazione dei tifosi Arsenal al gol del Tottenham, così come sempre affascinante “Oh When the Spurs go marching in” degli ospiti (e a questo proposito presto ci saranno novità nella programmazione di Fox Sports). Abbiamo seguito la partita dal Directors’ Box, ovvero la tribuna vip (Boris Becker, Franco Baldini, il presidente degli Spurs Daniel Levy, l’amministratore delegato dell’Arsenal Ivan Gazidis erano nelle medesime poltrone, per dire), e ci ha sorpreso il fatto che anche lì, dopo un abbondante pasto pre-partita (al quale ha presenziato, solo per salutare i presenti, anche Arséne Wenger, a meno di un’ora dal calcio d’inizio), ci fossero comunque emozioni palesi anche se non sbracate, un’atmosfera certamente pacata e rispettosa dell’ambiente (poltrone in pelle, camerieri e tutto il resto) ma non soporifera e distratta come si può pensare. Un po’ di emozione anche nel vedere Alan Sunderland, centravanti dell’Arsenal tra il 1977 e 1984: non ha sorpreso vederlo firmare maglie di cotone gialle con colletto blu, perché quella era la maglia dei Gunners il 12 maggio del 1979, in una delle finali di FA Cup più belle della storia. L’Arsenal vinceva 2-0 all’86°, ma nel giro di due minuti il Manchester United accorciò con Gordon McQueen e pareggiò con Sammy McIlroy tra scene di delirio (nelle curve i posti erano solo in piedi, e la massa umana impressionante). Si torna a centrocampo per il calcio d’inizio, Liam Brady (presente anche lui nella tribuna vip) prende palla, dribbla due uomini in velocità, di esterno sinistro appoggia sulla fascia a Graham Rix, che crossa: il portiere Gary Bailey manca l’uscita e Sunderland, in scivolata, anticipa il difensore Arthur Albiston appoggiando il 3-2 finale. Roba indimenticabile, credeteci. Nel dopopartita, poi, più delusi i tifosi Arsenal, più sollevati quelli Spurs, ma lo si poteva solo indovinare, sbirciando i comportamenti comunque vivaci nei locali della zona di Islington, una delle più movimentate di Londra, con un traffico che la sera tardi non è molto diverso da quello delle ore di punta.
PARTITA - L’avete vista in tanti, cerchiamo però di darne una lettura vista dal vivo, dunque con la possibilità di seguire con lo sguardo tutto il campo, Arsenal che ha iniziato con quello che pareva un 4-3-3 più che un 4-2-3-1, data la posizione di Jack Wilshere non solo nel ripiegamento difensivo, largo a sinistra, anche se pronto a infilarsi in mezzo con possesso di palla. Con Mesut Ozil dal medesimo lato, e Alex Oxlade-Chamberlain a destra, ai lati cioé di Danny Welbeck, molto incisivo nel primo tempo, meno nel secondo. Gli Spurs avevano un 4-2-3-1 con Etienne Capoue e Ryan Mason davanti alla difesa, Christian Eriksen a sinistra, Erik Lamela a destra e Nacer Chadli così a ridotto di Emmanuel Adebayor da far sembrare la formazione un 4-4-2, come era palesemente in fase difensiva, dato che tra i due davanti e gli otto dietro restava spesso molto - troppo - spazio. I cambi a cui è stato costretto l’Arsenal già nel primo tempo hanno modificato qualcosa, di fatto, solo nella seconda occasione, con Santi Cazorla al posto di Aaron Ramsey e un netto ritorno al 4-2-3-1: Welbeck punta centrale, Cazorla a sinistra, Ozil in mezzo, Oxlade-Chamberlain a destra. Poco è cambiato dopo il gol di Chadli, nato da una palla mal gestita da Flamini, rubata da Eriksen e rifinita da Lamela, ma al 64°, con l’ingresso di Alexis Sanchez al posto di Jack Wilshere, Cazorla si è affiancato a Flamini con il cileno sulla sinistra, a sostituirlo. Formazione rischiosa perché molto sbilanciata, con gli Spurs che avrebbero potuto pressare e ripartire, se per paradosso Chadli non si fosse trovato spesso troppo avanzato. 
Preso il gol, il Tottenham si è chiuso: dentro Nabil Bentaleb al posto di Chadli e con Capoue solo davanti alla difesa è diventato un 4-1-4-1, con da sinistra Lennon, Bentaleb, Mason e Lamela. Meno allungo, più compattezza, quelle di una squadra teoricamente inferiore, che a quel punto si accontenta del pareggio, pur nella consapevolezza (speriamo) che nel calcio chiudersi non è poi così utile, dato che bastano un errore o un rimpallo per cambiare tutto. Pensate solo al gol di Oxlade-Chamberlain: la palla gli è arrivata solo perché Welbeck l’ha mancata del tutto, un metro prima di lui.
di Redazione FOXSports, http://www.foxsports.it/

sabato 27 settembre 2014

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-1



Al fischio finale, il derby del nord di Londra, ci lascia una certezza che non riguarda nessuna delle due squadre in campo: questo sembra proprio essere il campionato di José Mourinho. Contro gli arci-rivali del Tottenham e tra le mura amiche dell’Emirates l’Arsenal era chiamato al primo vero banco di prova della stagione. Con tutte le vittorie delle big nel pomeriggio e con i continui successi del Chelsea, i Gunners non potevano permettersi altri passi falsi. Passo falso invece è stato per gli uomini di Wenger, che hanno dominato la partita come al solito dal punto di vista del possesso palla ma non hanno fatto altrettanto con l’unica statistica che conti qualcosa nel gioco del calcio: quanti palloni si sono infilati in porta. L’Arsenal si è trovato invece addirittura a dover inseguire un Tottenham sceso a sud di qualche chilometro che ben attento a difendersi e pronto a ripartire era passato avanti. Il gol di Chamberlain e l’assedio finale non hanno portato a Wenger che un misero punticino. L’unica certezza biancorossa, per ora, è che i giocatori continuano a rompersi: anche oggi fuori per guai muscolari Arteta e Ramsey. Insomma, tutto fuorché una risposta alla corazzata di Mourinho. A dominare, nel primo tempo, è per lunghi tratti la noia. La trama è la stessa di sempre: tanto possesso dell’Arsenal ma ben poche occasioni da rete. Specie se davanti non c’è una neopromossa ma un Tottenham di Pochettino ben attento a chiudere tutti gli spazi e a ripartire sfruttando la velocità di Lamela. E’ così allora che nonostante i dati sul possesso palla ad avere le occasioni migliori sono paradossalmente proprio gli Spurs: due i contropiedi in superiorità numerica non sfruttati e una clamorosa dormita del fischiatissimo Adebayor davanti a Sczcesny. Trama che non è cambiata nemmeno nella ripresa. O almeno non l’ha fatto fino al gol della scossa. Flamini perde un pallone suicida in uscita, Eriksen lo strappa consegnandolo a Lamela che a suo volta serve Chadli per il perfetto diagonale di piatto. Solo lì l’Arsenal si sveglia dando ritmo al possesso e portando aggressività. Lloris fa il fenomeno su un colpo di testa di Mertesacker ma non può nulla poco dopo sul pallone ‘ciccatp’ da Welbeck che si trasforma in finta perfetta per Chamberlain. L’uno a uno è servito così come l’inutile assalto finale. L’Arsenal si sveglia troppo tardi e il Tottenham strappa il punticino. E forse è giusto così. da https://it.eurosport.yahoo.com
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Arsenal: Szczesny, Chambers, Mertesacker, Koscielny, Gibbs, Arteta (Flamini 28), Oxlade-Chamberlain, Ramsey (Cazorla 45), Wilshere (Sanchez 63), Ozil, Welbeck.
Subs Not Used: Rosicky, Podolski, Ospina, Coquelin.
Booked: Oxlade-Chamberlain, Wilshere, Chambers.
Goals: Oxlade-Chamberlain 74.
Tottenham Hotspur: Lloris, Naughton, Kaboul, Vertonghen, Rose (Dier 83), Mason, Capoue, Lamela, Eriksen (Lennon 62), Chadli (Bentaleb 80), Adebayor.
Subs Not Used: Soldado, Vorm, Townsend, Fazio.
Booked: Lamela, Chadli, Adebayor, Lennon, Mason, Rose.
Goals: Chadli 56.
Att: 59,900
Ref: Michael Oliver (Northumberland).
Table. 16. Chelsea, 13. Southampton 11. Manchester City, 10. Aston Villa, Arsenal, Swansea, 8. Manchester United, Tottenham,  West Bromwich...

domenica 16 marzo 2014

PL TOTTENHAM-ARSENAL= 0-1





Il prodigioso destro in corsa del piccolo Mozart Rosicky squarcia il derby di Londra Nord (il più sentito nella capitale) e regala all’Arsenal la prima vittoria a White Hart Lane dal 2007: i gunners, a una settimana dalla partita dell’anno in casa del Chelsea, tengono dunque il passo del Liverpool e del Man City e accorciano le distanze dai blues. È un italian job quello messo in atto al White Hart Lane: insolitamente gli uomini dell’esteta per eccellenza Wenger subiscono la pressione avversaria praticamente per l’intera durata del match colpendo alla prima occasione buona e conservando il risicato vantaggio fino al termine di questo vibrante derby, 154esima edizione in Premier League. Si conclude una settimana orribile per il Tottenham di Tim Sherwood: disastroso 1-3 patito dal Benfica in Europa League e, dopo il poker incassato dal Chelsea lo scorso week-end, ecco la sconfitta nel derby più infuocato della capitale inglese. Ma oggi, fermo restando le solite nefandezze difensive, sul piano dell’atteggiamento si può imputare davvero poco agli spurs; l’amara verità è che anche quest’anno la qualificazione in Champions League si sta inesorabilmente allontanando.
Arsenal in vantaggio al secondo minuto per il gol più veloce mai realizzato per un derby di Londra Nord (1'12''!): uno-due in velocità tra Rosicky e Oxlade-Chamberlain e fiondata di controbalzo sotto l’incrocio dei pali del piccolo Mozart. Il Tottenham si getta scriteriatamente all’attacco e concede la prateria per il potenziale 0-2 di Chamberlain ma The Ox, giunto a tu per tu con Lloris, sfodera uno scavetto da censurare. Gli spurs sfondano sulla fascia destra con i cross dal fondo di Andros Townsend: su uno di questi si avventa l’ex della gara Adebayor con la deviazione volante a lato di qualche millimetro. L’Arsenal si arrocca nella propria metà campo ma quando verticalizza in ripartenze sono dolori per i padroni di casa: Podolski ha una ghiotta occasione ma spara il sinistro sull’esterno della rete. Nella ripresa l’Arsenal rinuncia al gioco d’attacco e si limita ad arginare le folate degli spurs: in avvio Szczesny è sciagurato nel doppio svarione in uscita alta nel giro di pochi minuti; per sua fortuna Chadli non ha la necessaria lucidità per infilare la porta avversaria, con Koscielny a esaltarsi in disperata ribattuta a pochi metri dalla linea di porta. Al 65esimo Bentaleb pesca Adebayor con cross liftato dalla sinistra, ma la girata aerea del togolese si perde a lato: è sempre il grande l’ex del derby il pericolo pubblico numero uno. I cambi sono sintomatici delle intenzioni degli allenatori: conservativi quelli di Wenger, offensivi quelli del collega. Lo 0-1 resisterà sino alla fine con Szczesny a fare buona guardia sugli ultimi fuochi di Adebayor e con Lloris, sul versante opposto, a esaltare i propri riflessi su girata di un Mertesacker in scorribanda offensiva. da http://it.eurosport.yahoo.com
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Tottenham: Lloris 6, Naughton 6, Kaboul 6, Vertonghen 6.5, Rose 5.5, Chadli 6 (Sigurdsson 69mins, 6), Sandro 5.5 (Paulinho 68mins, 6), Eriksen 6 (Soldado 82mins, 6), Bentaleb 5, Townsend 6, Adebayor 5.5 Subs: Friedel, Kane, Walker, Lennon
Booked: Chadli, Sandro, Vertonghen, Soldado, Rose
Manager: Tim Sherwood 5
Arsenal: Szczesny 6.5, Sagna 6.5, Mertesacker 8, Koscielny 7, Gibbs 7, Rosicky 7.5 (Flamini 69mins, 6), Arteta 7, Oxlade-Chamberlain 7.5 (Vermaelen 85mins, 6), Cazorla 6, Podolski 6.5, (Monreal 77mins, 6), Giroud 5.5 Subs: Fabianski, Sanogo, Jenkinson, Gnabry
Booked: Sagna, Gibbs, Flamini
Goals: Rosicky 2
Manager: Arsene Wenger 7
Man of the Match: Mertesacker
Referee: Mike Dean (Wirral)
Table. 66 Chelsea, 62 Liverpool e Arsenal, 60 Manchester City, 53 Tottenham, 51 Everton,  48 Manchester United, 45 Southampton, 43 Newcastle..

sabato 4 gennaio 2014

FAC ARSENAL-TOTTENHAM= 2-0


Sotto Theo Walcott festeggia a modo suo la vittoria in Fa Cup contro il Tottenham. La punta di Wenger ha abbandonato il terreno di gioco con un chiaro gesto di irriverenza nei confronti degli avversari.
da http://www.calciomercato.it
L'Arsenal si conferma in uno strepitoso momento di forma. I Gunners infatti, primi solitari in Premier League, riescono a battere il Tottenham anche in FA Cup. La squadra di Arsene Wenger è riuscita ad imporsi con due gol di scarto. Al 32' i padroni di casa hanno spezzato gli equilibri grazie alla rete di Santi Cazorla. Nella ripresa il Tottenham ha provato a reagire, ma al 62' è ancora l'Arsenal ad andare a segno, stavolta con Rosicky che mette in cassaforte il risultato e la vittoria. Nel finale Ozil sfiora il terzo gol, ma Lloris mantiene il risultato sul definitivo 2-0. da http://www.calcionews24.com
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ARSENAL: Fabianski 7, Sagna 6, Monreal 6, Arteta 6 (Ozil 75, 6), Koscielny 6, Vermaelen 6 (Mertesacker 45, 6), Gnabry 7, Wilshere 6 (Flamini 71, 6), Walcott 6, Rosicky 7, Cazorla 7
Subs not used: Podolski, Viviano, Jenkinson, Park
Goals: Cazorla 31, Rosicky 62
Booked: Vermaelen
Manager: Arsene Wenger 7
TOTTENHAM: Lloris 6, Walker 5, Rose 4, Bentaleb 7, Dawson 5, Chiriches 5, Lennon 6, Dembele 6, Soldado 5 (Chadli 63, 6), Adebayor 5, Eriksen 5
Subs not used: Capoue, Friedel, Fryers, Kane, Fredericks, Obika
Manager: Tim Sherwood 6
Referee: Mark Clattenburg
Attendance: 59,476

mercoledì 4 settembre 2013

Tottenham, cessione di Bale ritardata per bloccare... l'Arsenal

Il Daily Mirror in edicola quest'oggi parla di un curioso retroscena legato al passaggio di Mesut Ozil all'Arsenal. Secondo il tabloid il presidente del Tottenham Daniel Levy ha tirato per le lunghe la trattativa per Bale al Real Madrid in modo da lasciare bloccato il mercato in uscita delle merengues. In sostanza il numero uno degli Spurs ha ritardato il più possibile l'operazione per evitare che l'Arsenal facesse spesa al Santiago Bernabeu, da cui potevano arrivare Di Maria e Benzema oltre a Ozil. da http://www.tuttomercatoweb.com

domenica 1 settembre 2013

PL ARSENAL-TOTTENHAM= 1-0

Pronti via, ecco il North London derby e meglio non poteva andare per l'Arsenal, Wenger mette in campo una formazione tutto cuore e polmoni che ha subito fatto valere in campo una certa superiorità tattica, il gol di Giroud suggella un azione meravigliosa. Poi come detto la squadra ha fatto muro e ripartenze velocissime, si è visto Flamini tornare all'Emirates dopo 5 anni e ringhiare sulle caviglie dei spurs più di prima.. Un applauso oltre a tutta la squadra va a Wenger che dopo un paio di settimane di critiche per un mercato latitante in entrata ha suggellato in maniera fantastica la preparazione di questo match!



ARSENAL: Szczesny, Jenkinson, Koscielny, Mertesacker, Gibbs, Ramsey, Wilshere (Flamini 43), Rosicky (Monreal 78), Walcott (Sagna 90), Cazorla, Giroud. Subs not used: Fabianski, Zelalem, Gnabry, Sanogo
Booked: Rosicky, Flamini
Scorer: Giroud
TOTTENHAM: Lloris, Walker, Dawson, Verthongen, Rose, Capoue (Sandro 74), Paulinho, Dembele (Defoe 68), Townsend (Lamela 74), Chadli, Soldado
Subs not used: Friedel, Naughton, Holtby, Sigurdsson
Booked: Defoe
Attendance: 60,073
Referee: Michael Oliver

North London derby

Domenica di derby, in Inghilterra. Quello del Lancashire tra Liverpool e Manchester United, spesso gara decisiva per le sorti del campionato inglese, e quello del Nord di Londra, tra due squadre che arrivano all'appuntamento dopo un'estate a dir poco turbolenta. L'Arsenal è reduce da una facile qualificazione in Champions League, ma anche da una campagna acquisti fallimentare – tutti gli obiettivi di mercato sono saltati uno dopo l'altro – e un esordio in Premier fatto di luci e ombre. Il Tottenham è ancora alle prese con il tormentone Bale, ma nel frattempo ha messo in piedi una campagna acquisti stellare. A White Hart Lane sono arrivati Paulinho, Eric Lamela, Vlad Chiriches, Roberto Soldado, Etienne Capoue, Nacer Chadli e non è da escludere che in extremis si materializzi anche il gioiellino dell'Ajax Christian Eriksen. È scontato che se incassi un centinaio di milioni di euro per un singolo giocatore – il succitato prodigio gallese – ti puoi permettere di spendere e spandere. Ma anche se ti qualifichi ogni anno per la massima competizione europea, come nel caso dei Gunners, in teoria potresti apportare innesti di rilievo alla tua rosa. E invece Arsene Wenger è riuscito a mettere sotto contratto solo il “figliol prodigo” Matthieu Flamini, facendosi sfuggire almeno una mezza dozzina di giocatori, soprattutto attaccanti (Gonzalo Higuain e Luis Suarez in primis). I tifosi hanno più volte incalzato l'alsaziano, chiedendogli di spendere i quattrini a disposizione, ma per il momento a fronte di una litania infinita di voci di mercato all'orizzonte non si scorgono affari concreti.
Per cancellare almeno momentaneamente l'amaro in bocca ai supporter biancorossi servirebbe eccome l'ennesima bella vittoria in un derby con il Tottenham all'Emirates. Le ultime due sfide in casa dell'Arsenal si sono concluse con un roboante 5-2. Ricordi che bruciano sulla pelle dei fan degli Spurs, il cui astio per i cugini ha radici lontane e che vanno oltre la semplice rivalità cittadina.
In realtà 

il primo incontro tra le due squadre non fu esattamente un North-London derby, dal momento che l’Arsenal non aveva nessun legame con la parte settentrionale della metropoli inglese. Anzi, per dirla tutta, aveva la sua base operativa a sud del Tamigi, nei pressi dell’arsenale reale di Woolwich (tanto che tra il 1891 e il 1914 la denominazione ufficiale fu appunto Woolwich Arsenal). La sfida fu sospesa per scarsa visibilità con gli Spurs in vantaggio, ma visto il carattere amichevole dell’incontro e la fase embrionale che viveva il football – stiamo parlando di un episodio accaduto in piena età vittoriana, nel 1887 – le cronache dell’epoca non segnalano polemiche degne di nota, ma solo tanto fair play. I rapporti tra i due club, però, sarebbero cambiati radicalmente nell’arco di pochi decenni.

L’uomo della svolta rispondeva al nome di Henry Norris. Politico di rango, imprenditore immobiliare senza scrupoli e massone convinto, il nostro nel 1910 rilevò un club agonizzante, anche a causa dell’infelice posizionamento geografico – in quegli anni ci voleva tanto per raggiungere lo stadio dei Gunners. Dopo un tentativo, fallito, di fondere Arsenal e Fulham – team di Second Division sempre di proprietà di Norris – il presidentissimo pescò il jolly: un sito perfetto per la costruzione del nuovo stradio, in una zona popolosa e ben collegata da metropolitana e autobus. Il trasloco a Highbury, a due passi dalla fermata della Piccadilly Line di Gillespie Road – poi ribattezzata Arsenal per volere del grande allenatore Herbert Chapman – avvenne con la squadra male in arnese e precipitata con ignominia in Second Division. Il Tottenham si ritrovava un club professionistico a poche miglia dalla sua sede, e non a caso si oppose in tutti i modi al trasferimento. 
Tra mille difficoltà dovute allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la stagione 1914-15 si chiuse con dei pessimi risultati per entrambe le compagini del Nord di Londra: Spurs ultimi in First Division, Arsenal solo quinti in Second Division. Alla cessazione delle ostilità, però, arrivò la notizia dell’ampliamento della massima divisione da 20 a 22 squadre. Al White Hart Lane stapparono lo champagne, pensando così di rimanere nell’elite del calcio inglese, visto che per precedenti “allargamenti” si erano sempre abbonate le retrocessioni.
Non avevano fatto i conti con Norris. Quando, nel marzo 1919, si tenne la riunione per rimodellare la First Division, il presidente della Lega John McKenna perorò la causa dell’Arsenal, sottolineando come avesse una maggiore “anzianità di servizio” nel calcio professionistico rispetto al Tottenham. Peccato che, scorrendo la classifica della Second Division di quattro anni prima, sopra ai Gunners ci fosse il Wolverhampton, membro fondatore della Lega. Una scusa bella e buona, quella addotta da McKenna? Pare proprio di sì, anche perché ormai è risaputo della sua intima amicizia con Norris e della loro comune appartenenza alla principale loggia massonica britannica, mentre non si è mai fatta completamente chiarezza su un possibile caso di una partita addomesticata tra Manchester United e Liverpool sempre nella fatidica stagione 1914-15 e di come lo stesso Norris abbia approfittato dell’episodio per il suo tornaconto personale. Fatto sta che l’espediente funzionò e la maggioranza dei presidenti della First Division votò per l’Arsenal e contro il Tottenham. Gli Spurs ci misero poco a risollevarsi, ma quella mossa machiavellica del deus ex machina dei Gunners è ancora motivi di immenso rancore per i tifosi bianco blu, specialmente in un Paese dove la storia e la tradizione di un club calcistico sono questioni tenute nella massima considerazione.

martedì 5 marzo 2013

Tifoso dell’Arsenal lancia una banana a Gareth Bale

Prima gli hanno urlato che assomiglia a uno scimmione e poi tirato una banana, approfittando della sua vicinanza agli spalti mentre batteva un calcio d’angolo. Questa volta, però, non è un episodio di razzismo ma lo sfotto’ che un tifoso dell’Arsenal ha riservato a Gareth Bale, il centrocampista bomber del Tottenham che ha castigato i ‘Gunners’ nell’ultimo derby di Londra. A raccogliere il frutto è stato un assistente di linea, che l’ha rimosso dal campo. Non è la prima volta che l’attaccante degli ‘Spurs’ viene preso di mira dalle tifoserie avversarie: la settimana scorsa i sostenitori del West Ham hanno rivolto al gallese cori di scherno. “Sembra uno scimpanzé”, cantavano provocatoriamente. Bale, però, non s’è lasciato innervosire e ha risposto alla sua maniera: segnando un gol che ha spento la voglia di ‘scherzare’ dei tifosi rivali. 
da http://calcio.fanpage.it